Jobs act, Camusso: «Cancellati contratti a tempo indeterminato»
La leader della Cgil: «Riforma contro i lavoratori. Così generalizza il precariato».More Sharing Services
Il Jobs act ha visto la luce il 24 dicembre, e nemmeno il clima natalizio ha frenato le polemiche. Contraria alle misure del governo Susanna Camusso: «Altro che rivoluzione copernicana», ha detto la leader della Cgil facendo il verso al premier Matteo Renzi, «hanno cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione».
«NORME PUNITIVE». Per Camusso, quelle previste dalla riforma del lavoro, sono norme «ingiuste, sbagliate e punitive» (leggi i contenuti della riforma).
«Viene da chiedersi cosa abbiano mai fatto i lavoratori a Matteo Renzi», ha incalzato la sindacalista. «Non soddisfatto ha diviso ulteriormente i lavoratori, penalizzando ancora una volta i giovani e i nuovi assunti. Per la prima volta il governo rinuncia alla politica economica appaltando alle imprese la ripresa consentendo la libertà di licenziare sempre e comunque.
«INVERTIRE L'ONERE DELLA PROVA È ABOMINIO». Secondo Camusso, «invertendo l'onere della prova, che ora ricadrà sulle spalle dei lavoratori, si crea un abominio, addossando alla parte più debole e ricattabile del rapporto di lavoro la dimostrazione dell'ingiustizia del suo licenziamento».
Per questo la Cgil continua «ad opporsi in modo forte e deciso a queste norme ingiuste, sbagliate e punitive, nei confronti dei lavoratori e userà tutti gli strumenti a sua disposizione per ripristinare i diritti dei lavoratori».
«NORME PUNITIVE». Per Camusso, quelle previste dalla riforma del lavoro, sono norme «ingiuste, sbagliate e punitive» (leggi i contenuti della riforma).
«Viene da chiedersi cosa abbiano mai fatto i lavoratori a Matteo Renzi», ha incalzato la sindacalista. «Non soddisfatto ha diviso ulteriormente i lavoratori, penalizzando ancora una volta i giovani e i nuovi assunti. Per la prima volta il governo rinuncia alla politica economica appaltando alle imprese la ripresa consentendo la libertà di licenziare sempre e comunque.
«INVERTIRE L'ONERE DELLA PROVA È ABOMINIO». Secondo Camusso, «invertendo l'onere della prova, che ora ricadrà sulle spalle dei lavoratori, si crea un abominio, addossando alla parte più debole e ricattabile del rapporto di lavoro la dimostrazione dell'ingiustizia del suo licenziamento».
Per questo la Cgil continua «ad opporsi in modo forte e deciso a queste norme ingiuste, sbagliate e punitive, nei confronti dei lavoratori e userà tutti gli strumenti a sua disposizione per ripristinare i diritti dei lavoratori».
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