domenica 18 gennaio 2015

Quando un uomo non sa perdere diventa ridicolo.

Addio Cofferati, cominciano i primi movimenti a sinistra

Pubblicato il 18 gennaio 2015 da Andrea Turco   
Fatali furono le primarie liguri per Sergio Cofferati, che ieri, come un Orlando Furioso qualsiasi, ha dato l’addio al partito che aveva contribuito a fondare e si appresta, nonostante i silenzi della prima ora, ad una nuova avventura politica. Magari quel partito a sinistra che molti civatiani, bersaniani e vendoliani stanno pensando di costituireseguendo il Vangelo di Tsipras, il condottiero di un nuovo socialismo europeo. “È un capitolo aperto da tempo. La domanda è se riguarda un pezzo di Pd: in Liguria temo sia un’ipotesi molto concreta. Ed è possibile che ci siano sviluppi a livello nazionale” ha spiegato Pippo Civati a La Stampa. Ma la priorità ora è recuperare il Cinese e il suo seguito elettorale, perché non bisogna dimenticare che Cofferati solo 13 anni fa riuscì nell’impresa di adunare oltre 3 milioni di persone contro la riforma berlusconiana dell’articolo 18.
cofferati
Una gallina dalle uova d’oro che Vendola vorrebbe al suo fianco in Sel: “Se fosse disponibile, per noi è non solo una bandiera, ma resta un punto di riferimento per vincere e governare fuori dalle alleanze scellerate e nel segno della discontinuità”. Per Vendola ora si apre un’altra fase “la notizia oggi è che il Pd ha cominciato a rompersi dalla Liguria”. Può anche darsi che il leader di Sel abbia ragione – il sondaggio Ipsos apparso sul Corriere di oggi è un segnale evidente del tracollo Pd post Europee – ma c’è chi il Pd non lo vuole abbandonare e, anzi, prova a cambiarlo dall’interno. “Io continuo nel Pd per cercare di correggere la rotta, perchè quella di adesso è sbagliata sia per il Pd, sia per i lavoratori, sia per il Paese. Anzi, non solo è sbagliata: fa male sia al Pd sia al governo” spiega in un’intervista al Corriere della SeraStefano Fassina che però avverte, “la decisione di Cofferati è indice di un malessere profondo e diffuso: Sergio è un esponente di peso al nostro interno e nel sistema politica la sua fuoriuscita può spostare voti. È già evidente l’abbandono di pezzi rilevanti di elettori”.

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