Invia per email
Stampa
ROMA - All'ora di pranzo vertice di tre ore a palazzo Grazioli, alla presenza dei capigruppo e di alcuni big di Forza Italia. Ma alla vigilia dell'incontro con i parlamentari azzurri, Silvio Berlusconi ha fatto il punto sulle riforme. E non solo: secondo quanto risulta all'Agile casse del partito sono vuote e l'ex presidente del Consiglio è intenzionato a correre ai ripari. Oltre ai debiti pregressi che ammontano a circa 87 milioni di euro, ne mancano all'appello circa 7 per fronteggiare le spese correnti e il leader azzurro ha spiegato più volte di non voler più aprire i cordoni della borsa. Oggi è stato fatto un passo ulteriore: tra le 'cure' sul tavolo - riferiscono fonti azzurre - c'è quella di chiedere una fidejussione bancaria ai deputati e ai senatori per garantire un prestito e 'coprire' la somma mancante, necessaria per mandare avanti la macchina di Fi.

I parlamentari, la maggior parte dei quali al secondo mandato, saranno chiamati ad impegnare la liquidazione. Più o meno, facendo calcoli approssimativi, ogni parlamentare dovrebbe garantire circa 50mila euro. Ipotesi che ha già messo in fibrillazione molti azzurri. "Piuttosto passo al gruppo Misto...", protesta un deputato. Un'altra ipotesi è quella di chiedere un contributo 'una tantum'.

Al momento non sono previste sanzioni per chi non accoglierà il 'piano d'emergenza'. Ma pesa anche il rifiuto di molti parlamentari di versare la somma mensile che dovrebbe essere destinata al partito. La 'grana' fondi potrebbe anche essere affrontata domani alla riunione sulle riforme. Anche per trovare risorse partirà la campagna tesseramento. Chi si iscrive a Fi dovrà versare 50 euro, 25 la quota per i giovani e gli anziani. L'obiettivo è quello di arrivare almeno a 300mila iscritti.

Per quanto riguarda le riforme al vertice di oggi il presidente dei deputati,Renato Brunetta, ha ribadito - riferiscono fonti parlamentari azzurre - tutte le perplessità sul 'pacchetto' proposto dal governo. Con una postilla: si uniformerà alla volontà dell'ex premier che, durante l'incontro, ha sottolineato ancora una volta la necessità di non ostacolare l'iter delle riforme, a patto che ci sia il rispetto dei tempi e dei patti sulla legge elettorale.

Del resto oggi è stato Pier Silvio Berlusconi a fare un 'endorsement' al capo dell'esecutivo (su questo punto, però, Marina Berlusconi non sarebbe sulla stessa lunghezza d'onda). Dobbiamo 'ingoiare' le riforme - ha spiegato l'ex presidente del Consiglio -, altrimenti perdiamo il contatto con i cittadini e conMatteo Renzi. Anche perché - è la tesi utilizzata da Berlusconi - il Pd ha i numeri per andare avanti da solo con le altre forze politiche.

Al tavolo dell'ex premier alcuni 'big' del partito - tra cui Niccolò Ghedini - hanno espresso dubbi sul dare il via libera ai provvedimenti del governo. Ma l'ex premier, pur non nascondendo, sondaggi alla mano (Fi sarebbe arrivata al 15%), le preoccupazioni di un disco verde alle riforme, è parso in ogni caso intenzionato a mantenere intatta l'intesa siglata con Renzi al largo del Nazareno.

Capitolo a parte quello della giustizia: l'invito dell'ex Cavaliere è quello di non alzare i toni, di non parlare della riforma annunciata dal premier: vediamo - questo il ragionamento - che cosa fanno.