lunedì 10 marzo 2014

Questa è una delle poche donne che, tra tanti uomini incompetenti ed incapaci, riesce a giocarsela. Secondo me neanche con Brunetta riesce a vincere il conoscenza.

Parità di genere, Lombardi (M5S): “Io vestita di nero contro le vestali delle quote rosa. E’ solo un pretesto…”

lombardi roberta“Finta alleanza su un tema marginale. Una presa per i fondelli creare la riserva “panda” per le donne”. Roberta Lombardi, parlamentare a 5 Stelle ed esponente della Commissione Affari Costituzionali, va dritta al punto che il Movimento tiene sull’affaire “quote rosa”. Indossa un abito nero nella simbologia cromatica che descrive i pro e i contro in Aula. A Intelligonews spiega il no dei grillini e cosa c’è dietro alle novanta parlamentari vestite di bianco…
Onorevole Lombardi perché siete contrari alla parità di genere?
«Siamo contrari perché francamente ci sembra una presa in giro. Si va a creare la riserva “panda” per le donne, quando poi nella vita di tutti i giorni non sono messe in condizione di partecipare alla vita politica perché strette nei doveri di madri, mogli, lavoratrici. Non hanno spazi per esprimere le loro potenzialità in movimenti politici nel sociale, nel volontariato. Per questo stabilire per legge le cosiddette quote rosa ci sembra una grande ipocrisia. Manca una rete sociale che accompagni le donne a poter esprimere la loro personalità anche in campi ulteriori e diversi da quelli della maternità del lavoro e della famiglia. Le faccio un esempio».
Prego.
«L’anno scorso ho curato la presentazione delle liste regionali nel Lazio, in base alla legge regionale un terzo dei posti in lista sono riservati a uno dei due sessi, ovviamente le donne perché sono quelle numericamente inferiori. Lei non può immaginare che fatica abbiamo fatto per riuscire a trovare donne che avessero la possibilità di partecipare e non semplici prestanome».
Il motivo del rifiuto?
«La mancanza di tempo dovuta alla concentrazione di impegni e responsabilità. Quando invitavo donne ai nostri banchetti per la raccolta firme tutte mi dicevano che avrebbero voluto ma nel weekend dovevano fare la spesa, stare col marito, seguire i figli. Cioè manca la possibilità di uno spazio e di un tempo tutto tuo. Secondo noi stabilire per legge le quote rosa è una presa per i fondelli, anche perché spesso capita che stanno in lista donne impreparate che sono state candidate non perché competenti ma in quando donne. Lo trovo un concetto mortificante per le donne stesse. L’anno scorso in vista delle politiche abbiamo fatto le parlamentarie e il 55 per cento delle capolista erano donne, perché la donna quando compete in condizioni di parità con un uomo anche in settori come quello politico o della mediazione sociale, è vincente e questa sua predisposizione le viene riconosciuta. Nel consiglio regionale del Lazio abbiamo sette consiglieri eletti con le preferenze, e di questi quattro sono donne. Cosa avremmo dovuto fare la riserva dei ‘panda’ per gli uomini?».
Come spiega la mobilitazione trasversale di novanta parlamentari?
«Questa crociata serva a distrarre dai grossi problemi di incostituzionalità della legge elettorale. L’Italicum presenta gli stessi profili di incostituzionalità che la Corte ha ravvisato nel Porcellum, ovvero un premio di maggioranza abnorme rispetto ai criteri di rappresentatività democratica e la non conoscibilità, la non relazione tra eletto ed elettore. In più adesso, in base agli accordi della scorsa settimana tra gli altri schieramenti, va a normare solo l’elezione in una delle due Camere creando difficoltà ulteriori e non garantisce la governabilità. La parità di genere è tutta fumo negli occhi per non parlare dei problemi veri di incostituzionalità. Ad esempio, una soglia al 4,5% per i partiti minori che stanno in coalizione con simulazioni alla mano impedirà a 6-10 milioni di elettori di vedere il proprio rappresentante in parlamento».
Cosa farete in Aula e le quote rosa che supereranno le “Forche caudine” del voto?
«Noi sicuramente voteremo compatti ed è l’unica certezza, ovvero per noi non esiste una posizione diversa tra uomini e donne. Per quanto riguarda il modo in cui voteremo, siccome per noi è un falso problema, cercheremo di capire quale sarà la strategia d’Aula e ci comporteremo in modo tale da spaccare il più possibile questa finta alleanza su un tema marginale».
Lei è vestita di nero, non come le sue colleghe che indossano rigorosamente il bianco. Contrapposizione, divisione, anche cromatica?
«Le chiameremo le vestali delle quote rosa. Bisognerebbe poi andare a vedere anche la storia politica di ciascuna per capire –a pensar bene – quanto ha lavorato per i cittadini, cosa ha fatto e quali risultati ha raggiunto».

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...