Dirigenti pubblici, stipendi d’oro: fino a +84% in 8 anni, gonfiati dalle indennità
Un aumento sproporzionato al quale hanno contribuito molto le indennità, in particolare "l'indennità di risultato", che avrebbe dovuto premiare il merito ma che si è rivelata nel tempo un benefit fisso esteso a tutti e non solo ai più "meritevoli".
Pubblicato il 11 marzo 2014 15.31 | Ultimo aggiornamento: 11 marzo 2014 15.31
di Redazione Blitz
ROMA – Gli stipendi dei dirigenti pubblici sonoaumentati fino all’84% in più in 8 anni, valori che non hanno niente a che fare con l’inflazione e con il resto delle retribuzioni dei lavoratori statali e nel settore privato. Un aumento sproporzionato al quale hanno contribuito molto le indennità, in particolare“l’indennità di risultato”, che avrebbe dovuto premiare il merito ma che si è rivelata nel tempo un benefit fisso esteso a tutti e non solo ai più “meritevoli”.
Scrive Luca Cifoni sul Messaggero:
Guardiamo ad esempio cosa è successo nel comparto dei ministeri, attingendo ai dati del Conto annuale elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato.
Nel 2001 un dirigente di prima fascia (lo è normalmente chi guida una direzione generale o un dipartimento) aveva in media una retribuzione complessiva di 133.715 euro.
Nel 2012 era passata a 182.973, con una crescita del 36,8%.
L’incremento è stato più contenuto per il personale non dirigente (+27,1) e per i dirigenti di seconda fascia (21,2).
Nel caso dei top manager a crescere non è stato però lo stipendio base, rimasto anzi praticamente fermo, ma il complesso delle indennità passate da 70.107 a 116.642 euro.
Nel caso della presidenza del Consiglio la tendenza è ancora più evidente. In soli otto anni (i dati sono disponibili a partire dal 2004) la retribuzione complessiva per la prima fascia è passata da 101.107 a 185.934 euro, con un incremento dell’83,9 per cento dovuto in larghissima pare alle varie indennità, che nel complesso sono quasi triplicate.
Anche nel caso di Palazzo Chigi la progressione – nello stesso periodo – è stata più sensibile per il personale non dirigente, con il 54,3 per cento in più, rispetto ai dirigenti di seconda fascia che comunque hanno avuto un miglioramento del 50,9 per cento.
Poi ci sono gli aumenti nella scuola, anche se qui Cifoni ricorda – per esempio – che il lavoro di un preside negli ultimi tempi si è caricato di maggiori responsabilità e che spesso si trova a gestire da solo più istituti sparsi nel territorio. E che comunque, rispetto alla media dei dirigenti pubblici, i dirigenti scolastici hanno stipendi più bassi:
Un dirigente scolastico aveva nel 2001 una retribuzione complessiva media di 41.457 euro, comprensivi di indennità per 7.437. Undici anni dopo gli emolumenti sono cresciuti fino a raggiungere un livello medio di 66.290 euro (18.581 l’importo delle indennità) con un incremento del 59,9 per cento. Ben più contenuto nello stesso periodo (+22,4 per cento) l’aumento per la generalità del personale, che nel 2012 poteva contare su una retribuzione media di 29.458 euro.
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