mercoledì 27 agosto 2014

Vai Matteo. Anche questa è un'ottima proposta. L'Italia cambia.

Riforma giustizia, Andrea Orlando va avanti nonostante Ncd e Forza Italia. Dimezzate via twitter le ferie di pm e avvocati

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Con la faccia di chi sta andando alla guerra atomica armato solo di codici e tabelle, il ministro Orlando e il suo staff, il capo di gabinetto Domenico Carcano e il capo del legislativo Giovanni Melillo, marciano compatti scansando trappole, critiche e ultimatum verso il consiglio dei ministri di venerdì. Dove si giocano tutto. O quasi.
Dopo diciassette anni di tentativi tocca a questa squadra mettere la firma su una riforma globale della giustizia che ha l’obiettivo non più rinviabile di riconsegnare all’Italia un sistema giustizia credibile e competitivo. Di fare recuperare, solo con la riduzione dell’arretrato nei processi civili, almeno un punto di Pil. Sono sedici miliardi. La manovra di ottobre.
Dopo mesi di indiscrezioni e annunci, ipotesi e condizionali, adesso le carte sono in tavola con i dettagli dei dodici punti della riforma. Inevitabile che vengano fuori le differenze e i distinguo dentro e fuori la maggioranza. Che hanno a che fare con la sostanza ma anche, verrebbe da dire soprattutto, con la necessità di ogni partito di marcare il proprio spazio: Ncd non può appiattirsi nei confronti del Pd; Forza Italia deve distinguersi dal Nuovo centro destra; Lega e Cinque Stelle devono recitare il ruolo delle opposizioni. Questioni tattiche che oggi, ultima giornata di incontri prima del consiglio dei ministri, sono state amplificate ma che saranno rinviate al dibattito parlamentare.
Il ministro Guardasigilli non può che prenderne atto. “Sono emerse differenze di approccio – dice dopo una giornata in cui ha incontrato prima i partiti di maggioranza e poi Forza Italia e Lega (M5S ha rinunciato) – e di priorità. Riferirò tutto in consiglio dei ministri mantenendo l’obiettivo di portare in quella sede tutto il lavoro che è stato elaborato”. Ma quella che ad alcuni sembra “una frenata” fino a prefigurare “un consiglio dei ministri in salita”, è in realtà solo una prudenza tattica rispetto a un pacchetto di norme che, se andranno tutte in porto, saranno una vera rivoluzione.
Quello che succederà venerdì lo spiega un tecnico dello staff del ministro. “Al di là delle inevitabili divergenze, noi andiamo avanti. Il consiglio dei ministri avrà sul tavolo il pacchetto di norme che riguarda l’abbattimento dell’arretrato del civile, il processo penale, i reati contro la criminalità economica e le modifiche relative all’ordinamento. Rinviamo le intercettazioni e la riforma del Csm. Per rispetto ai giornalisti visto che la modifica delle intercettazioni riguarda solo la pubblicazione degli atti. Per rispetto al Csm visto che non si è ancora insediato”. Per rispettare il principio della massima condivisione possibile. 

Avanti, quindi. Pur sapendo che in Parlamento le cose potranno cambiare sotto le pressioni delle due principali lobby coinvolte: quella dei magistrati e quella degli avvocati. Le tensioni sono venute fuori, come era prevedibile, affrontando la parte della riforma che riscrive il processo penale. Il ministro Orlando “litiga” con il suo viceministro Costa (Ncd) dato che è il Nuovo centro destra il partito di maggioranza che crea più problemi. Via Arenula mette le mani sulla prescrizione: gli anni di vita del reato si interrompono per due anni dopo la sentenza (di condanna) in primo grado e per un anno dopo l’Appello. Se l’Appello corregge con un’assoluzione la condanna di primo grado, l’imputato può recuperare i due anni di sospensione.
Per Donatella Ferranti (Pd), presidente della Commissione Giustizia alla Camera, “è il massimo della mediazione possibile visto che il Pd aveva proposto lo stop all’orologio della prescrizione dopo il rinvio a giudizio”. Ma Ncd, il viceministro Enrico Costa e il senatore-avvocato D’Ascola, hanno detto no. Vorrebbero anche la prescrizione del processo e vogliono che siano discusse nello stesso pacchetto anche le intercettazioni. “C’è condivisione su molti punti – dice Costa – ma per noi è necessario approfondire il capitolo impugnazioni, prescrizione, intercettazioni e responsabilità civile dei magistrati. Temiamo che possano essere sacrificate garanzie fondamentali del cittadino. Sulla responsabilità civile, inoltre, chiediamo che vengano puniti non solo gli errori per dolo e colpa grave ma anche i macroscopici errori di diritto”. Una bella differenza. Che durante la giornata assume più la forma di una lusinga nei confronti dell’avvocatura, lobby potente e numerosa adesso contesa tra Ncd e Forza Italia.
Infatti non sono poi così diverse le critiche mosse da Forza Italia. Il senatore, ex sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo appena lasciati gli uffici di via Arenula mette in fila un lungo cahier de doleances. Non va bene la prescrizione, mancano le intercettazioni, “pericolosa la riduzione prevista dalla riforma dei ricorsi in Appello (solo specificando bene i motivi del ricorso, ndr) e in Cassazione (se c’è una doppia sentenza conforme, il ricorso è possibile solo per violazione della legge, ndr)”. Per non parlare poi dei nuovi reati di autoriciclaggio (“va limitato agli investimenti finanziari” dice Caliendo) e di falso in bilancio. “Con la crisi che c’è oggi si corre il rischio di far saltare le aziende” profetizza il senatore. Il disegno di legge di via Arenula prevede che il reato di falso in bilancio sarà punito fino a 5 anni (vietate le intercettazioni) per le aziende non quotate e oltre i 5 anni per quelle quotate. E ha l’obiettivo di ostacolare l’evasione fiscale, la creazione di fondi neri e la corruzione.
Un decreto, quello per la riduzione dell’arretrato del civile. Una dozzina di disegni di legge e disegni di legge di delega al governo (quello sulla responsabilità civile). Con questo poderoso dossier il ministro Orlando si presenta venerdì in consiglio dei ministri. Non sono tutti d’accordo. Impossibile. L’importante è cominciare. Intanto ci pensa il premier Renzi, in serata, a seminare altra zizzania. “D’ora in poi i Tribunali saranno chiusi durante l’estate solo per venti giorni”. Anziché i 45 attuali. I cittadini saranno molto contenti. Toghe, avvocati e

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