giovedì 13 marzo 2014

Riceviamo e pubblichiamo

Federico Pistono sui problemi del M5s

Tanti errori e poco dialogo. Così i pentastellati rischiano di sparire. Parla Pistono, coscienza critica del movimento.

di Giovanna Faggionato
È un attivista del Movimento 5 Stelle della prima ora. Ha fondato Meetup, ha avanzato proposte per il passaggio dal sistema degli inceneritori ai rifiuti zero, ha creduto alla democrazia partecipata proclamata da Beppe Grillo.
«HO CONOSCIUTO DUE GRILLO». Oggi, però, dagli Stati Uniti, dove vive, Federico Pistono, ricercatore e scrittore 28enne, guarda al Movimento 5 Stelle e vede doppio. Dalla sua prospettiva, il leader si è diviso in due. Il primo Grillo è quello che parla faccia a faccia, spontaneo e dialogante. Il secondo, invece, sbraita da un blog, alimentando un mare di commenti rabbiosi e facendo affondare proposte e idee nel fiume di indignazione.
«NUOVA ROTTA O SI MUORE». Lui, però, non ci sta. Ha postato video su Youtube, visualizzati decine di migliaia di volte, per chiedere al leader di cambiare rotta e di dotare il movimento di strumenti che permettano una vera democrazia. Ha mandato un messaggio rivolto ai parlamentari 5 Stelle. Ed è intervenuto alla trasmissione PiazzaPulita di La7 per rilanciare il suo appello al cambiamento. La posta in gioco per lui è alta: «O il movimento si trasforma o muore. E secondo me è meglio che si trasformi».
«PD E SEL? CI COPIANO». Ma sul bilancio dei pentastellati Pistono rimane ottimista: «Non esiste nessuno in Italia come il M5s. Noi abbiamo cominciato nel 2006 a parlare di alcune tematiche, dalla fibra ottica alla liberalizzazione dell'ultimo miglio, dalla mobilità sostenibile alla trasparenza nei consigli di amministrazione. Partiti come Pd o Sel si sono approriati solo ora di queste idee. E non le avrebbero mai sostenute se non ci fosse stato il movimento».

Lunedì, 10 Marzo 2014

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