Situazione sempre più tesa nel Paese
Ucraina, Renzi a Putin: "Intollerabile escalation"
Il presidente ucraino: "Situazione difficile ma sotto controllo". Kiev ha sollecitato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che si terrà in serata, e ha chiesto all'Ue assistenza militare su vasta scala. La Nato denuncia: "Oltre 1000 soldati russi in territorio ucraino" e diffonde foto satellitari degli sconfinamenti di Mosca
UcrainaIl premier Matteo Renzi ha avuto nel pomeriggio un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. Al centro della conversazione la situazione in Ucraina per la quale il premier italiano, nella sua qualità di Presidente di turno dell'Unione Europea, ha espresso grande preoccupazione e sollecitato rapidamente, anche in vista del Consiglio dei ministri Ue domani a Milano e del vertice europeo di Bruxelles sabato, il ritorno al tavolo delle trattative. Con riferimento alle gravissime notizie odierne di ingresso di truppe russe in Ucraina, il Presidente Renzi ha ribadito come si tratti di una escalation intollerabile e le cui conseguenze sarebbero gravissime.
Poroshenko: "Situazione difficile ma sotto controllo"
Intanto il presidente ucraino Petro Poroshenko fa sapere che la situazione nell'est del Paese, dove le truppe russe hanno sconfinato, è sotto controllo pur se difficile da gestire. Poroshenko ha spiegato che i soldati russi sono giunti nell'area per andare "in soccorso" ai separatisti sconfitti dalle forze ucraine. Il presidente ucraino ha anche riferito che si è tenuto un primo incontro tra i capi di Stato maggiore ucraino e russo.
Riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Kiev ha sollecitato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che si terrà in serata, su richiesta della Lituania, e ha chiesto all'Ue assistenza militare su vasta scala. "Siamo estremamente preoccupati dagli ultimi sviluppi" in Ucraina, "inclusi i resoconti su quanto sta accadendo sul terreno" ha commentato un portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Catherine Ashton.
Kiev: "Invasione diretta della Russia". Mosca smentisce
L’ecalation della crisi è stata al centro anche di una riunione dell’Osce. "Abbiamo registrato un'invasione diretta da parte dell'esercito russo nelle regioni orientali dell'Ucraina", ha denunciato l'ambasciatore di Kiev. Ma Mosca ha respinto nuovamente ogni accusa e spiegato che sul terreno sono presenti "solo dieci paracadutisti russi che avevano accidentalmente sconfinato e sono stati fatti prigionieri dall'esercito ucraino".
Nato diffonde foto satellitari degli sconfinamenti russi
Intanto, dopo aver denunciato la presenza di oltre 1000 soldati russi in Ucraina, la Nato ha diffuso nuove foto satellitari che mostrano forze armate di Mosca impegnate in operazioni militari all'interno del territorio ucraino. Le immagini, scattate qualche giorno fa, mostrano lo sconfinamento di un convoglio di unità d'artiglieria pesante all'interno della campagna ucraina, nell'area di Krasnodon.
Kiev: Novoazovsk in mano ai separatisti
Ad aggravare la situazione in Ucraina è l'aperura di un terzo fronte di conflitto. Novoazovsk, la città orientale ucraina che si affaccia sul mare di Azov, è finita sotto il controllo dei separatisti. Il Consiglio ucraino di sicurezza e difesa afferma che mezzi militari russi hanno circondato la città.
Kiev ha ritirato le sue forze da Novoazovsk per evitare perdite. Soldati ucraini stanno ora rafforzando la difesa di Mariupol, ultimo baluardo per impedire che le forze filo-russe aprano un corridoio verso la Crimea, la penisola annessa a marzo da Mosca. Se così fosse, i ribelli o la Russia acquisirebbero il controllo del Mare d'Azov e di ogni risorsa petrolifera e mineraria che contiene.
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Poroshenko: "Situazione difficile ma sotto controllo"
Intanto il presidente ucraino Petro Poroshenko fa sapere che la situazione nell'est del Paese, dove le truppe russe hanno sconfinato, è sotto controllo pur se difficile da gestire. Poroshenko ha spiegato che i soldati russi sono giunti nell'area per andare "in soccorso" ai separatisti sconfitti dalle forze ucraine. Il presidente ucraino ha anche riferito che si è tenuto un primo incontro tra i capi di Stato maggiore ucraino e russo.
Riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Kiev ha sollecitato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che si terrà in serata, su richiesta della Lituania, e ha chiesto all'Ue assistenza militare su vasta scala. "Siamo estremamente preoccupati dagli ultimi sviluppi" in Ucraina, "inclusi i resoconti su quanto sta accadendo sul terreno" ha commentato un portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Catherine Ashton.
Kiev: "Invasione diretta della Russia". Mosca smentisce
L’ecalation della crisi è stata al centro anche di una riunione dell’Osce. "Abbiamo registrato un'invasione diretta da parte dell'esercito russo nelle regioni orientali dell'Ucraina", ha denunciato l'ambasciatore di Kiev. Ma Mosca ha respinto nuovamente ogni accusa e spiegato che sul terreno sono presenti "solo dieci paracadutisti russi che avevano accidentalmente sconfinato e sono stati fatti prigionieri dall'esercito ucraino".
Nato diffonde foto satellitari degli sconfinamenti russi
Intanto, dopo aver denunciato la presenza di oltre 1000 soldati russi in Ucraina, la Nato ha diffuso nuove foto satellitari che mostrano forze armate di Mosca impegnate in operazioni militari all'interno del territorio ucraino. Le immagini, scattate qualche giorno fa, mostrano lo sconfinamento di un convoglio di unità d'artiglieria pesante all'interno della campagna ucraina, nell'area di Krasnodon.
Kiev: Novoazovsk in mano ai separatisti
Ad aggravare la situazione in Ucraina è l'aperura di un terzo fronte di conflitto. Novoazovsk, la città orientale ucraina che si affaccia sul mare di Azov, è finita sotto il controllo dei separatisti. Il Consiglio ucraino di sicurezza e difesa afferma che mezzi militari russi hanno circondato la città.
Kiev ha ritirato le sue forze da Novoazovsk per evitare perdite. Soldati ucraini stanno ora rafforzando la difesa di Mariupol, ultimo baluardo per impedire che le forze filo-russe aprano un corridoio verso la Crimea, la penisola annessa a marzo da Mosca. Se così fosse, i ribelli o la Russia acquisirebbero il controllo del Mare d'Azov e di ogni risorsa petrolifera e mineraria che contiene.
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