Sblocca Italia, Pier Carlo Padoan rassicura: "Ci sono le coperture che servono". Tecnici al lavoro su casa e infrastrutture
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A fine giornata, e alla vigilia dalla conferenza che svelerà una volta per tutte il contenuto dell'atteso decreto "Sblocca Italia", è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in una intervista al Tg2, a spargere ottimismo: "Ci sono le coperture dove servono e ci sono molte regole che sbloccheranno investimenti pubblici e privati". Poche ore prima altrettanto rassicurante era stato Maurizio Lupi garantendo che gli impegni assunti all'inizio del mese nella presentazione delle linee guida sarebbero stati mantenuti punto per punto. Per farlo i tecnici dei ministeri hanno lavorato tutto il giorno limando il testo che arriverà venerdì sul tavolo del consiglio dei ministri. Testo che, dopo le indicazioni ricevute dal capo dello Stato che vorrebbe evitare nuovi maxiprovvedimenti omnibus, potrebbe uscire dal Cdm molto più alleggerito di come si avvia ad entrare.
Questione di dettagli sul corposo pacchetto di misure che riguarda le società partecipate. L'obiettivo è incentivare le amministrazioni alla dismissione di quote escludendo i proventi dal patto di stabilità e consentire l'utilizzo dei fondi nell'arco di più anni. Le vie indicate in nuna bozza del decreto visionata da Reuters sono la quotazione in borsa nel caso di cessione di almeno il 60% delle azioni o la scelta di un partner industriale decidendo invece di optare il 50,1%.
Sulle infrastrutture, in assenza di nuove risorse fresche messe a disposizione, la carta principale del governo è quella di incoraggiare al massimo il coinvolgimento dei privati. La strada indicata nel testo provvisorio è quella di una riduzione a 50 da 200 milioni della soglia di ammissione al credito di imposta su Ires e Irap. Da queste e altre semplificazioni e incentivi il governo spera di potere sbloccare una serie di opere che il governo ha ipotizzato possano mobiliare fino a 30 miliardi. Sul piatto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è riuscito a mettere sul piatto 1,2 miliardi dal fondo revoche e 2,5/2,7 dal Fondo sviluppo e Coesione.
La grande incognita restano gli incentivi dedicati all'edilizia. Non solo il rinnovo degli ecobonus e del bonus ristrutturazioni in scadenza alla fine dell'anno ma anche una delle misure più attese, quella che riguarda la possibile deduzione Irpef delle spese di acquisto di immobili destinati all'affitto a canone concordato. Una prima bozza aveva ipotizzato un incentivo del 20% su un tetto massimo di spesa da 300 mila euro che nella versione finale del provvedimento potrebbe calare al 15% su una spesa fino a 100 mila euro.
Di più facile soluzione quasi tutti i capitoli promossi dal ministero dello Sviluppo Economico. Ci sarebbero 220 milioni a sostegno del made in Italy (130 per il 2015, 20 per il 2016 e 40 per il 2017) mentre sulle tlc è previsto uno spostamento di risorse dal fondo banda larga al fondo ultra banda larga. Il pacchetto di misure sull'Energia si potrebbe tradurre in una serie di semplificazioni nelle autorizzazioni per chi volesse investire nella ricerca e produzioni di idrocarburi. Attesi anche il piano per il potenziamento del sistema portuale e il provvedimento annunciato da Renzi per Bagnoli e gli interventi contro il dissesto idrogeologico.
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