lunedì 10 marzo 2014

Ottimo. Vota contro il tuo partito, sei una deputata.

IN DISCUSSIONE GLI EMENDAMENTI AGOSTINI ALL'ITALICUM

Parità, Stefania Prestigiacomo sfida Brunetta:
“Voto contro le indicazioni del mio partito”

di . Categoria: Politica
Prestigiacomo
Sull’emendamento Agostini, la commissione Affari Costituzionali “si rimette all’Aula”.Lo ha appena annunciato il presidente Francesco Paolo Sisto (Fi) che conferma di fatto le voci circolate in queste ore sulla posizione che avrebbero espresso sia il comitato dei nove che il governo. In aula, infatti, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi conferma la dichiarazione di voto della guida del comitato dei nove: “Il governo – ha detto – si rimette all’aula”.
Di fatto, il comitato dei nove ha deciso di non esprimere parere, né positivo né negativo, sui cosiddetti emendamenti trasversali sulla parità di genere “mentre abbiamo espresso parere contrario per tutti gli altri”.
Inoltre ha annunciato Sisto che “il Comitato dei nove ha riformulato” l’emendamento sulle multicandidature, che ora prevede un “massimo di 8 multicandidature”. Per quanto riguarda il cosiddetto “Salva Lega” il Comitato ha deciso di invitare al ritiro ed eventualmente di esprimere il parere contrario. Ma non sarà necessario perché la deputata forzista Elena Centemero ha ritirato gli emendamenti.
Dopo il dibattito gli emendamenti andranno alla votazione. E’ probabile la richiesta del voto segreto e sull’esito della votazione, nonostante la trasversalità delle posizioni a favore delle quote rosa, dell’alternanza di genere e della riserva del 40% per le capolista, c’è fibrillazione nel vasto fronte delle “deputate in bianco” (le parlamentari che oggi si sono presentate in aula vestite di bianco per sostenere la propria battaglia a favore delle quote rosa).
A sostenere in aula il suo emendamento, è la primo firmataria Roberta Agostini:“Abbiamo scelto di presentare in maniera trasversale e non solo come Partito democratico tre emendamenti”, l’1.88, 1.92 e l’1.93 che garantirebbero la parità di genere, “scelta fatta perché il tema di promuovere il ruolo nelle istituzioni non sia interesse di una parte o di un partito politico ma debba interessare l’intero sistema. Ritengo inammissibile che si voti un nuovo testo sulla legge elettorale che non accolga nelle sue norme il ruolo pubblico delle donne”.
Ad esprimersi a favore degli ‘emendamenti Agostini’ anche tre deputati uomini di fila: il lettiano Marco Meloni che ha spiegato di augurarsi che si votino a scrutinio palese. A favore anche Mario Sberna (PI) e  Marco Di Lello (Psi).
Si pronuncia in dissenso al suo partito, Forza Italia, la deputata siracusana Stefania Prestigiacomo che accusa: “Il mio partito di ispirazione liberale, non dà la possibilità di esprimersi in libertà di coscienza, per questo mi esprimo in dissenso col mio partito. E lo faccio con orgoglio e a viso aperto”. Con questa dichiarazione la Prestigiacomo dà corpo alle polemiche apparse, come indiscrezioni nei giorni scorsi, fra le donne di Fi e il capogruppo Renato Brunetta che le avrebbe convocate per una strigliata.
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