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ROMA - Un'inedita votazione alla vigilia di Natale. Una consultazione online mirata, infatti, si è tenuta sul blog di Beppe Grillo per scegliere due dei tre membri del nuovo comitato d'appello del Movimento 5 Stelle: l'adeguamento "necessario", cioè, a regolare le espulsioni dal Movimento medesimo.

Alla fine hanno partecipato alla votazione in 23.786 per eleggere Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri, mentre il leader ha scelto direttamente il terzo membro, Vito Crimi. Tutti e tre sono considerati fedelissimi.

"Gli iscritti - si legge sul blog - hanno votato in questo modo: Roberta Lombardi, 12.916 voti; Giancarlo Cancelleri, 11.072 voti; Riccardo Nuti, 10.553 voti; Davide Bono, 8.036 voti; David Borrelli, 4.198 voti. Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri sono pertanto i due membri nominati dall'assemblea mediante votazione in rete. Il terzo membro, nominato dal consiglio direttivo secondo quanto dettato dal regolamento, è Vito Crimi. I tre membri rimarranno in carica per cinque anni".

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La nascita di questo comitato era stata annunciata da Grillo sempre sul blog. Già, perché dinanzi alla folta pattuglia di dissidenti che negli ultimi tempi ha abbandonato il Movimento (tre solo lunedì) e in risposta alle polemiche sulle espulsioni, Grillo ha deciso di alzare la voce e di pubblicare una sorta di 'decalogo': un regolamento a cui iscritti e militanti dovranno obbedire.

Qualcuno le ha già ribattezzate le "tavole della legge" (o anche i "dieci comandamenti"), vero è che nel vademecum si danno ampi e indiscutibili poteri al "capo del Movimento", anche se si prevede la nascita del comitato d'appello che potrà dire la sua sulle espulsioni. Questa la procedura prevista: se un iscritto viene cacciato dal Movimento può presentare ricorso entro 10 giorni al comitato d'appello, al quale tocca il compito di prendere informazioni, dare il via a un'istruttoria e ascoltare le spiegazioni fornite dell'interessato. Poi deve decidere. Se anche il comitato è d'accordo con l'espulsione, l'iscritto dovrà essere cancellato e non potrà più usare il simbolo del movimento né votare online.

In caso contrario, dovrà illustrare le proprie ragioni presentando un parere motivato al "capo" il quale, se in disaccordo, rimetterà la 'pratica' all'assemblea per il giudizio finale. Non da ultimo: per poter rimettere mano al regolamento servirà il placet di Grillo o di un quinto degli iscritti.