Merkel: “In Iraq un genocidio sotto gli occhi di tutti, inviamo armi per provare a fermarlo”
La Cancelliera sui jihadisti: «Agiscono con modalità terroristiche contro tutti quelli che la pensano diversamente da loro». Nuovo assalto dei miliziani alla raffineria di Baiji
Un gruppo di miliziani dell’Isis
24/08/2014
In Iraq «si sta assistendo a un genocidio sotto gli occhi di tutti» da parte delle milizie dello Stato islamico (Isis) che «agiscono con modalità terroristiche contro tutti quelli che la pensano diversamente da loro». Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel intervistata dall’ARD.
Per Merkel «non c’è la sicurezza al 100%» che le armi che il governo tedesco ha deciso di inviare nel nord dell’Iraq restino nelle giuste mani per la lotta all’Isis. Ma Berlino aveva due possibilità, ha riassunto la Cancelliera: «proviamo a fermare un genocidio» con l’invio di armi oppure decidiamo che il rischio è troppo alto. «Abbiamo deciso che ci sono ragioni preponderanti per agire», ha concluso.
«Le milizie dell’Isis sono molto ben finanziate senza essere direttamente finanziate da alcuno Stato, secondo quanto è a mia conoscenza» ha continuato Merkel rispondendo a una domanda su un’eventuale collegamento tra l’Isis e il Qatar. «Abbiamo una situazione molto critica con il Qatar rispetto ad Hamas e al conflitto mediorentale», ha tuttavia aggiunto Merkel pur sottolineando positivamente come Doha stia «sostenendo» i colloqui in Egitto per una tregua tra Israele e Gaza.
Intanto i jihadisti dello Stato Islamico (Isis) hanno compiuto oggi un nuovo assalto alla raffineria di Baiji, la più importante dell’Iraq, situata a circa 200 km a Nord di Baghdad. Lo rendono noto le forze di polizia e alcuni testimoni.
L’attacco, portato avanti dai miliziani da ieri e tutt’ora in corso - è stato sferrato da tre fronti, rendono noto le stesse fonti, precisando che le forze governative irachene contano sulla copertura aerea per fermarli. Già in giugno l’Isis aveva tentato - invano - d’impadronirsi della raffineria.
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