Bersani: "Al Quirinale una figura che sappia tenere il volante"
L'ex segretario del Pd ospite di Lucia Annunziata a "In mezz'ora" su Rai Tre. Sulla battaglia per il Colle del 2013: "Il cavallo azzoppato andava eliminato"
ROMA - Per il Quirinale "bisogna trovare una figura di garanzia, che sappia tenere il volante perché siamo ancora nelle curve". Lo dice Pier Luigi Bersani a "In mezz'ora" su Rai Tre.
"L'avvitamento tra crisi sociale e democratica c'è e il meccanismo democratico non è in grandissima salute. Dobbiamo cercare una figura della massima autorevolezza - ribadisce l'ex segretario del Pd - e che oltre a essere per bene deve anche essere una persona autonoma e fedele solo alla Costituzione. Non lavoriamo per soluzioni che abbiamo il carattere della partigianeria e nemmeno per soluzioni stravaganti. Non facco esempi tipo un narratore, uno scrittore o altro, quella è una responsabilità seria e impegnativa". Ad ogni modo "non è un tratto dirimente o esclusivo, ma non guasterebbe una personalità che conoscesse l'economia. Avremo davanti un paio d'anni ancora complicati".
Possono esserci preclusioni su un nome del Pd? "Assolutamente inaccettabile - risponde Bersani - Credo che non sia immaginabile una figura ostile ai valori della sinistra e del centrosinistra, ma in questo grande ambito non sono accettabili preclusioni di nessun genere. Va bene cattolico, laico, va bene tutto, purchè cui siano caratteristiche per tenere il volante di un Paese che deve essere guidato e rasserenato".
E riferendosi alla battaglia per il Quirinale nel 2013, afferma: "Si disse quella volta che cavallo azzoppato andava eliminato. E quel cavallo ero io. Meglio essere un cavallo che un asino".
Questa mattina sull'argomento è intervenuto anche il leghista Roberto Calderoli che ha risposto così su Sky Tg24 a Maria Latella sulla prossima corsa al Quirinale: "Siamo ampiamente disponibili a discutere, ma cerchiamo di non tirar fuori la solita vecchia scarpa della politica. Qual è l'identikit del prossimo Capo dello Stato, per la Lega? "Penso, ad esempio, a Caprotti di Esselunga, o a Vittorio Feltri - ha detto il vicepresidente del Senato - Ma una cosa è certa: non possiamo più avere un presidente della sinistra".
In merito alla leadership di Silvio Berlusconi del centrodestra, Calderoli ha aggiunto: "Nei fatti il leader del centrodestra è Matteo Salvini, sono convinto che se si andrà al voto il confronto sarà tra due che si chiamano Matteo: Salvini e Renzi".
Sulla richiesta di lealtà più volte invocata da Renzi, Bersani chiarisce: "Da parte nostra la lealtà c'è. Siamo al trentesimo voto di fiducia nessuno si è lamentato. La lealtà c'è e ci vuole. Vorrei però che tra quelli che la invocano forse sarebbe simpatico che la lealtà venisse sempre praticata", rileva.
A proposito del Patto del Nazareno, afferma: "Sono contro i patti, bisogna discutere ma stringere dei patti non va bene. Temo che il Nazareno passi alla storia per il Patto, pur essendo la sede del Pd. Io sono contro i patti per un motivo molto semplice, penso che ci voglia una sinistra e una destra, che un Paese debba respirare con due polmoni e se si sfrangia la differenza e si crea una cosa troppo trasversale non è salute. Bisogna parlare, dialogare sui temi istituzionali, ma stringere patti dove chi ha firmato ha l'ultima parola non va bene. Lasciamo che facciamo l'opposizione. E lo dico senza avercela in particolare con Berlusconi". E aggiunge: " Renzi sa bene che tenere un Paese da soli è difficile, essere in due non è male", riferendosi al fatto che il presidente del Consiglio potrebbe non desiderare al Colle una personalità troppo forte. "
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