Chi sono i candidati alle europee del MoVimento 5 Stelle
di A. Sofia e S. Carboni - 01/04/2014 - Tutti i grillini che ce l'hanno fatta, bio per bio. Tra ex volti già noti per Regionali e amministrative, fino a vecchie conoscenze per le sfiducie pentastellate. Con una sorpresa: parte del cerchio magico di Grillo sbarca a Strasburgo
«I candidati risultati primi per ogni regione, e quindi primi candidati scelti per essere inseriti nelle liste del MoVimento 5 Stelle alle elezioni Europee sono i seguenti», Beppe Grillo annuncia così l’esito del primo voto per le Europarlamentarie. Si passa così, a colpi di oltre cento voti, nelle più svariate regioni d’Italia.
PEDICINI IL SUCCESSORE DI DI BELLO - Alcune sono facce già conosciute dentro il MoVimento. Pedicini Piernicola, per esempio, è stato eletto in Basilicata con 317 voti. Noi lo ricordammo lo scorso ottobre, quando lo staff nazionale setenziò come non valida la candidatura del tenente Di Bello per la corsa alle regionali. Giuseppe Di Bello (dopo aver avuto l’ ok alla sua candidatura alle prossime elezioni regionali) è stato eletto dagli attivisti il 4 ottobre scorso. Peccato però che, nel giro di poche ore, Beppe Grillo sul suo blog avesse annunciato il salto della nomina per “irregolarità nei documenti presentati”, passando di fatto lo scettro al secondo eletto Piernicola Pedicini. Le regionali le vinse poi Pittella. Pedicini ottenne il 10,92 per cento dei voti. Ora in consiglio ci sono i compagni di MoVimento Perrino e Leggieri. A febbraio Pedicini disse di non volersi candidare alle Europee. Deve aver cambiato idea:
SILVIA E LE MAIL SULLA SALSI - Silvia Piccinini è eletta con 193 voti in Emilia Romagna. Giovanissima, non viene ben ricordata dall’ex compagna Salsi nelle pagine dell’Unità:
C’è poi Rosanna de Lucia, segretaria in Comune di Piazza; Stefano Negroni, segretario del Gruppo consiliare 5 Stelle e vari attivisti come Giusy Marziali, Mauro di Carlo, Silvia Piccinini e Cristiano Roncuzzi, che Federica Salsi definisce «luogotenenti di Grillo e Casaleggio, alcuni coinvolti nel video in cui mi davano della puttana».
e ancora…
Il riferimento è a un accesissimo incontro tra i grillini, avvenuto prima di Natale subito dopo la scomunica di Salsi, in cui qualcuno degli attivisti le urlò quest’insulto. È stata proprio Salsi a postare su twitter il carteggio, commentando: «Il vero volto del M5S». Lo scambio delle mail compromettenti inizia a novembre 2012. Silvia Piccinini scrive a Piazza, Bugani, Negroni, Di Carlo e Nick il Nerodando l’allarme sul clima di ribellione nel Movimento: «La situazione è grave e l’abbiamo sottovalutata, forse anche nella speranza di un intervento salvifico di Beppe». Parla del «bisogno di fare qualcosa per bloccare questa deriva del Movimento», citando espressamente Favia e Salsi. Si lamenta poi anche dei candidati al Parlamento: «Che hanno sempre sputato sul Movimento, fior di pecoroni manipolabili da Favia».
IL BLOGGER FRIULANO – Da Pordenone Marco Zullo si candidò come consigliere regionale 5 Stelle in Friuli. Oggi è il più votato in Fiuli Venezia Giulia, classe ’78, ha un suo blog personale dove si racconta:
La curiosità per la tecnologia, che mi ha sempre accompagnato, mi ha spinto a proseguire gli studi iscrivendomi alla Facoltà di Ingegneria di Elettronica e Informatica di Padova, dove ho conseguito la Laurea Triennale in Ing. dell’Automazione nel 2005
Durante la corsa alle regionali fu Zullo la persona indicata a rilasciare dichiarazioni , “l’unico autorizzato a parlare a nome di 5 stelle del Friuli Venezia Giulia”.
IL LIMITE DEI DUE MANDATI – Lo disse il Capo del Movimento nel comunicato 45: «Ogni iscritto al M5S incensurato, non iscritto ad alcun partito, che non ricopra al momento delle elezioni cariche elettive (ad esempio consigliere comunale o regionale) o non abbia esercitato due mandati, anche se interrotti, potrà candidarsi». Una regola che inizia a stare stretta dentro ilMoVimento. Emblematico è il caso del consigliere piemontese Biolè, espulso per aver oltrepassato il limite. Al tempo, il collega Davide Bono spiegò come fosse andata:
Andiamo con ordine. Il Consigliere Biolé era stato candidato come capolista in provincia di Cuneo nel 2010, nonostante violasse una delle tre regole fondamentali del MoVimento 5 Stelle: quella di non avere svolto più di due mandati elettorali. Egli era stato infatti per 11 anni Consigliere comunale nel piccolo comune di Gaiola, Valle Stura (CN), ed era stato eletto per la terza volta proprio nella primavera del 2009 ed era quindi in carica quando è stato proposto dal gruppo di Cuneo come candidato alle regionali.
Ma cosa significa esattamente fare due mandati? Due volte in Parlamento? Due volte al Comune? Con o senza lo stesso simbolo? Tutto sembra restare sul piano interpretativo.
AVVOCATI ANIMALISTI ED EX CANDIDATI – In Calabria passa Laura Ferrara, avvocato animalista di Cosenza, in Abruzzo c’è Paolo Angelini (che ha già la sua pagina di Agorà Politica), Luigia Embrice è la più votata in Campania (fu candidata elezioni comunali con Movimento Cinque Stelle Scisciano). Bianca Maria Zama, ottiene 366 voti nel Lazio. Lei, co-organizer del meet up di Ariccia, è attivista dal 2008. Ernesto Tinazzi e Magarelli del meet up 878 non l’hanno spuntata davanti alla cittadina di Albano Laziale, che oggi è una dipendente Atac. In Liguria raccoglie voti la giovane dottoranda in Letterature comparate americane Alice Salvatori. Si presenta così nella sua bio: «Ho fatto parte del “Comitato 16 marzo Genova in piazza”, nato dopo gli scempi del G8 a Genova e della politica prevaricatrice del governo Berlusconi; il comitato (ormai sciolto) non è riconducibile ad alcun partito. Ho frequentato qualche riunione del Popolo Viola». Qui la sua videocandidatura:
Eleonora Evi, attivista da 4 anni, ha 30 anni e ha ottenuto più voti in Italia. Corre per la Lombardia: 556 preferenze raccolte. Anche lei, come altri, fu candidata alle scorse regionali. Fabio Bottiglieri è invece un esponente di punta del MoVimento a Civitanova Marche. Sono invece bastati appena 58 voti a Pasquale Casmirro, vincitore in Molise. Iscritto al MeetUp di Campobasso dal 6 novembre 2011, è già stato candidato alle politiche del 2013, quando fu in corsa per entrare alla Camera dei deputati per la circoscrizione della propria regione.
ALTRI CANDIDATI VINCENTI - Già tra i candidati per le elezioni comunali di Torino nel 2011 e poi alla Camera dei deputati lo scorso anno nella circoscrizione Europa, è stato invece Francesco Attademo il primo classificato in Piemonte (con 503 voti). Nato a Parma nel 1980, il 34enne nel suo video di presentazione su YouTube, spiegava di essere cresciuto a Foggia, «aver fatto parte del movimento scout e prestato volontariato presso il centro di aggregazione giovanile Casa del Giovane». Trasferito nel capoluogo piemontese per seguire gli studi di informatica, ha iniziato a 25 anni la sua «avventura di attivista», spiegando di essere «spinto dall’esigenza di ribellarsi contro la censura dell’informazione in Italia». Tanto da aver «partecipato alle attività di MegaChip Torino, ispirate dal giornalista Giulietto Chiesa». Iscritto dal 14 febbraio 2007 al Meetup-13 Gli Amici di Beppe Grillo di Torino. E’ uno dei grillini della “prima ora”. Dal 2012 trasferito a Bruxelles, si è iscritto al meet Up Europa. Fu uno dei quelli che, spiegò Giornalettismo, criticò l’ex deputato M5S Alessio Tacconi, invitandolo a dimettersi (il meet up continentale accusava il parlamentare, di recente uscito dal gruppo pentastellato, di aver violato la legge ed il non-statuto approfittando delle agevolazioni postali per i candidati, ndr). In Puglia ha vinto Rosa D’Amato – con un passato nel comitato Taranto Libera – con 332 voti. Alle comunali di Taranto del 2012, prese 440 preferenze, ma non venne eletta. Cristiano Zanella, vincitore in Trentino Alto Adige con 134 voti, fu invece candidato per il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni provinciali locali. Aveva partecipato alle “presidenziali” interne del M5S, arrivato terzo in graduatoria (vinse Filippo Degasperi, ndr) con 28 voti. Fu anche candidato al Senato per lo stesso M5S alle ultime elezioni nazionali del febbraio 2013.
SARANNO FAMOSI – Silvia Fossi, vincitrice in Toscana con 429 voti è invece una blogger (vicinissima ai 5 Stelle), che si è lanciata nella presentazione della sua candidatura con un video dal “sapore romantico”: «Sono stufa di sentirmi dire che ce lo chiede l’Europa e vedere il mio Paese alla fame, indignata nel vedere leggi che tutelano sempre i più forti», ha spiegato. Ecco le sue “ricette” economiche: «Dobbiamo ridiscutere tutti i trattati che ci condannano a morte: Fiscal Compact, MES, Patto di Stabilità, Euro e tutto ciò che ne consegue e che ci gravita intorno; Se l’UE non accetterà, usciamo dall’euro. Ridiscutere il nostro debito pubblico ormai matematicamente impossibile da ripagare», si legge.
IL PRIMO CONSIGLIERE – David Borrelli, 501 voti ottenuti, è risultato il primo in Veneto. Primo consigliere comunale d’Italia, con i “Grilli di Treviso”Giornalettismo ha ricordato come fosse stato denunciato per diffamazione daPaola De Pin, l’ex senatrice che lasciò il MoVimento 5 Stelle per solidarietà adAdele Gambaro (tra i primi espulsi tra i parlamentari pentastellati, dopo aver incolpato Beppe Grillo di essere responsabile del flop alle amministrative del giugno 2013, ndr). De Pin accusò Borrelli di averla diffamata, con tanto di «chiamate e messaggi a tarda notte», dopo che questo l’aveva accusata di aver speso troppo. Un versione smentita dal diretto interessato, che invece spiegò invece di aver contattato soltanto due volte (una chiamata e un messaggio) alla De Pin, ma senza alcun tono intimidatorio né persecutorio. Fu poi la Procura, come ricorda la Tribuna di Treviso, ad aver chiesto l’archiviazione per il “numero uno” del movimento locale. Spiegò il quotidiano:
«De Pin presenta una denuncia in Procura elencando i messaggi offensivi ricevuti. Si fa riferimento ad alcuni sms che sarebbero stati spediti da Borrelli e ad altri di incerta paternità. La magistratura apre un’inchiesta e iscrive l’esponente grillino nel registro degli indagati come atto dovuto. L’uomo esclude fin dall’inizio il suo coinvolgimento nell’accaduto: «Non ho mai minacciato alcuno», assicura, «Quando si è posta la questione delle diarie e della differenza tra le somme restituite dai parlamentari veneti, ho chiesto spiegazioni. Anche perché era il movimento a volerle. Io ho presentato le liste e pertanto toccava a me domandare chiarimenti. Per cui mi sono limitato a girare due sms, uno il 18 maggio e uno a giugno i cui contenuti nulla hanno di minaccioso, né di diffamatorio».
A Borrelli, nel 2008, Grillo aveva dedicato un post, definendolo come “consigliere disoccupato”. Grillo chiedeva di aiutarlo a trovare un lavoro e aggiungeva in calce: “Lo stipendio di consigliere comunale (circa 270 euro al mese) non basta per vivere. O integra il partito, o si è pensionati, o si è benestanti. David non appartiene a nessuna di queste categorie, è un tecnico informatico, e la società per cui lavora vuole licenziarlo. Il motivo: «Non fattura più come prima…” per il tempo che deve dedicare ai cittadini».
LA PREFERITA DI NUTI – In Sicilia a vincere è stata la marsalese Paola Sobbrio, una delle attiviste storiche del mu locale e del trapanese, votata daRiccardo Nuti che l’ha ricordata su Fb come «ricercatrice indipendente che si occupa di temi legati alle normative europee e nazionali riguardanti gli animali e gli organismi geneticamente modificati (OGM)». Come si ricorda in rete è statacollaboratrice del capogruppo in Senato Vincenzo Santangelo.Marsalaviva.it riporta come fosse stata in passato assessore designata del candidato sindaco Annamaria Angileri che corse con una lista civica. Angileri, ex consigliere provinciale Pd, fu espulsa dal partito: le fu rifiutata la tessera perché «fu candidata alle elezioni amministrative del 2012 a Marsala contro il Pd», spiegarono dal Pd. Lei contestò il fatto che i democratici locali avessero sottoscritto un accordo per candidare l’ex Fi, Pdl e Udc Giulia Adamo a sindaco, senza passare per le primarie. Nel marzo del 2012 in piena campagna elettorale per la città di marsala Angilleri designò Sobbrio tra i suoi possibili assessori. Prese però soltanto il 5, 68 per cento dei voti e non partecipò così al secondo turno che designò la vittoria di Adamo. In Sardegna è stato il più votato Nicola Marini, con 225 voti. Manuel Voulaz della Valle d’Aosta è invece risultato il più votato nella sua regione, ma è stato quello che ha ottenuto meno voti tra i primi delle diverse regioni. Nel suo caso sono bastati soltanto 33 voti per issarsi in testa nella competizione della Valle d’Aosta.
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