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ROMA . Napolitano si è dimesso, non è più tempo di identikit generici. Quale profilo pensa di proporre per il Quirinale, ministro Angelino Alfano?
"Non abbiamo da imporre nomi, sarebbe velleitario e presuntuoso da parte nostra. Chiediamo piuttosto al Partito democratico di non sottoporre agli alleati delle scelte nate da un congresso interno ".

Sta dicendo che Renzi e il suo partito del 40 per cento non dovrebbero indicare un candidato ma concordarlo con voi e altri?

"Sto facendo un ragionamento diverso. Invitiamo a guardare agli ultimi decenni di storia repubblicana, in cui una forza del 40 per cento come la Dc ha avuto la lungimiranza di far eleggere coi propri voti figure di altissimo spessore quali un liberale come Einaudi, un grande socialista come Pertini, un fondatore della socialdemocrazia come Saragat.

Insomma, vi attendete almeno un rosa di nomi?

"La prima mossa spetta a Renzi quale leader del Pd, le nostre eventuali proposte sarebbero bruciate. Ma sottoponiamo al premier due considerazioni. La prima: lui sta rappresentando anche grazie a noi e Fi il motore di una trasformazione straordinaria della forma di governo e di quella di Stato. A quest'area di centrodestra è bene che Renzi offra la possibilità di contribuire realmente alla scelta del garante delle istituzioni. Fermo restando che a un presidente del Consiglio quarantenne dovrebbe affiancarsi un certo rinnovamento generazionale anche al Quirinale".