venerdì 23 gennaio 2015

Dedicato a quei cretini che credono che la democrazia sia la rete. Poveri diavoli. La rete è uno strumento di comunicazione e di informazione. Tra l'altro con molti limiti.

Il "popolo del Web" ha deciso: Magalli al Quirinale. Il complotto della casta e dei troll ai danni degli unici detentori della verità in Rete: quelli che ci credono forte forte forte
GIOVANNI DROGO
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Proprio in queste ore, in questi giorni del gennaio 2015 Giancarlo Magalli sta trionfando alle “Quirinarie del Fatto”, surclassando il candidato degli intellettuali e dei fanatici della cosiddetta “democrazia in Rete” e diventando il vero candidato della Rete italica al Quirinale. Uno spettacolo bellissimo e commovente, un misto tra il trionfo del LULZ, una trollata ben riuscita (ma guai a dirlo ai lettori del Fatto che già sono abbastanza tesi) e il classico esempio di come gli italiani riescano a prendere sempre troppo sul serio quello che viene scritto sui giornali o sull’Interwebs.

Le "quirinarie" del Fatto vedono attualmente Magalli in testa 16738 voti (fonte: ilfattoquotidiano.it)
Le “quirinarie” del Fatto vedono attualmente Magalli in testa 16738 voti (fonte: ilfattoquotidiano.it)

UN POPOLO DI NAVIGATORI, COMMISSARI TECNICI E GRANDI ELETTORI
Com’è successo di avere Magalli tra i candidati al Quirinale? Innanzitutto non è successo, Magalli non è candidato alla Presidenza della Repubblica. Il celebre conduttore televisivo è stato inserito nella lista di nomi di un sondaggio del Fatto Quotidiano. Sembra davvero banale doverlo spiegare ma ci sono persone, nei commenti ai risultati del sondaggio, che hanno davvero preso a cuore la questione. Insomma non è mica una partita della Nazionale o della vostra squadra del cuore.

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