martedì 20 gennaio 2015

Finalmente anche in Costiera Amalfitana gli abusi degli speculatori edili vengono perseguiti. Rimane in Italia solo Voghera porto franco per i ladri.

Amalfi, sequestrata parte di struttura alberghiera: denunciate 5 persone

Abuso edilizio, falsità commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, abuso in atti d'ufficio e lottizzazione abusiva sono i reati contestati dalla Procura

Scritto da (Redazione), martedì 20 gennaio 2015 17:15:43
Ultimo aggiornamento martedì 20 gennaio 2015 17:15:43
Sequestro preventivo per una nota struttura alberghiera di Amalfi. Nell'ambito della intensificazione dei servizi di polizia ambientale e controllo economico del territorio disposti dal Reparto Operativo Aeronavale di Napoli, i finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, hanno applicato la misura cautelare.
Le indagini nascono da un controllo effettuato dai finanzieri presso la struttura alberghiera, a seguito del quale si era evidenziata la presenza di un cantiere completamente abusivo. Gli accertamenti tecnici e documentali svolti successivamente, sotto lo stretto coordinamento della Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Salerno, hanno consentito di porre in luce consistenti ipotesi di illecito: in particolar modo, partendo dai lavori di rifacimento e messa in sicurezza di una macera parzialmente crollata, il proprietario della struttura aveva dato avvio a lavori che comportavano un sostanziale mutamento qualitativo e quantitativo delle opere preesistenti, per i quali non era sufficiente avvalersi dell'istituto della s.c.i.a. (segnalazione certificata di inizio attività), ma occorreva passare attraverso il rilascio di ulteriori pareri ed autorizzazioni, da parte della Commissione locale per il paesaggio del Comune, della competente Soprintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici, della Capitaneria di Porto e della Dogana e del Genio Civile. Il complesso alberghiero, infatti, ricade all'interno del Parco Regionale dei Monti Lattari, in una zona riconosciuta "patrimonio dell'Umanita" dall'Unesco, ed inoltre, si trova nella fascia di 30 metri di rispetto previsti a tutela del demanio marittimo.
Ma le irregolarità non erano limitate a ciò: all'interno della struttura erano in corso di realizzazione altri lavori che avrebbero dovuto portare alla realizzazione di alcune suite e di un corridoio di collegamento; i controlli hanno, tuttavia, rivelato la realizzazione di consistenti opere realizzate in difformità dal permesso di costruire in sanatoria rilasciato per i predetti lavori. In particolare, attraverso una sostanziale modifica dello stato interno dei locali, nonchè attraverso lo sbancamento non autorizzato di roccia, si era ottenuto un notevole ampliamento degli spazi utili. Altri lavori non autorizzati, riguardavano un soprastante terrazzo, trasformato da solarium a spazio di ristorazione, con tanto di forno in muratura par il confezionamento dei pasti.
A conclusione dell'attività investigativa, sono cinque i soggetti denunciati per varie ipotesi di reato: dall'abuso ediliziofalsità commessada pubblico ufficiale in atto pubblicoabuso in atti d'ufficio, e connesse violazioni in materia paesaggistica. Sussistono inoltre, i presupposti per la contestazione del reato di lottizzazione abusiva; infatti, attraverso la realizzazione di tali opere, gli autori degli abusi in questione hanno operato la trasformazione urbanistica dell'area, che da zona qualificata di tutela ambientale con divieto di edificabilità pubblica e privata veniva a trasformarsi in zona turistico-ricettiva, e dal punto di vista strettamente edilizio, i soggetti responsabili, attraverso un condono ottenuto in maniera anomala grazie ad una serie di falsità commesse nella presentazione ed istruzione delle pratiche da parte del competente Ufficio Tecnico comunale, hanno realizzato un'opera edilizia difforme da quanto autorizzabile a norma di legge. L'operazione si e svolta anche con la collaborazione del personale dell'Ufficio Tecnico del Comune di Amalfi.
Fonte: Comunicato stampa ufficiale Procura della Repubblica di Salerno
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