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ROMA - Le aspettative che gli italiani ripongono sul Governo sono tali che "corrispondere a questo affidamento non è facile, ma fa tremare i polsi". Matteo Renzi non nasconde il peso delle responsabilità che gravano sull'esecutivo - in un messaggio inviato per l'apertura della Festa dell'Unità di Bologna -.

L'impegno maggiore riguarda ovviamente il Pd. Un partito "guardato in tutta Europa, e non solo, come un riferimento - sottolinea il premier -, talvolta indicato come modello dai nostri partner socialisti, come in passato facevamo noi con il New Labour britannico o la Neue Mitte tedesca".Merito anche della vittoria alle Europee che - dice il presidente del Consiglio - "ci ha consegnato un'enorme responsabilità" e "il carico di un mandato, di una missione quasi, da più di 11 mln di elettori, ma che vale per tutti".

"E' quello che stiamo cercando di fare giorno dopo giorno - spiega Renzi -. Con le riforme istituzionali, il Senato e il titolo V, assieme a quelle economiche, sul lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia civile, la scuola, la cultura".

Mille giorni non sono rallentamento. "Ogni tanto qualcuno ci viene a fare la lezione sulle priorità, che noi abbiamo ben chiare". E' la stoccata che il presidente del Consiglio riserva a chi critica l'agenda di riforme dell'esecutivo. Le priorità - evidenzia il capo del governo - "riguardano complessivamente l'assetto dell'Italia, la sua capacità di fare fronte agli impegni presi", soprattutto "nel pieno del nostro semestre di presidenza dell'Unione". E questo, chiarisce il premier, "è il senso dei mille giorni, che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento e invece ne costituisce l'orizzonte, la profondità e l'intensità di un mandato di legislatura".

Cambiamento senza lasciare nessuno indietro. Una sfida che parte proprio da Bologna. "I giorni della Festa dell'Unità di Bologna saranno l'occasione per preparare una stagione di governo che sarà difficile e appassionante, perché stiamo cambiando l'Italia" - rileva il presidente del Consiglio -. L'opera di cambiamento andrà avanti "coinvolgendo e non escludendo" e "correndo, ma senza lasciare nessuno indietro".

L'Unità tornerà a vivere. Chiusura dedicata ai militanti del Pd. "Abbiamo scelto di chiamare le nostre feste de l'Unità - ha sottolineato Renzi -, per dire che questa è casa nostra, una casa aperta, e che il giornale fondato da Antonio Gramsci tornerà a vivere, a creare dibattito, a sferzare e sferzarci, come ha fatto in tutti questi anni e come fa Europa, più giovane, ma vitale. Tutti noi siamo chiamati a uno sforzo di sobrietà, di rigore, di trasparenza. E' quello che abbiamo cominciato a fare, con determinazione, con le iscrizioni, il fundraising", conclude il presidente del Consiglio.