Matteo Renzi al Messaggero va contro i pm: "Più sentenze, meno parole". Scuote Roma e smentisce patti sul Colle
Pubblicato: Aggiornato:
“Roma deve ripartire”. Matteo Renzi, intervistato da Il Messaggero, non ci sta a subire l’attacco dell’Anm sulle norme anti-corruzione e contrattacca, ricordando che “i giudici devono fare le sentenze, ma le leggi le fa il Parlamento”. Ma assicura “durezza senza fine” contro i responsabili di Mafia Capitale, perché “chi lucra sui poveracci mi fa schifo”.
ROMA E LA MAFIA. “Roma non è corruzione. Roma è meno che mai la mafia. Roma, insisto, deve ripartire" dice il premier. Quanto all’amministrazione capitolina, “Marino deve fare il sindaco. I romani gli hanno chiesto proprio questo: tenere pulita la città, sistemare le buche, efficientare la macchina, far funzionare le scuole con le mense e i servizi, disciplinare il traffico, investire in cultura e tutto quello che deve fare un buon sindaco”. Tuttavia "al Campidoglio sono comprensibilmente scossi per quanto è accaduto. Ma mi verrebbe da dir loro, in romanesco: ahò, dateve 'na mossa, non state fermi là. Roma deve ripartire. Com'era lo slogan di Marino in campagna elettorale? Daje! Appunto". Renzi ricorda che il Pd ha saputo reagire: “Il Pd ha fatto una scelta semplice: commissariare per dire che noi non abbiamo paura di niente e di nessuno. Se qualcuno dei nostri ha sbagliato è giusto che paghi tutto, fino all'ultimo centesimo, fino all'ultimo giorno. Gli sconti si fanno al supermercato, non in politica. Detto questo, siccome noi siamo garantisti, chiediamo, anzi pretendiamo, che si corra, il più veloce possibile, verso i processi e le sentenze".
ANM E IL DDL ANTI-CORRUZIONE. “Provo il massimo rispetto per i magistrati quando giudicano e fanno le sentenze. Ma preferisco i magistrati che parlano con indagini e sentenze a quelli che parlano con comunicati stampa. Un magistrato deve scrivere le sentenze, le leggi le fa il Parlamento” afferma Matteo Renzi, secondo cui “gli strumenti per combattere la corruzione ci sono. Li abbiamo aumentati”.
ROMA E LE OLIMPIADI. “Io non lascio Roma a quelli che rubano. E le Olimpiadi sono una grande occasione” prosegue il premier, “un progetto a lunga scadenza, perché il Paese torni a progettare, a pensare al futuro, a discutere, riflettere, sognare. Ma in modo concreto. E con tutti i controlli del caso. Saremo inflessibili. Ma non possiamo rinunciare a un sogno solo perché qualcuno vorrebbe rubare anche quello”.
QUIRINALE. “Il patto del Nazareno è stato siglato un anno fa, quando le dimissioni di Napolitano non erano in agenda. Questo è il motivo per cui non c'è nessun patto preventivo tra Pd e Fi" sull'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Matteo Renzi auspica che “nella maggioranza ampia che dovrà eleggere il nuovo garante dell'unità nazionale ci siano più partiti possibili”. Anche Berlusconi, che d’altronde “è stato decisivo nel votare Ciampi nel 1999 e Napolitano nel 2013”. Per questo "al momento opportuno ci incontreremo". "Spero", dice ancora Renzi, che gli esponenti del Movimento 5 Stelle "non rimangano anche stavolta alla finestra". Nessun nome, perché “oggi chi fa nomi li vuole solo bruciare”. Come Nichi Vendola, che spinge per Romano Prodi: “Si ricordi di quando nel '98 mandò a casa il prof, ormai fa il gioco di M5S e Lega”. Renzi fa notare che "Sel fa ostruzionismo su tutto, seguendo i grillini e la Lega di Salvini e Calderoli. Ma davvero non vogliono provare a uscire da questa logica di scontro frontale? E dire che gli abbiamo anche mandato un bel segnale con l'abbassamento della soglia per la legge elettorale. Ma sembrano sordi al dialogo".
Continua a leggere dopo la gallery
EUROPA. “Ho canticchiato ‘Parole, parole, parole’ perché lo aveva suggerito lo stesso Juncker in conferenza stampa il giorno prima. Anche se la canzone giusta sarebbe di Battisti, più che di Mina: se funzionerà ‘Lo scopriremo solo vivendo’”.Il Piano Juncker “è un primo passo. Con una novità importante: gli investimenti vengono scorporati dal Patto di Stabilità”. Quanto all’Italia “rispetterà tutte le regole. Regola del deficit, regola del debito, regola degli investimenti. Ma anche regola del buon senso”.
Nessun commento:
Posta un commento