Italicum, Renzi: "Polemiche? Non molliamo di un centimetro"
Il premier commenta, prima di entrare nel forum di Davos, lo scontro sulla legge elettorale al Senato. Oggi il voto in aula
DAVOS - Sull'Italicum "non si molla di un centimetro". Così il premier Matteo Renzi ha commentato, prima di entrare al World Economic Forum di Davos, lo scontro sulla legge elettorale di ieri sera al Senato. "Il percorso di cambiamento che l'Italia ha iniziato sta continuando", ha affermato il presidente del Consiglio, "è giusto e doveroso che sia così e noi non ci fermiamo. Poi ci sono le polemiche, le discussioni ed è normale. Ma non si molla di un centimetro. Abbiamo promesso agli italiani che avremmo restituito orgoglio, speranza e onore al nostro Paese lo stiamo facendo" ha aggiunto il premier". Renzi parteciperà in giornata al panel su 'Transformational Leadership' del Forum e sarà intervistato dal fondatore del Wef, Klaus Schwab.
Arrivato martedì sera a Davos, subito dopo il Consiglio dei ministri a Roma e dopo lo scontro a Palazzo Madama sull'Italicum, Renzi è stato accolto dagli imprenditori e leader politici e culturali ospiti del World Economic Forum, riuniti alla Congress Hall per una cena offerta dal governo italiano all'insegna del Made in Italy. "C'è bisogno di Italia, della sua bellezza, delle sue qualità", ha detto il premier. "Stiamo facendo molte più cose di quelle che raccontiamo, ed è un paradosso", ha aggiunto facendo riferimento al vecchio luogo comune che in genere il Paese è famoso per raccontare molto di più di quello che fa.
Renzi ha anticipato che il suo intervento al Forum di Davos sarà nello spirito di presentare l'Italia e "le cose che stiamo facendo". "I problemi si possono risolvere senza piangersi addosso", ha aggiunto con una stoccata alle critiche della Lega.
Quanto alla legge elettorale, oggi riprende in Senato l'esame del ddl. La seduta di ieri si è conclusa con un nulla di fatto. I senatori, infatti, non hanno cominciato a votare gli emendamenti, concentrandosi sulle critiche all'emendamento Esposito che, se approvato, spianerebbe la strada all'Italicum, spazzando via un in colpo solo migliaia di emendamenti. Questa proposta potrebbe essere votata oggi, ma è probabile che il suo esame slitti a domani. Oggi dovrebbe essere messo ai voti anche l'emendamento Gotor contro i capilista bloccati, che ieri ha provocato una spaccatura nell'assemblea dei senatori del Pd. Con un calendario dei lavori, varato dalla conferenza dei capigruppo ieri sera, che ha spostato il si definitivo alla legge elettorale alla settimana prossima, senza però specificare il giorno.
Intanto è ricominciato a Montecitorio l'esame del ddl costituzionale sul superamento del bicameralismo paritario e sul Titolo V.
Arrivato martedì sera a Davos, subito dopo il Consiglio dei ministri a Roma e dopo lo scontro a Palazzo Madama sull'Italicum, Renzi è stato accolto dagli imprenditori e leader politici e culturali ospiti del World Economic Forum, riuniti alla Congress Hall per una cena offerta dal governo italiano all'insegna del Made in Italy. "C'è bisogno di Italia, della sua bellezza, delle sue qualità", ha detto il premier. "Stiamo facendo molte più cose di quelle che raccontiamo, ed è un paradosso", ha aggiunto facendo riferimento al vecchio luogo comune che in genere il Paese è famoso per raccontare molto di più di quello che fa.
Renzi ha anticipato che il suo intervento al Forum di Davos sarà nello spirito di presentare l'Italia e "le cose che stiamo facendo". "I problemi si possono risolvere senza piangersi addosso", ha aggiunto con una stoccata alle critiche della Lega.
Quanto alla legge elettorale, oggi riprende in Senato l'esame del ddl. La seduta di ieri si è conclusa con un nulla di fatto. I senatori, infatti, non hanno cominciato a votare gli emendamenti, concentrandosi sulle critiche all'emendamento Esposito che, se approvato, spianerebbe la strada all'Italicum, spazzando via un in colpo solo migliaia di emendamenti. Questa proposta potrebbe essere votata oggi, ma è probabile che il suo esame slitti a domani. Oggi dovrebbe essere messo ai voti anche l'emendamento Gotor contro i capilista bloccati, che ieri ha provocato una spaccatura nell'assemblea dei senatori del Pd. Con un calendario dei lavori, varato dalla conferenza dei capigruppo ieri sera, che ha spostato il si definitivo alla legge elettorale alla settimana prossima, senza però specificare il giorno.
Intanto è ricominciato a Montecitorio l'esame del ddl costituzionale sul superamento del bicameralismo paritario e sul Titolo V.
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