sabato 30 agosto 2014

Grillo e Salvini hanno passato la recente campagna elettorale per affermare che Renzi andava in Europa con il cappello in mano. Io non ho mai visto un presidente del consiglio italiano più rispettato.

Mogherini eletta ad Alto

rappresentante per gli affari esteri

Il ministro italiano era il favorito. Juncker: «Competente ed europeista» 
Il polacco Tusk eletto presidente del Consiglio europeo

di Redazione Online

Federica Mogherini (Lapresse)Federica Mogherini (Lapresse)
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Il ministro Federica Mogherini è stata eletta. Era la superfavorita per ricoprire l'incarico di Alto rappresentante per gli affari esteri nell'Unione europea. E così è stato. Durante la giornata, in molti avevano giudicato molto positivamente la sua candidatura, dai socialdemocratici dell'Eliseo, al presidente francese Hollande, fino al presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker che, dopo un incontro tra i due avvenuto nel pomeriggio a Bruxelles, aveva definito Mogherini: «Molto competente ed europeista convinta».
Le nomine
Per quanto riguarda le nomine, oltre a parlare del consenso per la Mogherini, Renzi ha spiegato: «non tiriamo per la giacchetta il presidente Juncker per il posto di commissario agli affari economici», e ha aggiunto, però, di avere «un’opinione ottima di Pierre Moscovici». I socialisti europei non presenteranno alcuna candidatura per la poltrona di presidente del Consiglio dell’Ue, spianando in questo modo la strada alla nomina di Federica Mogherini ad alto rappresentante della politica estera dell’Ue. «Sicuramente nel Pse ci sono personalità in grado di ricoprire questo ruolo, ma si è scelto di non formalizzare alcuna candidatura» socialista, ha spiegato il premier italiano.
Il ruolo dell’Italia in Ue
Al termine del vertice all’Eliseo Renzi ha parlato del ruolo dell’Italia in Ue, sottolineando che «siamo a un passaggio chiave, difficile, io non sto facendo una battaglia per l’Italia, stiamo cercando di dire che l’Europa deve cambiare politica economica, che deve essere maggiormente incentrata sulla crescita ma rispettando le regole». Parlando dei temi dei quali si è discusso durante il vertice Renzi ha poi elencato le«questioni economiche, con grande attenzione sul tema della crescita» e «flessibilità, entro le regole che già ci sono». Sulla crescita, in particolare, il premier ha confermato la convocazione di un vertice straordinario, anticipata ieri, venerdì 30, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, spiegando che il Pse lo ha appoggiato e che si terrà «a inizio ottobre in Italia». 
La situazione economica e occupazionale in Europa «genera preoccupazioni significative», nonostante «importanti miglioramenti delle condizioni dei mercati finanziari e gli sforzi strutturali fatti dagli Stati membri». E’ quanto si legge invece nella bozza delle conclusioni del vertice straordinario Ue in corso a Bruxelles. Il Consiglio europeo, inoltre, «accoglie positivamente l’intenzione del governo italiano di tenere un vertice dei capi di Stato e di governo il 7 ottobre sull’occupazione, specialmente giovanile, gli investimenti e la crescita, a seguito di quelli di Berlino e Parigi». Secondo quanto si apprende, il vertice, finora indicato per il 6 ottobre, si terrà il giorno successivo. Ancora da decidere, invece, la località, che però potrebbe essere Roma.
Ucraina e sanzioni
Come detto, l’altro argomento sul tavolo del vertice di Bruxelles anche la crisi in Ucraina. L’Unione Europea varerà nuove sanzioni contro la Russia: a preannunciarlo è stato il presidente ucraino Petro Poroshenko, dopo un incontro con il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso. «Non ho dubbi che oggi i leader adotteranno una decisione per dare alla Commissione europea l’incarico di preparare una decisione specifica sulle sanzioni, ha detto. Se l’attueranno o meno, dipenderà da quanto velocemente saremo in grado di dimostrare progressi nella de-escalation» della crisi in Europa. Dopo che nei giorni scorsi la Russia è stata accusata di avere inviato truppe in Ucraina per combattere al fianco dei separatisti filorussi, oggi Poroshenko ha parlato di «migliaia di soldati stranieri e centinaia di carri armati stranieri» sul territorio ucraino. Il presidente ucraino ha poi auspicato che Mosca possa accettare il proposto piano di pace che secondo lui potrebbe mettere fine al conflitto per l’inizio di settembre. Oltre ad avvertire che la situazione è vicina al punto «da cui non ci sarà un ritorno al piano di pace», il leader ucraino ha anche esortato a non «innescare la nuova fiamma della guerra in Europa». «Oggi, ha detto Poroshenko, stiamo parlando del destino dell’Ucraina, ma domani potrebbe essere quello per la sicurezza e la stabilità dell’intera Europa». Il presidente ha infine ribadito che l’Ucraina «sta cercando la pace» non la guerra.

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