Immunità parlamentare, tutto quello che c’è da sapere
di Tommaso Caldarelli - 02/07/2014 - La storia e le motivazioni di un'istituto che fa discutere, dall'antica Roma fino agli Stati Uniti di oggi. Perché è necessario, ma anche pericoloso, difendere la politica dalla giustizia
Immunità parlamentare, la guarentigia del membro del Parlamento è tornata di stringente attualità dopo che la commissione affari Costituzionali di Palazzo Madama ha, a larga maggioranza, mantenuto nel testo base della riforma della Costituzione le immunità parlamentari, modellate su quelle della Camera dei Deputati e dell’attuale Senato della Repubblica. Sulle barricate c’è sopratutto il Movimento 5 Stelle che farà di tutto, dice, per evitare che questo testo passi all’aula così com’è.
IMMUNITA’ PARLAMENTARI, COME FUNZIONANO - Le immunità sono previste dall’articolo 68 della Costituzione: il parlamentare non può essere perseguito per le opinioni espresse nello svolgimento del suo mandato, può essere indagato ma per arresti, perquisizioni, utilizzo delle intercettazioni l’autorità inquirente deve chiedere il preventivo assenso alla Camera di appartenenza. Questo livello di immunità parlamentari continuerà ad esseregarantito nel nuovo Parlamento : un’ipotesi che, come abbiamo detto, fa salire la polvere agli occhi di chi si batte contro i cosiddetti privilegi della Casta. Troppe volte, infatti, i parlamentari dello Stato italiano sono stati coinvolti in casi di malaffare e troppe volte il parlamento li ha scudati, impedendo che il giudice potesse disporre le misure di custodia cautelare contro indagati eccellenti: un caso su tutti, quello di Nicola Cosentino che, raggiunto da una misura cautelare per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, venne salvato dal Parlamento. Ma come nasce l’immunità parlamentare? Perché un rappresentante del popolo, già insignito di alcuni benefit rilevanti, fra cui quelli economici, dovrebbe anche avere un trattamento diverso davanti alla legge?
IMMUNITA’ PARLAMENTARE, LA STORIA - Già nella Roma Antica i rappresentanti del popolo, ovvero i tribuni della plebe, erano “sacrosancti”, ovvero intoccabili: chiunque ne impedisse la funzione era passibile di morte. Ma in senso moderno tutto inizia nell’Inghilterra medievale: i rappresentanti dei borghi progressivamente pretendono e ottengono, non senza lotte a volte sanguinose, che il re li lasci in pace mentre sono nell’esercizio delle loro funzioni. Fin dall’altissimo medioevo i baroni inglesi, convocati del re a parlamentare, avevano la garanzia che sarebbero rimasti immuni da danni fisici (principalmente inflitti da altri baroni, loro rivali) prima, durante e dopo la riunione del consiglio del Re, segno che le sedute del Witenagemot erano state, nei primi tempi, abbastanza movimentate. Agli inizi del 1400 viene preteso per tutti i rappresentanti il privilegio della libertà di parola, dopo che il deputato Thomas Haxey aveva presentato e discusso in Parlamento un atto che criticava il Re, e per questo era stato accusato di alto tradimento e condannato a morte, sentenza scampata per un soffio facendosi prete (e della storia della sua immunità parlamentare abbiamo già parlato).
IMMUNITA’ PARLAMENTARE, LIBERI DALL’ARRESTO - Nel 1454 Thomas Thorpe, presidente della Camera dei Comuni, viene imprigionato per non aver pagato una multa, e questo portò alla paralisi l’attività del Parlamento. I Parlamentari pretesero, e ottennero, la libertà dall’arresto durante il mandato: mentre i Comuni lavoravano, qualsiasi azione giudiziaria mossa contro un membro del Parlamento doveva essere inviata, per conoscenza, al presidente della Camera e, in ogni caso, sospesa fino alla fine della sessione dei lavori. Il punto di svolta si ha con il regno di Giacomo I Stuart che provò materialmente ad arrestare alcuni parlamentari: da quel momento in poi il Parlamento ottenne, e ci volle la Rivoluzione Inglese, la possibilità di giudicare autonomamente i propri membri, elevandosi ad alta camera di giustizia.
IMMUNITA’, QUESTIONE DI EQUILIBRIO - Ne è passata di acqua sotto i ponti, ma la questione è ancora questa: l’equilibrio fra i poteri. In un mondo come quello medievale o rinascimentale in cui i giudici e la forza pubblica erano a disposizione del Re, era essenziale che i parlamentari fossero inviolabili perché, come è ben successo, il sovrano o chi per lui poteva tentare di sbarazzarsi dei deputati a lui ostili. Oggi il potere esecutivo, invece di esserecontrapposto a quello assembleare e rappresentativo, prende ordini da questo tramite il rapporto di fiducia oppure si pone su un piano di parità, a seconda delle forme di governo; ciononostante tutte le democrazie mantengono un livello più o meno ampio di immunità parlamentari.
IMMUNITA’, UNA SCELTA CONDIVISA - Uniforme è la scelta di sottrarre i parlamentari a qualsiasi conseguenza negativa riguardo parole e discorsi pronunciate in Parlamento: il rappresentante deve poter parlare male di qualcuno, insultarlo, accusarlo di reati senza dover avere paura di subire conseguenze negative. Si pensi al delitto Matteotti, dove il deputato socialdemocratico denunciò brogli elettorali perpetrati dal nascente regime fascista e Mussolini certo non poté chiamare il più vicino poliziotto perché gli impedisse di finire il suo discorso. Quel che successe, dovette tristemente accadere in seguito, e fuori dal parlamento. In questo senso, l’autorizzazione all’arresto: qualsiasi forza pubblica per poter toccare un Parlamentare, deve essere autorizzato dai suoi pari.
IMMUNITA’ PARLAMENTARI, E L’ARRESTO? - In uno stato in cui il conflitto fra i poteri non esiste più, perché questa guarentigia dovrebbe essere ancora vigente? La risposta non è semplice. In effetti, è astrattamente possibile che un pubblico ministero politicamente schierato disponga un fermo di polizia su un parlamentare decisivo per un voto incombente. Il fermo dura un tempo limitato, ma sufficiente per impedire al parlamentare di esercitare la sua funzione: se a qualcuno può sembrare un rischio molto limitato, c’è anche da dire che se succedesse, il danno per la sovranità popolare sarebbe irrimediabile. Per questo, molte democrazie compresa quella italiana prevedono l’immunità dall’arresto, salvo ovviamente il caso di flagranza di reato.
IMMUNITA’ PARLAMENTARE, COSI’ IN AMERICA - Un sistema interessante è quello americano, dove il Congressman può essere arrestato senza alcun obbligo di autorizzazione da parte della House o del Senate, ma ha il diritto di essere condotto, anche in ceppi, a votare, a proferire discorsi di qualsiasi lunghezza, ad assistere ai lavori parlamentari. Un’ipotesi che, ad oggi, sarebbe impraticabile in Italia, perché per i motivi che abbiamo già esposto il luogo fisico della Camera (e dunque il palazzo di Montecitorio), del Senato, della Corte Costituzionale sono inviolabili. Nessuna forza di polizia armata può entrarvi, all’ordine interno provvedono i cosiddetti “commessi” e l’ufficio dei questori.
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