Europee proibite ai dissidenti M5S
Candidature impedite, di fatto, ai membri del meetup bolognese sfiduciato da Bugani. "Ci hanno epurati". Ma il regolamento esclude dalla corsa solo i diffidati
La partecipazione non è per tutti. I dissidenti del Movimento 5 Stelle di Bologna, i membri del meetup sfiduciato dal consigliere comunale Massimo Bugani, non potranno candidarsi alle elezioni europee della fine di maggio. Il termine per la presentazione delle candidature online scadeva oggi alle 14 e dal pomeriggio hanno cominciato a piovere testimonianze:esclusi, epurati, bannati, non potranno candidarsi né votare i candidati. “Nel Movimento 5 Stelle – scrive l'ex responsabile dell'assemblea Andrea Cabassi - bisogna estirpare il germe della critica diceva Bugani? Detto fatto. Epurato dal blog di Grillo come altri "pensanti " bolognesi. Ero iscritto da così tanto tempo che non mi ricordo neanche più. Non mi mancherà. Avevano paura che ci candidassimo, ma si sbagliavano. Per me il m5s è morto da tempo. Poveretti! Andiamo avanti!”.
Epurati come lui anche tanti altri attivisti storici di Bologna, come Renato Padoan, Nicola Atzeni, Bruno Barbieri. Chi lo ha deciso? Come mai? Alla voce “requisiti per le candidature”, sul blog di Grillo si legge: “Possono candidarsi tutti coloro iscritti entro il 31/12/12 con documento certificato entro il 20 marzo 2014, non diffidati, non svolgenti una carica elettiva e non facenti parte di una lista partecipante alle amministrative 2014”. I dissidenti però non avevano ricevuto alcuna diffida formale all'uso del simbolo, quindi parrebbero non rientrare in nessuna di queste categorie. E le domande sono tante: chi ha deciso di buttarli fuori? In base a quale regolamento? “Chissà quanti altri sono stati epurati in tutta Italia”, ragiona Cabassi.
Epurati come lui anche tanti altri attivisti storici di Bologna, come Renato Padoan, Nicola Atzeni, Bruno Barbieri. Chi lo ha deciso? Come mai? Alla voce “requisiti per le candidature”, sul blog di Grillo si legge: “Possono candidarsi tutti coloro iscritti entro il 31/12/12 con documento certificato entro il 20 marzo 2014, non diffidati, non svolgenti una carica elettiva e non facenti parte di una lista partecipante alle amministrative 2014”. I dissidenti però non avevano ricevuto alcuna diffida formale all'uso del simbolo, quindi parrebbero non rientrare in nessuna di queste categorie. E le domande sono tante: chi ha deciso di buttarli fuori? In base a quale regolamento? “Chissà quanti altri sono stati epurati in tutta Italia”, ragiona Cabassi.
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