sabato 5 luglio 2014

Riceviamo e pubblichiamo

Al via il piano di edilizia scolastica, lavori in una scuola su due

Palazzo Chigi: coinvolti 21mila edifici con 1,1 miliardi di investimenti

TMNews
Roma, 4 lug. (TMNews) - Il piano di edilizia scolastica annunciato da Matteo Renzi prende il via. "Fortemente voluto dal presidente del Consiglio fin dal suo discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014,", ricorda una nota di palazzo Chigi, il piano è composto da tre principali filoni e coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici per investimenti pari a 1.094.000.000 di euro. Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto, che porterà nell'arco del biennio 2014-2015 ad avere "scuole più belle, più sicure e più nuove".

Si tratta della costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244 milioni (#scuolenuove) e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza (#scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (#scuolebelle). Al lavoro su questo obiettivo c'è una specifica Unità di missione istituita dalla presidenza del Consiglio in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, l'università e la ricerca per mettere in sicurezza le strutture scolastiche.

Il primo filone del piano di edilizia scolastica riguarda lo sblocco del patto di stabilità per 404 cantieri in corso o che stanno aprendo, con progetti dall'importo medio di un milione, generando circa 400 milioni di valore complessivo. Nella nota del governo si sottolinea che "tutti i sindaci che hanno risposto all'appello del presidente del 3 marzo scorso segnalando interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili, finanziati completamente con fondi propri e per i quali sbloccare il patto di stabilità, hanno infatti trovato accoglimento nei Dpcm firmati dal presidente in giugno: i sindaci riceveranno la comunicazione dalla ragioneria dello Stato secondo le procedure gestionali ordinarie di sblocco del patto per l'anno 2014 e 2015". Per gli altri sindaci che - rispondendo all'appello del governo - hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprirà una nuova possibilità con il prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con i mutui in fase di attivazione con oneri a totale carico dello Stato.

Gli altri due aspetti del piano riguardano invece la messa in sicurezza e gli interventi di decoro. Anche per questi palazzo Chigi inventa un hashtag: #scuolesicure e #scuolebelle. Le risorse arrivano grazie alle delibere approvate dal Cipe il 30 giugno scorso con cui sono stati destinati complessivamente 510 milioni all'edilizia scolastica riprogrammando Fondi di sviluppo e coesione.

Sul primo punto, #scuolesicure, riceverà la quota più consistente di risorse: 400 milioni di euro sono stati destinati a interventi di messa in sicurezza ed agibilità delle scuole per un totale di 2.480 interventi del valore medio di circa 160.000 euro. Interventi già resi ammissibili e presenti in graduatorie, ma che solo oggi sono finanziati e che potranno partire terminato l'iter di registrazione delle delibere. Comuni e province per acquisire i relativi finanziamenti dovranno aggiudicare gli appalti entro il 30 ottobre 2014, esaurendo i primi 1.635 interventi previsti dal Dl Fare. In seguito agli accertati ribassi d'asta, saranno finanziati altri 845 progetti previsti dal Ddg 267 del Miur.

Al secondo punto, #scuolebelle, sono invece destinati i restanti 110 milioni, abbinati a 40 milioni in capo al Miur, che finanzieranno gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale che interesseranno 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 complessi. In totale si tratta quindi di 17.961 interventi di piccola manutenzione.

Gli elenchi degli interventi, specificati per regioni e comuni, sono pubblicati sul sito www.governo.it Rea


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