mercoledì 2 luglio 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Lenta e costosa, ecco i numeri della giustizia italiana

Dati e tabelle interattive che dimostrano la necessità e l'urgenza di una vera riforma giudiziaria
 
Parole chiave: 
Argomenti: 
Aggiornamento del 2 luglio 2014: Solo pochi giorni fa, il governo ha presentato i dodici punti chiave che guideranno la riforma della giustizia. Le scelte spaziano dalla riduzione dei tempi della giustizia civile al dimezzamento del suo arretrato, dall'accelerazione del processo penale fino all’informatizzazione integrale del sistema giudiziario. L’argomento è centrale per far ripartire il Paese, efficientare la macchina della giustizia, dare certezza del diritto a imprese e cittadini e incentivare gli investimenti dall'estero che, ad oggi, trovano proprio nella farraginosità della giustizia uno dei maggiori freni. Il lavoro da fare è molto, come dimostra la nostra mappa (con tabelle interattive) sullo stato della giustizia italiana che ripubblichiamo. Più delle dispute ideologiche che periodicamente riesplodono nel dibattito pubblico, sono i numeri a denunciare l'urgenza di una riforma di sistema, per troppi anni rinviata.
I dati nazionali del movimento dei procedimenti civili raccolti ed elaborati dalla Direzione generale di statistica sono aggiornati al 14 novembre 2013. Sono oltre 9 milioni i processi pendenti in campo tra civile e penale «alla data del 30 giugno 2013», ha spiegato il ministro uscente Annamaria Cancellieri lo scorso 21 gennaio, «si contano 5.257.693 di processi pendenti in campo civile e quasi 3 milioni e mezzo in quello penale». Per Cancellieri, «si registra un calo delle pendenze rispetto al 2012, per tutti i gradi di giudizio, del 4%, che arriva al 6% in Corte di appello; nonché la riduzione del 20% in tema di ricorsi in materia di equa riparazione per l’irragionevole durata dei processi».
IL PROCESSO CIVILE

LEGGI ANCHE

Si legge nella relazione del ministero della Giustizia: «Pur considerando, quindi, per una parte provvisori i dati del primo semestre 2013, si evidenzia che l’analisi dei fascicoli pendenti al 30 giugno 2013, pari in totale a 5.257.693, mostra anche stavolta un confortante andamento decrescente, con un calo del 4% rispetto al dato rilevato dodici mesi prima. Tale decrescita si osserva per tutte le tipologie di ufficio, in particolare per le Corti d’Appello con un -6% nel solo ultimo semestre, quello compreso tra il 31 dicembre 2012 e il 30 giugno 2013; il calo risulta di entità più modesta invece per i Tribunali ordinari, pari complessivamente al -1%, mentre per i Tribunali per i minorenni si evidenzia un calo del -7% e per gli uffici dei Giudice di Pace del -4 per cento».
IL PROCESSO PENALE
Gli uffici giudicanti (Corte d'appello, Tribunale ordinario, Giudice di pace, Tribunale per i minorenni e Corte di Cassazione) e requirenti (Procura Generale e Procura della Repubblica) hanno registrato un trend in aumento tra il 2011 e il 2012 dal quale rimangono escluse le Procure per i minorenni. Al 30 giugno 2013 è confermato un aumento delle pendenze presso il dibattimento dei Tribunali e del Giudici di pace, mentre una diminuzione è registrata presso gli uffici requirenti e del giudice per le indagini e udienza preliminare (rispettivamente del -3,4% e -1,4%).

LEGGI ANCHE

Tra gli uffici giudicanti quelli che risultano con i maggiori carichi di lavoro sono il Tribunale ordinario e il Giudice di Pace, e le corti d’appello:
 - Tribunale e giudice di pace. «Nell’anno 2012 si conferma l’andamento dell’anno precedente, con una diminuzione delle iscrizioni (-0,7%) e delle definizioni (-3,3%) e conseguente aumento delle pendenze (+4,4%). In particolare è il dibattimento monocratico l’ufficio con il maggiore aumento di procedimenti pendenti a fine anno 2012 rispetto al 2011, con variazione del +9,4 per cento. Andando nel dettaglio dei riti e dei gradi, si osserva che le iscrizioni sono diminuite più sensibilmente in corte di assise (-6,4%) e presso l’ufficio del giudice per le indagini e l’udienza preliminare (-2,5%) così come le definizioni. Gli uffici del Giudice di pace registrano un aumento delle iscrizioni e definizioni in dibattimento (rispettivamente +0,8% e +3,7%) mentre nel registro noti del giudice in funzione di giudice per le indagini preliminari i procedimenti iscritti e definiti sono diminuiti del -6,7% e - 8,4%. Conseguentemente i procedimenti pendenti aumentano in media del 5%».
La relazione del ministro uscente Annamaria Cancellieri alla Camera dello scorso 21 gennaio
- Corte d'Appello. «In appello, tra l’anno 2011 e il 2012, si è registrato un aumento dei procedimenti iscritti del 9,4%, dei definiti del +20,3% e dei pendenti +4,7%, confermato anche nel primo semestre 2013. Tale andamento è quasi prevalentemente riconducibile al raddoppio delle iscrizioni nelle Corti di appello di Bologna e Salerno. Aumenti non marginali si registrano anche nelle Corti di appello di Roma, Genova e L’Aquila. A fronte di un andamento complessivo in aumento, evidenziato in più della metà delle Corti, tuttavia, le altre tredici, tra cui Napoli e Torino, presentano valori degli iscritti in diminuzione. Considerando i procedimenti definiti nell’anno 2012 dai Pm, si osserva che nel 42,6% dei casi si è iniziata l’azione penale mentre l’archiviazione è stata richiesta per il 44,4% dei procedimenti».
Per quanto riguarda invece gli organi requirenti, in particolare la Procura della Repubblica, i procedimenti con autore noto iscrittinell’anno 2012 sono aumentati nel complesso del 2,8% rispetto all’anno precedente. In particolare si registra un +2,8% per i reati ordinari, +1,2% per i reati di competenza della Dda e +2,7% per i reati di competenza del giudice di pace. Tale trend è confermato per il 1° semestre 2013: infatti il dato complessivo degli iscritti in Procura risulta praticamente in linea con quello registrato nel 1° semestre 2012 (+0,01%). Analogo trend si osserva nelle definizioni del 2012 rispetto al 2011: +1,7% di procedimenti definiti con reati ordinari, +2% per procedimenti di competenza Dda, e -1% di procedimenti definiti per reati di competenza del giudice di pace.
AREA AMMINISTRATIVO CONTABILE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
I dati riportano le spese a carico dell’erario liquidate da tutti gli uffici giudiziari. «Nel complesso», si legge nella relazione del ministero della Giustizia, «la spesa totale sostenuta dallo Stato per i procedimenti giudiziari mostra un lieve ma costante aumento negli ultimi tre anni solari, passando da circa 773 milioni di euro del 2010 a 785 milioni di euro nel 2012». Più avanti arriva anche una stoccata dalla relazione del ministero, in particolare sull’aumento delle aliquote Iva: se da un lato si rileva una riduzione degli importi liquidati per spese e indennità, dall’altro emerge la crescita di quelli liquidati per gli onorari (sia agli ausiliari del magistrato che ai difensori).
«In aumento anche gli oneri previdenziali e l’Iva in virtù del noto incremento delle aliquote di questa imposta nello scorso anno». Si sottolinea invece un decremento per quanto riguarda le spese sulle intercettazioni (-8%) passando da 237 milioni di euro liquidati nel 2010 a 218 milioni nel 2012. Anche se occorre però tener presente che gli importi liquidati per le intercettazioni nel triennio considerato non rappresentano esattamente i costi delle intercettazioni effettuate nello stesso periodo, in quanto esiste uno sfasamento temporale tra attuazione dell’intercettazione e annotazione della spesa nel registro.
Spese pagate dall'erario rilevate presso gli uffici giudiziari per voce di spesa - Anni 2010 - 2012

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...