martedì 26 agosto 2014

E' certo che il sindacato è contro. Come si foraggiano facendo tessere ai precari. Quale confronto deve fare il governo. I sindacati hanno distrutto la scuola e per la prima volta abbiamo la possibilità di cambiare. E da questo punto di vista i Cobas e i contro cobas e le altre mille sigle sindacali sono anche peggio dei confederali. Tutti distaccati a campare alle spalle dei lavoratori veri.

TENSIONI
Il 'pacchetto scuola' non ha ancora tagliato il traguardo, ma le polemiche già accompagnano la sua corsa verso Palazzo Chigi. Il capitolo che per ora sta facendo più discutere è quello con il titoletto «eliminazione delle supplenze». Ne ha parlato il ministro Giannini a Rimini e le reazioni non si sono fatte attendere. «Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, dice che vuole eliminare i supplenti? Allora si metta all'opera, perché non deve fare altro che assumerli», ha replicato l'Anief alla titolare del dicastero di viale Trastevere. «Se le linee di indirizzo sulla scuola dovessero corrispondere all'intervento della ministra Giannini al meeting di Comunione e liberazione non ci sarebbe nulla di nuovo rispetto alle impostazioni fallimentari della ex ministra Gelmini»,  ha commentato il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, che ha messo le mani avanti: «Siamo pronti al confronto, ma deve essere chiaro che non subiremo passivamente scelte che dovessimo ritenere sbagliate».
SCIOPERO IL 17 SETTEMBRE. L'Unicobas ha annunciato lo sciopero della scuola per mercoledì 17 settembre, primo giorno nel quale saranno aperte tutti gli istituti del Paese, perché ritiene «inaccettabile il progetto di riforma Renzi-Giannini» e neppure l'Usb dell'Emilia Romagna ha perso tempo decretando lo sciopero di un'ora di docenti e personale tecnico-amministrativo (Ata) «fin dal giorno del primo collegio docenti».
STUDENTI SUL PIEDE DI GUERRA. Sul piede di guerra gli studenti. «Non vediamo alcuna apertura del ministro a un dialogo con gli studenti per parlare del provvedimento», ha commentato la Rete degli studenti medi, che non condivide la necessità, rimarcata ieri dal ministro, «di far convivere scuola pubblica e paritarie come due mondi indispensabili l'uno all'altro»: «la pubblica è stata massacrata negli ultimi anni ed è a questa» - ha sostenuto la Rete - «che dovrebbe andare la massima attenzione del ministro». Il piano scuola «è una riforma che guarda agli interessi di pochi e non a quelli del Paese», ha aggiunto l'Uds pronta a mobilitarsi nei prossimi mesi, a partire dalle manifestazioni studentesche del 10 ottobre.
SEL E LEGA NORD ALL'ATTACCO. Sul fronte politico, se la vice presidente della Camera, Marina Sereni (Partito democratico) ha ssicurato che quella della scuola  «non sarà una riforma dall'alto», il segretario della Lega nord Matteo Salvini ha ironizzato su Twitter: «Ministra dell'Istruzione: 'Aboliremo le supplenze'. E se manca un professore? Fa lezione uno studente estratto a sorte??». Il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni, invece, si è detto preoccupato per «gli agostani annunci governativi»: «la più grande riforma di cui ha bisogno il nostro sistema formativo si chiama finanziamento», ha ammonito.
Martedì, 26 Agosto 2014

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