venerdì 29 agosto 2014

Andiamo avanti. Perché i gufi non hanno mai cambiato neanche il proprio condominio.

Renzi presenta lo sblocca-Italia:
al centro infrastrutture e banda larga

MILANO - Infrastrutture, banda larga e risposte ai sindaci. Sono questi i cardini del decreto legge "sblocca-Italia" presentato dal premier, Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei Ministri che ha trattato anche della riforma della giustizia. Dopo il rito del gelato, il premier ha illustrato in linea di massima i provvedimenti inaugurando il nuovo claim "passo dopo passo", riferimento del programma dei mille giorni.

"Lo sblocca-Italia nasce per risolvere i problemi burocratici", ha esordito il premier. Che ne ha elencato i contenuti principali

Alta velocità. Per alcune grandi opere, ha detto Renzi, "come l'alta velocità Napoli-Bari o la Palermo-Messina-Catania", la partenza dei lavori è "anticipata dal 2017 al 2015".

Altre opere. Ancora, sono in arrivo 4,6 miliardi per "cinque investimenti aeroportuali" e 3,8 miliardi per le opere pubbliche cantierabili "a strettissimo giro", citate accennando al tunnel del Brennero. Per le autostrade, ci sono "10 miliardi da sbloccare nei prossimi 12 mesi" e la "proroga di concessioni".

Banda larga. Sul punto, il premier ha parlato di "incentivi per estendere la rete".

I comuni. "Le 1617 mail ricevute dai sindaci". ha detto ancora Renzi, "ricevono risposta. Le richieste erano principalmente: 'dammi spazio nel patto di stabilità', e diciamo sì. 'Dammi
denari', e se riesco te li do subito. 'Aiutami perché ho la sovrintendenza che blocca dei lavori' e ci impegniamo a convocare una conferenza dei servizi per sbloccare la situazione".

Il provvedimento sblocca-Italia arrivato in Cdm, è figlio di aggiustamenti fino all'ultimora ed è stato snellito in maniera consistente dopo l'incontro della vigilia tra il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, il premier Renzi e il titolare delle Finanze, Pier Carlo Padoan. Da quest'ultimo è arrivato l'altolà alle spese eccessive, in direzione di un progetto 'a costo zero' fatto di snellimenti burocratici e spostamento delle risorse già disponibili.

Dalle aspettative della vigilia, i 4 miliardi individuati per far partire una parte delle grandi opere bloccate provengono infatti dal Fondo revoche (sono cioè dirottati da infrastrutture non ritenute più fondamentali) e dagli stanziamenti europei. Dall'accelerata al taglio delle partecipate, in base ai dati elaborati dal team del Commissario Carlo Cottarelli, dovrebbe derivare la chiusura almeno delle 1.250 (su 8 o 10mila) che esistono solo sulla carta ma non sono operative.

Sul piano per la casa di Lupi sono arrivati molti stop. Dell'ecobonus per le migliorie sul consumo energetico (al 65%) si saprà con la legge di Stabilità: potrebbe in futuro valere anche per gli interventi in chiave antisismica. Si aspetta invece un chiarimento per chi acquista casa al fine di affittarla - per almeno otto anni - a canone concordato: una misura pensata per rilanciare il mercato immobiliare e con esso porre in parte rimedio al problema di chi l'alloggio non lo trova a prezzi abbordabili. L'attesa era per una deducibilità del 20% sul prezzo d'acquisto (fino a 300mila euro), poi rivista al ribasso.
(29 agosto 2014)

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