Pepe, Fucksia e la pistola fumante dei meet up a 5 Stelle
di Stefania Carboni - 12/03/2014 - I casi di sfiducia territoriale sui due senatori potrebbero finire sul tavolo dell'assemblea prevista per giovedì
Una sfiducia territoriale al giorno leva le voci critiche di torno. Non è il consiglio di un medico ma quello che ultimamente sta accadendo dentro il MoVimento 5 Stelle. Lunedì Bartolomeo Pepe e il meet up di Napoli, martedì Serenella Fucksia e il MoVimento a Fabriano. Si va avanti così, con prese di distanza dal basso, in vista di una assemblea congiunta prevista per giovedì che potrebbe portare a nuove espulsioni.
AMARO PER SERENELLA – «Non saremo noi a chiedere la sua espulsione – spiegano da Fabriano – in quanto lei stessa ha avuto modo di affermare che “non sarò certo io a lasciare, al massimo mi faccio lasciare dagli altri”. Non saremo noi a darle questa soddisfazione. Deve essere però chiaro che da questo momento noi riteniamo che la Fucksia non possa essere considerata più una portavoce, concetto che comunque le è stato estraneo da sempre avendo fatto mancare totalmente il contatto con il territorio ed essendosi da sempre espressa unicamente su posizioni personali». Sul piatto la videointervista su Il Fatto Quotidiano, “le illazioni lanciate sul caso dell’ ipotizzato avvio della procedura di espulsione del Senatore Pepe” e “l’incompetenza rivolta agli altri senatori del gruppo”. Per la senatrice parte anche una lettera in rete firmata da una elettrice: «Cara onorevole cittadina, senatrice della Repubblica, Fucsia Serenella, sono una tua concittadina, e (purtroppo) tua elettrice alle scorse elezioni politiche. Ho contribuito con il voto più sbagliato ed inutile della mia vita a darti l’opportunità e il privilegio di rappresentarci». E ancora…
Può capitare a chiunque di entrare in un partito o in un movimento e accorgersi di aver sbagliato casa. È capitato anche a me tempo fa e ne ho preso atto, senza bisogno diesternare il disagio al mondo intero, come se fossimo nel confessionale di un grande fratello qualsiasi. Hai detto che il problema “fondamentale” del movimento 5 stelle sono “le persone che non capiscono un cazzo ma sono convinte di capire tutto” e perciò suppongo che la presunzione dei tuoi colleghi spenga il tuo sacro fuoco e tarpi le tue gigantesche ali
Un elettore critica sul comunicato di Fabriano e commenta sotto un post della deputata del MoVimento Patrizia Terzoni. La marchigiana, sentendosi coinvolta, interviene, a dire la sua: «Ti consiglio di vedere bene il video. Una riunione che si stava svolgendo in modo molto tranquillo, ma dopo l’ingresso di una persona che vuole per forza portare avanti la sua idea perché si ritiene la “salvatrice della patria” e fugge via dicendo poi che è stata cacciata. Critica il fatto che persone non competenti affrontano certi temi che non conosco, e afferma che lei ha la soluzione, ma lei ha le competenze? Chiede agli altri umiltà ma è la prima a non averla…. intanto io aspetto la sua rendicontazione e la pubblicazione del suo stato patrimoniale e denuncia dei redditi sul sito della camera.it». Uno infatti dei punti esposti dagli attivisti è la mancata rendicontazione esposta sul sito tirendiconto.it. E sull’attivismo in regione? La senatrice “sotto accusa” si era preoccupata di raggiungere il gruppo di Monte Urano, il primo marzo, per l’inaugurazione della nuova sede del MoVimento.
FUCKSIA E LE SCUSE A NUNZIA - Serenella Fucksia però ci riprova, in rete, a pubblico dominio dei suoi sostenitori. Spiega così le parole di troppo volate al Fatto. E minimizza, stemperando la polemica sollevata in giornata:
Meglio una parola in più o in meno? Immagino dipenda dalle situazioni e che il giudizio sia sempre opinabile. Ognuno valuti con i suoi parametri. In ogni caso RINGRAZIO tutti coloro che vedendo il video hanno compreso e dato giusta misura al mio sfogo di ieri all’uscita dall’assemblea M5S Senato. Qualche parola sopra le righe c’è stata…ma siamo eterni ragazzi! Il diritto ad arrabbiarsi credo sia legittimo e nelle assemblee capita di discutere e a volte di esagerare…Aggiungo, magari fossero tutti questi i problemi! Ci tengo invece a scusarmi con NUNZIA, collega ed amica, non volevo mettere in discussione la sua professionalità ed il suo impegno! Scusa Nunzia le parole di troppo!
Sotto in diversi apprezzano le scuse. «Sere non fare altre uscite, accellera la rendicontazione che ti aspettiamo a Tolentino per il 21, ci contiamo!», conclude un attivista.
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VOMERO E “QUESTIONE” DI BLITZ – In Campania la lotta si sposta su un altro versante. «È stato solo il meet up del Vomero a sfiduciarmi, dunque parliamo di un quartiere di Napoli. La maggior parte degli attivisti è con me, hanno preso atto che qualcosa non andava, spiega Pepe che annuncia che lotterà per non abbandonare il MoVimento. Comunque ci sarà una riunione a breve degli attivisti campani, faremo chiarezza». Secondo il senatore si basa tutto su uno screzio di Fico: «Nient’altro. Ma io sono pronto a spianare i problemi con lui per il bene del Movimento. Sono sereno e convinto che la cosa rientri, senza arrivare alla procedura di espulsione». Ma se qualche collega dovesse decidere di procedere in tal senso, precisa l’eletto, lotterà come un leone. «È stato un blitz di Fico e della senatrice Vilma Moronese– ribadisce – ora spero la cosa si chiuda qui». Nel mentre è partita una raccolta firme per il senatore. A proporla gli attivisti che campani che contestano la sfiducia votata dal meetup di Napoli nei confronti del senatore Bartolomeo Pepe. In 150 hanno messo la loro firma su un documento – approvato ieri da un’assemblea di attivisti tenutasi ad Acerra e diffuso oggi sui social network – a difesa di Pepe. «Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle della Campania – si legge nel documento postato su Facebook dallo stesso Pepe – nell’assemblea pubblica tenutasi oggi (ieri 10 marzo, ndr) ad Acerra (Na), dissentono, con fermezza, su quanto deliberato dal Meetup Napoli del 09.03.2014 alle ore 15 presso il Circolo Privato “Mumble Rumble”, alla presenza dei parlamentari della Repubblica italiana deputato Roberto Fico e senatrice Vilma Moronese». «Diffidiamo chiunque – continua il documento – a rilasciare pubblicamente, a mezzo stampa, dichiarazioni in merito a decisioni assunte in un’assemblea, non rappresentativa, nel metodo, della reale volontà dell’intera circoscrizione elettorale. Dopo un’oculata disamina verrà indetta a breve una riunione regionale di urgenza per ribadire con forza il principio democratico fondamentale di scelta condivisa». Nel mu si continua a discutere: «Il fatto che Pepe si fosse cancellato dal meetup è un altra storia … non tergiversiamo. Se avevate urgenza di prendere le distanze da Pepe proprio domenica potevate firmare a titolo personale una bella sottoscrizione quello si era un vostro diritto ci mancherebbe, ma agire a nome del mu Napoli invece è stato un abuso». «A Serenella Fucksia – sggiunge poi il senatore in serata – va tutta la mia stima. Non ha detto nulla di sconveniente, spero che tutto rientri e non ci siano passi falsi contro di lei».
SE CAMBIANO I MEET-UP – I Meet up, fulcro del MoVimento, sono in questi mesi in fermento per le amministrative di maggio ed europee. Se cambia il mu cambiano anche le 5 Stelle e le loro decisioni. A sottolinearlo è Francesco Campanella, uno degli ultimi espulsi dal MoVimento (con una sfiducia locale che ha fatto discutere). «Queste – spiega in rete – le nuove regole imposte dai 12 ultra ortodossi palermitani. È il M5S versione 2.0, Casaleggio’s version. Non è particolarmente riconoscibile rispetto al Movimento libero e liquido delle origini. Era liquido. Si sono formati dei grumi. In pratica e’ impazzito». Al via infatti alle nuove regole su Il Grillo di Palermo dove ora solo i portavoce eletti e i candidati potranno rilasciare dichiarazioni esclusivamente durante la campagna elettorale contingente. O la candidatura o la vita 5 Stelle.
NUOVI EQUILIBRI AL SENATO - Intanto Carlo Martelli e Paola Nugnes sono i componenti designati per la Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. I 5 stelle hanno dato 26 voti a Martelli e 23 a Nugnes. Bartolomeo Pepe, candidato attivo nell’ambito, è rimasto fuori ottenendo solo 11 voti. «Come volevasi dimostrare», ha puntualizzato lui in tarda serata. «Giovedì, come tutte le settimane, ci sara’ assemblea del gruppo: spero sarà l’occasione per qualche chiarimento. Pepe non lo vedo da due giorni. Mi auguro che venga, così possiamo chiarirci», ha precisato il capogruppo Maurizio Santangelo. «Ci sono problemi di gruppo, non ci sono casi: tenderei ad attenuare i toni. E su Pepe non parlerei di scomunica, è arrivato solo un parere dal territorio su cui dobbiamo parlare. Cercheremo di capire dai diretti interessati cosa è accaduto». Si parlerà, anche delle scomuniche, alla riunione prevista nei prossimi giorni. Niente espulsioni (non c’è nessun passo proposto dai colleghi finora), ma nuovi addii avvicinano sempre più la possibilità di una creazione di un nuovo gruppo al Senato. Francesco Campanella ha incontrato lunedì sera a Roma Giovanni Favia, consigliere comunale di Bologna e tra i primi espulsi del MoVimento. Contatti che potrebbero mirare ad un movimento “degrillizzato”. Uno vale uno: anche senza Beppe Grillo.
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