CONSIGLIO DEI MINISTRI
Renzi: «1000 euro in più l'anno a chi ne prende 1500 al mese»
Taglio dell'Irpef. Irap -10%. Debiti Pa saldati entro luglio. Auto blu all'asta. Il piano choc del premier. Cgil: ok. Ironia in Rete.
Per gli amanti del genere, una rivoluzione politica e comunicazionale. Slide variopinte, livetweeting, hashtag e schermo diviso a metà.
Secondo i detrattori, un venditore di pentole tutta fuffa e poche coperture.
Di certo #laSvoltabuona di Matteo Renzi ha ribaltato la prassi istituzionale delle sacre conferenze stampa post Consiglio dei ministri.
MANI IN TASCA E BATTUTE. Si è presentato con le mani in tasca, la battuta pronta, l'eloquio rivolto più ai telespettatori che ai giornalisti presenti. Il famoso 'modello Obama' tanto ammirato e inseguito.
Ma soprattutto sfoderando una serie di provvedimenti altisonanti (per ora solo annunciati, vista la scarsità di decreti legge) sull'agognata riduzione delle tasse.
Ricchezza redistribuita, insomma: una cosa persino di sinistra.
INQUADRATURA TAGLIATA IN DUE. Renzi ha spiazzato tutti partendo dalle cose «di cui non parliamo oggi», come un professore universitario di fronte agli studenti smarriti.
Poi si è servito di un effetto tivù mai visto prima da queste parti, molto american style: lo split screen, cioè l'inquadratura tagliata in due, in verticale. Di qua il premier che illustrava gesticolando, di là le slide con le misure in questione.
PESCIOLINI ROSSI E MONGOLFIERE. Tra le immagini sono spuntati pesciolini rossi, spade giapponesi, carrelli della spesa, mongolfiere e lampadine.
Il tutto condito da slang spigliato, per far colpo sugli italiani che lo seguivano da casa.
«Abbiamo 100 giorni per cambiare il Paese», ha promesso ammiccante.
E ancora, sulle auto blu: «Venghino, signori, venghino. Chi è interessato alla macchina di La Russa?».
«Il Cdm ha approvato misure, non si è recato al bar», è stata la rivendicazione contro le critiche.
SOCIAL NETWORK SCATENATI. Lo spettacolo è ribalzato sui social network, dove è partita la gara dell'ironia e si è scherzato persino sul refuso di una slide, dove c'era scritto 'leggge', con tre g.
«Se volevate che oggi attraverso un dl, o 42-43 decreti, si stabilisse che da domani mattina il mondo cambia, ve lo dico da misero laureato in storia del diritto amministrativo: questo è impossibile», ha avvisato Renzi.
Il taglio del cuneo non parte dal primo aprile, ma da maggio, non per paura dell'effetto «Pesce d'aprile», ma perché prima «non jaa famo».
Ce l'ha fatta invece, con un po' di ritardo imbarazzante, a far arrivare la cartellina stampa ai giornalisti. Dentro c'era tutto il corposo pacchetto della sua 'lezioncina'.
Secondo i detrattori, un venditore di pentole tutta fuffa e poche coperture.
Di certo #laSvoltabuona di Matteo Renzi ha ribaltato la prassi istituzionale delle sacre conferenze stampa post Consiglio dei ministri.
MANI IN TASCA E BATTUTE. Si è presentato con le mani in tasca, la battuta pronta, l'eloquio rivolto più ai telespettatori che ai giornalisti presenti. Il famoso 'modello Obama' tanto ammirato e inseguito.
Ma soprattutto sfoderando una serie di provvedimenti altisonanti (per ora solo annunciati, vista la scarsità di decreti legge) sull'agognata riduzione delle tasse.
Ricchezza redistribuita, insomma: una cosa persino di sinistra.
INQUADRATURA TAGLIATA IN DUE. Renzi ha spiazzato tutti partendo dalle cose «di cui non parliamo oggi», come un professore universitario di fronte agli studenti smarriti.
Poi si è servito di un effetto tivù mai visto prima da queste parti, molto american style: lo split screen, cioè l'inquadratura tagliata in due, in verticale. Di qua il premier che illustrava gesticolando, di là le slide con le misure in questione.
PESCIOLINI ROSSI E MONGOLFIERE. Tra le immagini sono spuntati pesciolini rossi, spade giapponesi, carrelli della spesa, mongolfiere e lampadine.
Il tutto condito da slang spigliato, per far colpo sugli italiani che lo seguivano da casa.
«Abbiamo 100 giorni per cambiare il Paese», ha promesso ammiccante.
E ancora, sulle auto blu: «Venghino, signori, venghino. Chi è interessato alla macchina di La Russa?».
«Il Cdm ha approvato misure, non si è recato al bar», è stata la rivendicazione contro le critiche.
SOCIAL NETWORK SCATENATI. Lo spettacolo è ribalzato sui social network, dove è partita la gara dell'ironia e si è scherzato persino sul refuso di una slide, dove c'era scritto 'leggge', con tre g.
«Se volevate che oggi attraverso un dl, o 42-43 decreti, si stabilisse che da domani mattina il mondo cambia, ve lo dico da misero laureato in storia del diritto amministrativo: questo è impossibile», ha avvisato Renzi.
Il taglio del cuneo non parte dal primo aprile, ma da maggio, non per paura dell'effetto «Pesce d'aprile», ma perché prima «non jaa famo».
Ce l'ha fatta invece, con un po' di ritardo imbarazzante, a far arrivare la cartellina stampa ai giornalisti. Dentro c'era tutto il corposo pacchetto della sua 'lezioncina'.
Fisco
TAGLIO CUNEO FRA DUE MESI. È il capitolo più atteso, ma non parte subito, bensì dal primo maggio, con i soldi in busta paga attesi quindi dal 27 del mese.
IRPEF, 1.000 EURO IN PIÙ ALL'ANNO. La cifra è per chi guadagna meno di 1.500 euro al mese. In pratica circa 80 euro per 12 mensilità. I destinatari non sono solo i ceti meno abbienti, «ma anche un po' di ceto medio», ha spiegato Renzi. La misura riguarda 10 milioni di persone e costa 10 miliardi.
Con l'obiettivo di rilanciare i consumi interni e quindi l'economia. Un intervento che è 'coperto' - ha confermato anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - e che soprattutto viene realizzato all'interno dei vincoli europei utilizzando anche «con parsimonia» quel margine di deficit-Pil che dal 2,6% porta a ridosso del 3%, ma senza superarlo.
IRAP GIÙ DEL 10%. Anche le imprese possono godere di un calo delle tasse, coperto con un aumento dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie (ma non sui Bot). Un contentino al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ha fatto notare qualcuno.
IRPEF, 1.000 EURO IN PIÙ ALL'ANNO. La cifra è per chi guadagna meno di 1.500 euro al mese. In pratica circa 80 euro per 12 mensilità. I destinatari non sono solo i ceti meno abbienti, «ma anche un po' di ceto medio», ha spiegato Renzi. La misura riguarda 10 milioni di persone e costa 10 miliardi.
Con l'obiettivo di rilanciare i consumi interni e quindi l'economia. Un intervento che è 'coperto' - ha confermato anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - e che soprattutto viene realizzato all'interno dei vincoli europei utilizzando anche «con parsimonia» quel margine di deficit-Pil che dal 2,6% porta a ridosso del 3%, ma senza superarlo.
IRAP GIÙ DEL 10%. Anche le imprese possono godere di un calo delle tasse, coperto con un aumento dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie (ma non sui Bot). Un contentino al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ha fatto notare qualcuno.
Debiti della Pubblica amministrazione
SBLOCCO DI 68 MILIARDI ENTRO LUGLIO. In questo caso il provvedimento è stato effettivamente approvato, ma con un veicolo normativo 'lento'. Le risorse vanno ad aggiungersi ai 22 miliardi già pagati finora. I governi precedenti avevano già previsto nelle leggi sui rimborsi lo sblocco di 47 miliardi complessivi.
RAFFORZAMENTO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI. Lo sblocco avverrà tramite le garanzie offerte dalla Cassa alle banche che si 'accolleranno' i crediti delle imprese. Garante di ultima istanza sarà comunque lo Stato.
RAFFORZAMENTO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI. Lo sblocco avverrà tramite le garanzie offerte dalla Cassa alle banche che si 'accolleranno' i crediti delle imprese. Garante di ultima istanza sarà comunque lo Stato.
Jobs act
CONTRATTO A TERMINE SENZA CAUSALE PER TRE ANNI. È previsto nel primo braccio del Jobs act, ovvero nel decreto legge. Oggi si può assumere a tempo determinato senza causale solo per un anno. Nel dl c'è anche una semplificazione dell'apprendistato.
SUSSIDIO UNIVERSALE PER TUTTI I DISOCCUPATI. Inserito nel secondo braccio, cioè nel ddl delega. Ci vogliono almeno sei mesi. Assorbe Aspi e mini Aspi e deve essere «graduato in ragione del tempo in cui la persona ha lavorato». La Cassa integrazione in deroga va verso l'esaurimento.
CIG PIÙ CARA PER CHI LA USA DI PIÙ. Nel ddl delega si mantengono la Cig ordinaria e straordinaria, introducendo però un 'meccanismo premiante': si abbassa il contributo di tutti, ma si alza usa di più la cassa.
GARANZIA GIOVANI DA PRIMO MAGGIO. Riguarda una platea potenziale di 900 mila persone con risorse per 1,5 miliardi.
Un programma europeo per garantire ai giovani entro quattro mesi dal termine degli studi o dall'inizio della disoccupazione una opportunità di lavoro, di formazione o stage e che viene allargato nel Paese alla fascia 18-29 anni (in Ue 18-24 anni).
SUSSIDIO UNIVERSALE PER TUTTI I DISOCCUPATI. Inserito nel secondo braccio, cioè nel ddl delega. Ci vogliono almeno sei mesi. Assorbe Aspi e mini Aspi e deve essere «graduato in ragione del tempo in cui la persona ha lavorato». La Cassa integrazione in deroga va verso l'esaurimento.
CIG PIÙ CARA PER CHI LA USA DI PIÙ. Nel ddl delega si mantengono la Cig ordinaria e straordinaria, introducendo però un 'meccanismo premiante': si abbassa il contributo di tutti, ma si alza usa di più la cassa.
GARANZIA GIOVANI DA PRIMO MAGGIO. Riguarda una platea potenziale di 900 mila persone con risorse per 1,5 miliardi.
Un programma europeo per garantire ai giovani entro quattro mesi dal termine degli studi o dall'inizio della disoccupazione una opportunità di lavoro, di formazione o stage e che viene allargato nel Paese alla fascia 18-29 anni (in Ue 18-24 anni).
Piccole e medie imprese
CREDITO PIÙ SEMPLICE. Il Fondo di garanzie per le piccole e medie imprese viene incrementato di 500 milioni di euro.
BOLLETTE PIÙ LEGGERE. Il costo dell'energia elettrica diminuirà del 10% per un totale di 1,4-1,5 miliardi di euro entro la fine del 2014.
BOLLETTE PIÙ LEGGERE. Il costo dell'energia elettrica diminuirà del 10% per un totale di 1,4-1,5 miliardi di euro entro la fine del 2014.
Autorità anti corruzione
NUOVO COMMISSARIO. Il Cdm ha nominato Raffaele Cantone. L'obiettivo indicato da Renzi di scalare immediatamente le classifiche internazionali guadagnando 20 posti.
Scuole
3,5 MILIARDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA. Viene alimentato di 3,5 miliardi il plafond a cui attingere per Comuni e Province per le scuole. Chi vuole attingere lo farà con procedure semplificate.
ARRIVA LA CABINA DI REGIA. Arriva a Palazzo Chigi l'unità di missione (una sorta di cabina di regia) per l'edilizia scolastica.
«La scuola è il luogo da cui riparte la comunità per uscire dalla crisi», ha detto il presidente del Consiglio.
Assicurando che «è stato trovato il modo per evitare problemi con il Patto di stabilità. Se non metto un po' di soldi sulla scuola non sono felice».
Appuntamento già annunciato per il 13 marzo con Renzo Piano perché contribuisca al 'rammendo' delle scuole.
Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha osservato che «si tratta di una misura straordinaria. Non si è mai partiti dalla scuola nell'Agenda di governo».
NON A NORMA IL 40% DEGLI EDIFICI. Gli edifici scolastici non a norma sono circa il 40% e resta vivo nella memoria il ricordo di tragedie come quella di Rivoli dove uno studente di 17 anni, Vito Scafidi, nel 2008 perse la vita per il crollo di un controsoffitto (Renzi proprio il 12 marzo ha telefonato alla mamma del ragazzo). Scuole più sicure dunque, ma non solo. «Si andrà oltre i muri», ha promesso il ministro Giannini annunciando che si sta lavorando per il ripristino di risorse nel Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa (Mof) eroso negli anni passati.
ARRIVA LA CABINA DI REGIA. Arriva a Palazzo Chigi l'unità di missione (una sorta di cabina di regia) per l'edilizia scolastica.
«La scuola è il luogo da cui riparte la comunità per uscire dalla crisi», ha detto il presidente del Consiglio.
Assicurando che «è stato trovato il modo per evitare problemi con il Patto di stabilità. Se non metto un po' di soldi sulla scuola non sono felice».
Appuntamento già annunciato per il 13 marzo con Renzo Piano perché contribuisca al 'rammendo' delle scuole.
Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha osservato che «si tratta di una misura straordinaria. Non si è mai partiti dalla scuola nell'Agenda di governo».
NON A NORMA IL 40% DEGLI EDIFICI. Gli edifici scolastici non a norma sono circa il 40% e resta vivo nella memoria il ricordo di tragedie come quella di Rivoli dove uno studente di 17 anni, Vito Scafidi, nel 2008 perse la vita per il crollo di un controsoffitto (Renzi proprio il 12 marzo ha telefonato alla mamma del ragazzo). Scuole più sicure dunque, ma non solo. «Si andrà oltre i muri», ha promesso il ministro Giannini annunciando che si sta lavorando per il ripristino di risorse nel Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa (Mof) eroso negli anni passati.
Terra ferma
DISSESTO IDROGEOLOGICO. Dal primo aprile disponibili 1,5 miliardi per la tutela del territorio.
Auto blu all'asta
«VENGHINO SIGNORI VENGHINO». Così, da imbonitore, lo stesso ha premier ha annunciato che le auto blu della pubblica amministrazione sono pronte a essere messe all'asta sul web dal 26 aprile.
Piano casa
GIÙ LA CEDOLARE SECCA. Scende dal 15 al 10%. Il costo è di 146 milioni. L'obiettivo è dare sostegno agli affitti a canone concordato.
IN VENDITA ALLOGGI IACP. Prevista la conclusione di accordi con Regioni ed enti locali per favorire l'acquisto degli alloggi ex Iacp da parte degli inquilini. Per favorire l'acquisto è prevista la costituzione di un Fondo, con dotazione massima di 18,9 milioni l'anno dal 2015 al 2020.
RISCATTO AL TERMINE DELL'ALLOGGIO SOCIALE. Lo può fare l'inquilino dopo almeno sette anni dalla stipula del contratto.
IN VENDITA ALLOGGI IACP. Prevista la conclusione di accordi con Regioni ed enti locali per favorire l'acquisto degli alloggi ex Iacp da parte degli inquilini. Per favorire l'acquisto è prevista la costituzione di un Fondo, con dotazione massima di 18,9 milioni l'anno dal 2015 al 2020.
RISCATTO AL TERMINE DELL'ALLOGGIO SOCIALE. Lo può fare l'inquilino dopo almeno sette anni dalla stipula del contratto.
Senato e titolo V
E le riforme costituzionali? «Se non passa la fine del bicameralismo perfetto non finisce solo il governo, ma considero chiusa la mia esperienza politica», è arrivato persino a minacciare Renzi.
L'ASSEMBLEA DELLE AUTONOMIE. Il Senato viene trasformato in un'Assemblea delle autonomie, che «rappresenta le istituzioni territoriali», ma non ha più il potere di dare o togliere la fiducia al governo.
L'Assemblea è composta dai presidenti di Regione, da due membri eletti dai Consigli regionali tra i propri componenti e da tre sindaci eletti da un'assemblea dei sindaci di ciascuna Regione. Le modalità di elezione le decide, con legge, la Camera.
Il mandato di ciascuno finisce allo scadere dell'incarico negli enti locali. Il presidente della Repubblica può inoltre nominare 21 cittadini che abbiano illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Costoro durano in carica sette anni.
DEPUTATI A VITA. I presidenti della Repubblica alla scadenza del mandato diventano non più senatori, ma deputati a vita.
COMPETENZE. Il bicameralismo paritario sopravvive solo per le leggi costituzionali, che sono approvate 'collettivamente' dalle due Camere. Tutte le altre leggi vengono trasmesse da Montecitorio all'Assemblea delle autonomie, che «entro 10 giorni», può decidere di esaminarlo ed entro 30 giorni emanare un parere: alla Camera spetta comunque l'ultima parola.
VIA PROVINCE E CNEL. La riforma cancella dalla Costituzione e abolisce così definitivamente le Province. Viene abolito anche il Cnel, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.
STATO-REGIONI. Dal titolo V della Carta viene eliminata la legislazione concorrente tra lo Stato e le Regioni. Alle materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato si aggiungono, tra le altre: il sistema nazionale della protezione civile; l'ordinamento scolastico, l'università e la ricerca; il lavoro; il governo del territorio; la produzione, il trasporto e la distruzione nazionali dell'energia; le grandi reti di trasporto.
Per «esigenze di tutela dell'unità giuridica o economica della repubblica o di realizzazione di riforme economico-sociali di interesse nazionali», la legge dello Stato può intervenire in materie di competenza regionale. Con legge, può essere delegata dallo Stato alle Regioni la competenza legislativa in alcune materie, anche per un tempo limitato.
IL TETTO AGLI STIPENDI. «Con legge dello Stato sono stabiliti gli emolumenti complessivamente spettanti» a presidente e consiglieri regionali. Gli stipendi «non possono superare l'importo di quelli spettanti ai sindaci di comuni capoluogo di Regione». Stop ai rimborsi pubblici ai gruppi regionali.
L'ASSEMBLEA DELLE AUTONOMIE. Il Senato viene trasformato in un'Assemblea delle autonomie, che «rappresenta le istituzioni territoriali», ma non ha più il potere di dare o togliere la fiducia al governo.
L'Assemblea è composta dai presidenti di Regione, da due membri eletti dai Consigli regionali tra i propri componenti e da tre sindaci eletti da un'assemblea dei sindaci di ciascuna Regione. Le modalità di elezione le decide, con legge, la Camera.
Il mandato di ciascuno finisce allo scadere dell'incarico negli enti locali. Il presidente della Repubblica può inoltre nominare 21 cittadini che abbiano illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Costoro durano in carica sette anni.
DEPUTATI A VITA. I presidenti della Repubblica alla scadenza del mandato diventano non più senatori, ma deputati a vita.
COMPETENZE. Il bicameralismo paritario sopravvive solo per le leggi costituzionali, che sono approvate 'collettivamente' dalle due Camere. Tutte le altre leggi vengono trasmesse da Montecitorio all'Assemblea delle autonomie, che «entro 10 giorni», può decidere di esaminarlo ed entro 30 giorni emanare un parere: alla Camera spetta comunque l'ultima parola.
VIA PROVINCE E CNEL. La riforma cancella dalla Costituzione e abolisce così definitivamente le Province. Viene abolito anche il Cnel, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.
STATO-REGIONI. Dal titolo V della Carta viene eliminata la legislazione concorrente tra lo Stato e le Regioni. Alle materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato si aggiungono, tra le altre: il sistema nazionale della protezione civile; l'ordinamento scolastico, l'università e la ricerca; il lavoro; il governo del territorio; la produzione, il trasporto e la distruzione nazionali dell'energia; le grandi reti di trasporto.
Per «esigenze di tutela dell'unità giuridica o economica della repubblica o di realizzazione di riforme economico-sociali di interesse nazionali», la legge dello Stato può intervenire in materie di competenza regionale. Con legge, può essere delegata dallo Stato alle Regioni la competenza legislativa in alcune materie, anche per un tempo limitato.
IL TETTO AGLI STIPENDI. «Con legge dello Stato sono stabiliti gli emolumenti complessivamente spettanti» a presidente e consiglieri regionali. Gli stipendi «non possono superare l'importo di quelli spettanti ai sindaci di comuni capoluogo di Regione». Stop ai rimborsi pubblici ai gruppi regionali.
Il nodo delle coperture
Il taglio del cuneo viene coperto a regime con tagli permanenti alla spesa, ha spiegato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Per il 2014, fase ancora transitoria, i 10 miliardi sono garantiti da 3 miliardi di spending review (l'obiettivo massimo per il 2014 della spending è di 7 miliardi, con una stima prudenziale di 5, che diventano però appunto 3 se si considera che il taglio dell'Irpef riguarda solo 7 mesi dell'anno), dai 'risparmi' derivanti dal calo dello spread e dal margine offerto dal deficit al 2,6% che può eventualmente salire fino al limite massimo del 3%. Renzi ha indicato come possibile copertura anche i maggiori introiti Iva dal pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione.
Mercoledì, 12 Marzo 2014
Nessun commento:
Posta un commento