venerdì 4 luglio 2014

Il problema delle scuole aperte il sabato coinvolge anche Genova. E nelle altri posti cosa succede?


Non ci sono soldi: le scuole superiori chiudono il sabato

I pesanti tagli del governo da una parte e il dissesto finanziario della Provincia dall'altra: le scuole di Genova adottano la settimana corta, restando aperte solo dal lunedì al venerdì. Per risparmiare su luce e gas

Redazione 4 Luglio 2014
361
5



ROMA - "Oggi è sabato, domani non si va a scuola", cantava Pino Daniele. Erano altri tempi. Oggi, complici la crisi economica e l'esigenza di ridurre le spese tagliando qua e là, la scuola adotta la cosiddetta settimana corta: si chiude il sabato. Poi tutti al mare o a fare i compiti a casa, per 48 ore.
Succede a Genova, dove a partire dal prossimo anno scolastico le scuole superiori apriranno i battenti solo dal lunedì al venerdì - restando chiuse, appunto, il sabato - a causa della grave crisi finanziaria in cui versa la Provincia. La chiusura delle ottantotto scuole gestite dall'ente permetterà di ridurre di un milione di euro i costi per il riscaldamento, l'energia elettrica e le altre utenze, come ha annunciato la stessa amministrazione provinciale.
Un provvedimento drastico che, a quanto pare, non sarà sufficiente a scongiurare il dissesto, come spiega il commissario straordinario della provincia di Genova, Piero Fossati: "Dovremo ridurre le spese di altri cinque milioni per far fronte ai nuovi pesantissimi tagli nazionali ed evitare il dissesto finanziario". A bilancio già approvato, infatti, la Provincia di Genova ha subìto altri tagli per circa otto milioni nel 2014 che cresceranno ancora nel 2015 e 2016. "Siamo impegnati con il Ministero - ha dichiarato Fossati - perché questi tagli vengano corretti, eliminando dal loro computo totale, come era già avvenuto l'anno scorso, le somme destinate al trasporto locale e alla formazione professionale".
"Anche così, comunque, il taglio del 2014 - ha ricordato il commissario straordinario della Provincia di Genova- sfiorerà i sei milioni e, oltre alla settimana corta nelle scuole superiori, stiamo varando molte altre misure - ha spiegato - che restringeranno purtroppo la nostra possibilità di intervenire sul territorio e comporteranno sacrifici anche per i dipendenti, con riduzione del valore dei buoni pasto e una diversa organizzazione degli orari lavorativi".
Di fronte a questa crisi di liquidità quindi "non aprire le superiori al sabato - ha affermato Fossati - era assolutamente inevitabile per poter continuare a erogare il servizio. Per arrivare a questa decisione - ha proseguito - ci siamo confrontati a lungo con i dirigenti scolastici, ricevendo immediata comprensione e adesione da parte degli istituti tecnici e professionali, con qualche perplessità e problema sollevati invece da alcuni licei". "Comprendo la loro difficoltà, che è anche la nostra, però sono convinto - ha concluso il commissario - che da qui alla riapertura di settembre ogni istituto potrà riorganizzare al meglio la propria attività, nella consapevolezza che qualche sacrificio dovremo farlo tutti". Proprio tutti. 

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...