martedì 11 marzo 2014

Gomez fa il liberale con gli altri partiti ed il dttatore con il M5S. Che giornalista in gamba.

Espulsi M5S : Gomez e la retorica AUTORITARIA del ” se non ti sta bene te ne vai”

  • Art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Aggiungo che nella Costituzione Italiana che i grillini dicono di difendere c’è scritto :
L’Articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana :
« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato »
Ieri sera Peter Gomez a Piazza Pulita per controbattere a  Favia, uno dei primi espulsi da Grillo, ha risposto ” Ma se non ti stava bene Grillo, e lo conoscevi, perché non ti sei dimesso prima? perché non hai mollato la carica di consigliere?”.
Se non bastassero le prime due citazioni che ho fatto sul diritto fondamentale di un essere umano a poter esprimere un’opinione senza correre il rischio di minaccia lacuna, facciamo un ragionamento e guardiamo i fatti.
1) Non so se Gomez non lo ricordi, mi sembra strano ma nel caso lo aiutiamo: quando Favia fu espulso dai capoccia al potere nel M5S, tornò a chiedere fiducia nei territori che lo riconfermarono in modo PLEBISCITARIO : “ L’altra sera si è svolto a Piacenza un appuntamento che per il consigliere regionale poteva essere da brivido: la prima delle assemblee semestrali in cui gli eletti a 5 stelle si presentano, provincia per provincia, a rendere conto del proprio operato. Con tanto di voto a confermare, oppure ritirare, la fiducia. Ebbene, Giuseppe Favia è stato abbracciato da 78 voti a favore contro tre contrari. Un plebiscito”. Leggi l’articolo:  Dall’Emilia un segnale a Grillo Favia il ribelle riconquista il Movimento – Corriere.it  http://bit.ly/1foGvdv
2) Per amore di onestà intellettuale e giustizia vorrei sapere: è normale chiedere a qualcuno di andare via da un movimento che ha sempre predicato l’uno vale uno e la leaderless ( nessuno è leader) ? Se è vero che Uno vale Uno come mai Gomez e i difensori d’ufficio del Fatto non hanno chiesto la stessa cosa a Grillo? ovvero: quando la posizione di Grillo e Casaleggio è stata sconfermata dalla base ( vedi reato clandestinità), se ne sarebbero dovuti andare?
Siamo tutti un po’ stufi di questa retorica che opprime da sempre le minoranze di ogni tipo: ” Se non sei d’accordo te ne vai” e mi fa specie che Gomez citi Toqueville e il suo concetto di dittatura della maggioranza, e poi chieda a qualcuno che dissente di andare via da un gruppo perché non in maggioranza.
Chi difende la libertà di stampa dovrebbe essere il primo a combattere affinché chiunque possa dire la sua senza rischio di essere cacciato ed estromesso. Mi si dirà : ” Ma se Favia pensava che Casaleggio comandasse da padrone perché non ha fondato un gruppo suo?”. Sarà stato credulone, non lo metto in dubbio ma se in buona fede ha lottato per anni per la vittoria di un movimento in cui alla base dei valori c’era la democrazia diretta , avrà o no il diritto di non voler buttare alle ortiche il suo lavoro, la sua passione e di combattere dall’interno per far prevalere le sue opinioni? Questa è la base della democrazia : non esiste il discorso che siccome non sei d’accordo con la maggioranza allora devi essere emarginato, ovvero, certo, la nostra democrazia deprivata funziona così ma quindi chiedo ancora: ” Se il M5S vince le lezioni io ed altri dobbiamo espatriare?”
Non è domanda provocatoria: se la maggioranza un giorno sciaguratamente dovesse dare il potere a Grillo ci dobbiamo aspettare epurazioni di massa? siccome criticheremo ci direte che dobbiamo cambiare paese perché la maggioranza ha deciso?
Questa retorica è AUTORITARIA. Ed io che sono libertaria la combatterò sempre con tutte le mie forze. Non difendo Favia perché ex del M5s ma perché in quanto epurato, maramaldeggiato, diffamato , insultato e represso, rappresenta una minoranza osteggiata e oppressa. Ognuno di noi davanti a purghe staliniane, davanti ad una retorica del ” se non la pensi come me vai a fare in culo”, deve acuire le antennine e preoccuparsi, tanto più se a difendere tale mentalità ci si mettono pure i giornalisti anti casta.
P.S Io stessa occupandomi del M5S ho ricevuto insulti irripetibili e minacce, un giornalista del Fatto su twitter mi ha invitata a postare canzonette per evitare minacce. Qualcosa non va, pensateci.

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