Illazioni sulle volontarie, la gaffe di Gasparri su Twitter
ROMA . "È una notizia che ho trovato su un sito: "Piovegovernoladro". Mi sono limitato a chiedere se fosse vero". Sulla sua pagina, il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, ieri sera ha twittato: "Valeria e Greta, sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo ".
Senatore, perché quella frase infelice?
"Ho letto la notizia. Mi sono limitato a chiedere se fosse vera. Peraltro, a una persona che mi ha offeso per quelle parole, ho scritto di vergognarsi. E come ho detto a lui, ripeto a voi: un sito riportava che lo avevano detto le due ragazze ai pm. Ho anche scritto che spero non sia vero. Io registro e chiedo. Non ho affermato nulla".
Ma lei ha un ruolo istituzionale, forse Twitter non è il luogo in cui chiedere una cosa del genere. E non in quel modo.
"È un luogo di trasparenza. Si capirà se c'è un falso. Io non vedo perché non posso fare una domanda. Qual è il problema? Mica faccio un'affermazione, faccio solo una domanda".
Quel sito è autorevole?
"Che ne so".
Senatore, sono due ragazze che sono state in mano a rapitori siriani per quasi sei mesi.
"Senta, io sono contrario al pagamento del riscatto. Anzi, scriva che se rapiscono me, non voglio che il governo, di destra o di sinistra, paghi. Poi, non si sa cosa quelle due siano andate a fare in Siria e ora che sono state liberate ho letto che dicono pure di volerci tornare ".
Ci sono indagini in corso. E parliamo di due giovani donne. Lei è vicepresidente del Senato, magari poteva fare qualche verifica prima di intervenire.
"Mica parlo con i magistrati io. Cos'è questo tono inquisitorio? Il mio ruolo non mi impedisce di fare domande. E le faccio. Anche se questo non piace a Repubblica ".
Anche se lei in passato è stato vittima di giudizi e attacchi che poi si sono rivelati falsi: dovrebbe capire...
"Capisco che c'è un clima di censura. Non ho detto nulla, ho solo chiesto. E non c'è nulla di male. Se quel sito diceva falsità, qualcuno dovrà pagare. E stia attenta a non scriverle anche lei delle falsità".
Senatore, perché quella frase infelice?
"Ho letto la notizia. Mi sono limitato a chiedere se fosse vera. Peraltro, a una persona che mi ha offeso per quelle parole, ho scritto di vergognarsi. E come ho detto a lui, ripeto a voi: un sito riportava che lo avevano detto le due ragazze ai pm. Ho anche scritto che spero non sia vero. Io registro e chiedo. Non ho affermato nulla".
Ma lei ha un ruolo istituzionale, forse Twitter non è il luogo in cui chiedere una cosa del genere. E non in quel modo.
"È un luogo di trasparenza. Si capirà se c'è un falso. Io non vedo perché non posso fare una domanda. Qual è il problema? Mica faccio un'affermazione, faccio solo una domanda".
Quel sito è autorevole?
"Che ne so".
Senatore, sono due ragazze che sono state in mano a rapitori siriani per quasi sei mesi.
"Senta, io sono contrario al pagamento del riscatto. Anzi, scriva che se rapiscono me, non voglio che il governo, di destra o di sinistra, paghi. Poi, non si sa cosa quelle due siano andate a fare in Siria e ora che sono state liberate ho letto che dicono pure di volerci tornare ".
Ci sono indagini in corso. E parliamo di due giovani donne. Lei è vicepresidente del Senato, magari poteva fare qualche verifica prima di intervenire.
"Mica parlo con i magistrati io. Cos'è questo tono inquisitorio? Il mio ruolo non mi impedisce di fare domande. E le faccio. Anche se questo non piace a Repubblica ".
Anche se lei in passato è stato vittima di giudizi e attacchi che poi si sono rivelati falsi: dovrebbe capire...
"Capisco che c'è un clima di censura. Non ho detto nulla, ho solo chiesto. E non c'è nulla di male. Se quel sito diceva falsità, qualcuno dovrà pagare. E stia attenta a non scriverle anche lei delle falsità".
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