Filippo Nogarin, Livorno: il sindaco M5s ancora senza giunta. Dal trionfo alle amministrative al flop (VIDEO)
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Due assessori indicati pochi giorni fa all'insaputa del Sindaco, altri nominati il mese scorso e revocati nel giro di 24 ore. A quasi ottanta giorni dalle elezioni amministrative la Giunta comunale di Livorno non è ancora al completo. E così il comune strappato alla sinistra, il vanto M5s nella disfatta alle ultime elezioni amministrative, la bandiera sventolata da Grillo dopo la debacle alle Europee rischia di diventare un pericoloso boomerang per tutto il Movimento.
Ma niente paura: il sindaco Filippo Nogarin, che da sempre è sembrato un tipo tra modello Happy hour e afflato alternativo, da San Vito Lo Capo nel trapanese, con un selfie con alle spalle un mare cristallino, ha rassicurato gli animi di chi iniziava ad essere in apprensione per le sorti del Comune toscano: "Non esiste un caso assessori. Ho deciso che nomino San Vito Lo Capo. Che mare!". Con tanto di smile alle fine del post.
Insomma, un qualcosa che in tanti - a leggere i commenti su Facebook - non hanno gradito, non trattandosi - San Vito - ne' di un assessore al Bilancio ne' di un amico da chiamare in causa per l'Ice Bucket Challenge. Un selfie, quello del Sindaco, che sembra più una cartolina inviata dalle vacanze ai cittadini livornesi, di quelle con scritto "baci e abbracci". Che Nogarin fosse un primo cittadino fuori dal comune, qualcuno direbbe in tutti i sensi, si era capito, ma la sua Giunta, dalla storia complicata, sembra esserlo ancor di più. Tanto da essere ancora under construction.
Una prima formazione era stata presentata il 9 luglio ma era incompleta: mancava, come manca ancora oggi, un assessore al Bilancio. Anche altri incarichi sono ancora al centro di sostituzioni e discussioni a causa delle proteste degli iscritti grillini livornesi. A sole 24 ore dalla nomina di Simona Corradini come assessore alla Mobilità, ad esempio, gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno inviato al Sindaco una richiesta di sostituzione, motivandola con la presunta incompatibilità di Corradini con le regole e con i valori del partito perché si era presentata alle elezioni nelle liste di un altro movimento. Così Nogarin ha accolto la richiesta. Stesso copione, anche se le richieste sono state accolte solo in parte e sono in via di definizione, è stato recitato pochi giorni dopo. A metà luglio sempre gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno chiesto di sostituire gli assessori alla Cultura, Serafino Fasulo, e all’Ambiente, Giovanni Giordani, poiché i due erano già stati candidati a precedenti elezioni amministrative con partiti diversi dal M5S. Infine una terza richiesta è stata depositata nei confronti dell’assessore all’Urbanistica, Alessandro Aurigi, che "in quanto conclamato amico di Nogarin, rende criticabile e accusabile il M5S di non essere coerente con i propri principi". Ad Aurigi sarebbe stato ridimensionato l'incarico ma sotto il depotenziamento dei suoi compiti ci sarebbe un vero e proprio scontro tra Nogarin e Marco Valiani, primo dei non eletti pentastellati in Consiglio comunale, che avrebbe sollevato il caso. Valiani, che aveva aperto due gruppi su Facebook utilizzando il logo dei 5S e il nome di Beppe Grillo, è stato diffidato dallo stesso Sindaco diventato poi bersaglio di critiche da parte della minoranza grillina livornese che lo ha soprannominato: "Lo sceriffo a 5 stelle".
L'ultimo capitolo, per il momento, è stato scritto il 19 agosto quando due nomine sono state comunicate dal capogruppo M5S, Francesco Bastone, agli altri capigruppo del Comune. Il Sindaco, in un primo momento, si è dissociato dicendo di non saperne niente: "La nomina è di mia competenza, io sono in ferie e finora non l’ho fatta. Sono in vacanza". Ed è subito selfie. Salvo poi precisare: "Il capogruppo ha solo anticipato alcuni passaggi sulla ridistribuzione delle deleghe che appena rientrerò dalle ferie formalizzerò". Quale sarà la sorte ancora non si sa anche perché da uno scambio di mail, divenute pubbliche, emergono nomi discordanti.
La strana storia del Comune toscano, piena di aneddoti, di annunci e di smentite in meno di ottanta giorni, si arricchisce di uno striscione anti-Israele apparso ad Effetto Venezia, la festa estiva di Livorno, il 25 luglio scorso: "Fermare il genocidio a Gaza. Israele vero terrorista". Striscione che non è stato rimosso dal Sindaco. Anzi, "l'hanno attaccato e lì sta", ha detto Nogarin riferendosi ai gruppi della sinistra antagonista che hanno affisso l'accusa a caratteri cubitali contro la politica israeliana. "Grave? A me sembra una frase generica", anzi ha aggiunto, "quello striscione aiuta a sviluppare un ragionamento".
Di certo, Nogarin dovrà ragionare, tornato dalle vacanze, sui suoi assessori e su un consiglio comunale senza Giunta. In fondo lui, che a suo modo è un personaggio da film, ama definirsi "Un genio ribelle" come quello della pellicola "Will Hunting" di Gus Van Sant (ma purtroppo Robin Williams non c'è più).
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