venerdì 4 luglio 2014

Ma il motto non era uno vale uno? A noi sembra invece che decida tutto lui.

Beppe Grillo contro l’Italicum

di   - 03/07/2014 - Il leader pentastellato allontana la possibilità di un accordo sulle riforme e sulla legge elettorale preannunciando che non incontrerà Matteo Renzi

Beppe Grillo contro l’Italicum<1/8>

Beppe Grillo contro l’Italicum
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Per Beppe Grillo l’Italicum è incostituzionale. Ed il Movimento Cinque Stelle vuole le preferenze. Il leader del Movimento ha espresso chiaramente il proprio pensiero all’uscita da Montecitorio ponendo dei dubbi all’eventuale sostegnopentastellato nei confronti di Matteo Renzi e delle sue riforme.
Roberto Monaldo / LaPresse
Roberto Monaldo / LaPresse
«LA NOSTRA PROPOSTA NEI CONFINI DELLA COSTITUZIONE» - Parlando della legge elettorale, Grillo ha fatto capire che per i pentastellati c’è ancora parecchio da fare. L’Italicum «ha dei caratteri di incostituzionalità. Noi vogliamo le preferenze e vogliamo discutere di questo. La nostra proposta è nei confini della Costituzione. Loro hanno una legge non costituzionale, noi sì». Ricordiamo che la proposta pentastellata non prevede il premio di maggioranza ed inserisce le preferenze: «Noi andremo avanti con calma su tutti i punti», ha poi aggiunto Grillo.


«RENZI? BORIOSETTO» - Il leader del Movimento ha parlato anche delle riforme proposte da Matteo Renzi, spiegando che i pentastellati non daranno il loro appoggio a scatola chiusa: «Le riforme le appoggeremo o non le appoggeremo, dipende da cosa proporranno». E dopo aver escluso incontri con il Presidente del Consiglio in quanto si ritiene emotivo, preannunciando quindi la sua assenza al prossimo incontro tra Pd e 5 stelle, previsto per lunedì alle 15, Grillo ha definito l’ex sindaco di Firenze «boriosetto», per poi stroncare il discorso pronunciato a Strasburgo: «carino ma fatti zero, bel discorso con il selfie. forse ci crede, ma è usato dai poteri forti. Vi ricordate Scajola? Renzi è andato un po’ oltre l’inconsapevolezza. Non so se mi fido».
L’INCORAGGIAMENTO AI DEPUTATI - Parlando del rapporto tra Grillo ed i suoi deputati, il leader parlando alla Camera avrebbe incoraggiato con queste parole i suoi, giunti per per un saluto: «Stiamo andando forte. Dobbiamo puntare maggiormente sui temi, far sapere che sappiamo le cose e ce ne occupiamo per bene». Assenti coloro che sono stati identificati come i dissidenti, tra cui Walter Rizzetto e Tommaso Currò. Eppure, continua il Corriere della Sera, nonostante l’assenza dei ribelli sembra non sia mancato qualche malumore, nonostante le parti abbiamo parlato sempre di un clima definito «ottimale».
LE CRITICHE - Qualcuno sembra se la sarebbe presa con la visibilità eccessiva di alcuni colleghi come Alessandro Di Battista, «che è sempre sul blog». Altre critiche sembra siano arrivate dalle deputate Tiziana Ciprini e Silvia Benedetti. Ma Grillo, a specifiche domande sulla tenuta del suo gruppo, ha negato l’esistenza di malumori tra i Cinque Stelle: «Ma quali spaccature? Siamo molto più coesi di altri partiti». E tornando a parlare dei risultati alle ultime elezioni europee, Grillo sembra convinto delle sue posizioni: «noi non potevamo vincere, non ce lo avrebbero mai permesso altrimenti finiva questo tipo di Europa».
L’ENTUSIASMO DI GRILLO PER IL GRUPPO A STRASBURGO - A proposito di Europa, Grillo, ritornato da Strasburgo, ha riferito ai senatori del Movimento di essere entusiasta di ciò che ha visto e vissuto: «Arrivo da Strasburgo, sei ore di macchina, però là il gruppo è fantastico, quelli sono bravi, sono uniti, ho trovato un bel clima là». Il suo entusiasmo non si offusca neanche quando parla di Italia: «poi siamo in tutte le commissioni, un successo pazzesco, ragazzi. Io sono molto soddisfatto, il nostro gruppo è coeso, un bel gruppo, nonostante le voci strane che mettete in giro. Movimento spaccato? Si sono spaccati tutti tranne noi che siamo ancora integri in una maniera straordinaria».


«L’ITALIA NON È DEMOCRATICA» - Tornando alla mancata vittoria del Movimento alle ultime elezioni europee, Grillo condanna il sistema italiano «non c’è democrazia. Togliamoci l’idea che questo paese sia democratico. Con questo sistema, non ci sono speranze. Ed è questo il terrorismo che stanno facendo: con questi parametri noi abbiamo ceduto sovranità economica, sovranità dell’intelligenza italiana. I trattati sono stati traditi. Avrei voluto che Renzi parlasse di queste cose. Quando ha finito il suo bel discorso, col selfie, carino, molto carino. Avrei voluto che parlasse del fiscal compact. E invece…il problema è che qui non puoi sforare nulla. Hanno messo Juncker apposta. Non puoi sforare nulla».
«SERVE UN’INFORMAZIONE LIBERA» - Beppe Grillo si è anche difeso negando di aver chiesto ai deputati europei di bloccare i fondi destinati all’Italia, precisando che nel video del suo intervento «c’era un taglio in mezzo, un bip. Io stavo parlando del ’97, delle frodi, ma hanno montato un pezzo come se io avessi detto di non dare soldi al sud». Infine Grillo chiude con un attacco al sistema informativo italiano: «l’Italia è un paese semilibero e serve un diritto all’informazione libera. E invece è tutto talmente complicato che questo li mette al riparo da qualsiasi cosa. Gli editori devono diventare puri. Serve un organo che tuteli la salute mentale del lettore».

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