Gianroberto Casaleggio mette sulla graticola Serenella Fucksia
di Stefania Carboni - 13/03/2014 - Il guru scende oggi a Roma per chiudere il caso. Gli ortodossi non la vogliono più: «Ci fa sembrare Franco e Ciccio». Salvo il senatore Pepe che non figura tra i convocati. Ma ora i dissidenti si organizzano: fuori dalla Capitale
«Gianroberto pensaci tu». Il guru oggi scende a Roma, non solo per vedere i parlamentari ma per una giornata che per i 5 Stelle potrebbe prospettarsi di fuoco. Sul piatto il caso di Serenella Fucksia, sfiduciata dal suo meet up di Fabriano. L’ala ortodossa avrebbe chiesto fortemente la presenza del milanese per risolvere il complicato caso. Così, domani, a Roma, ci sarà anche lui per segnare il destino della senatrice marchigiana. Una accellerazione, questa, voluta dai “falchi” del MoVimento.
I MOTIVI DELLA SFIDUCIA – Fucksia è stata sfiduciata dal suo meet-upnon solo per la questione delle dichiarazioni rilasciate al Fatto Quotidiano ma anche per le spese non rendicontate, richieste da diverso tempo da alcuni attivisti. Lei, nella giornata del caos, si difese su facebook, pubblicando la ricevuta del versamento della sua quota al fondo PMI.
SERENELLA E L’ALA ORTODOSSA – Eppure, la mossa di Serenella, incluso il post di scuse verso la collega, sembra non esser bastata. «Ci ha fatto fare la figura di Franco e Ciccio», commentano dall’ala dura e pura del MoVimento. Ad aver fatto storcere il muso ai pasdaran anche il selfie con gli “ex” compagni. Immortalato su Twitter a cena:
IL COMPLOTTO CONTRO LA SENATRICE – Fucksia si difende dal canto suo accusando la sua collega deputata Patrizia Terzoni, anche lei proveniente dalle Marche. Una lotta tutta territoriale, come sempre più sta accadendo tra i fratelli del MoVimento. La senatrice non si fiderebbe di lei: «Ho la sensazione – dichiara ai cronisti – che dietro la sfiducia ci sia la mano di un suo collaboratore: le frasi del loro documento sono identiche a un sms che lui mi aveva inviato», spiega. La senatrice, però è convinta oggi di poterla spuntare: «Grillo e Casaleggio si faranno una risata». E sarà proprio Gianroberto ad ascoltare le sue ragioni. L’incontro, dicono tra i corridoi pentastellati, non era in programma, ma alcuni colleghi intransigenti hanno insistito. Con un solo desiderio ovvio: scendi e liberaci di lei. Così il guru ha preso coraggio e avrebbe chiamato direttamente la senatrice. Un vis à vis per chiudere la questione (nel bene e nel male) una volta per tutte. L’assemblea tra i parlamentari pare saltare. Eppure Santangelo ieri si è premunito di ribadire che “per ora” non ci sarebbe nessuna mozione di espulsione. Per ora…
I DISSIDENTI SI ORGANIZZANO - «Sembra di essere tornati alla Santa Inquisizione. A processarla verrà addirittura Torquemada in persona», commenta un senatore che non fa più parte del gruppo a Palazzo Madama. Si salva, per ora, Bartolomeo Pepe. Il suo nome non figura tra i convocati dal guru. Sarà stato il documento firmato dai 150 attivisti campani, sarà stata una assemblea ampiamente discussa nel mu di Napoli, ma ora non sembra esser il suo turno. Pepe afferma di voler incontrare domani il comunicatore ma sulla lista del guru non figura. Intanto la lotta tra i meet up spacca non solo sotto il Vesuvio, ma anche Sicilia ed Emilia Romagna, dove (nell’isola) nuove regole di gestione dei mu fanno discutere. E gli espulsi a Roma? Si attivano. Come Francesco Campanella, che nei giorni scorsi ha incontrato anche l’ex 5 Stelle Giovanni Favia. «L’ho visto una volta sola – spiega alle agenzie – ma se Favia vuole prendere una parte del carico e portarla avanti, è benvenuto e ben accetto». Terremoti che fanno ballare il MoVimento non sono solo a Roma. Sabato si terrà l’incontro organizzato dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, appuntamente da cui Grillo e Casaleggio hanno preso le distanze. Un asse Sicilia ed Emilia? Sogni troppo lontani per chi è dimissionario da poco. Più vicini per chi prova invece a fare un nuovo gruppo. E i numeri per farlo salgono. Da oggi potrebbero diventare delle certezze.
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