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"La cosa positiva del Senato è che finalmente i politici cambiano se stessi. Questo vuol dire che non c'è più potere di rendita per nessuno. Bisogna cambiare tutti". Lo dice Matteo Renzi - in queste ore a San Rossore per la Route degli scout - in un'intervista alla rivista online dell'Agesci, Camminiamo Insieme. "Quello che è più difficile del previsto sono le incrostazioni, le resistenze - aggiunge il premier - ma credo che sia stato importante fare la riforma, e che se vogliamo fare bene - continua - bisogna cambiare tutti". E delle riforme, oltre che della tenuta economica del nostro Paese, il premier parla in un'altra intervista - con l'obiettivo di parlare anche ai partner europei - che verrà pubblicata domani sul Financial Times. A partire da una rivendicazione di supremazia: "Sono d'accordo con Draghi quando dice che l'Italia ha bisogno di fare le riforme ma come le faremo lo deciderò io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione Europea. Farò io stesso le riforme perchè l'Italia non ha bisogno di altri che spieghino cosa fare".

E, ancora, a fugare i dubbi sulla tenuta economica: "Porteremo l'Italia fuori dalla crisi: l'Italia ha un grande futuro, le finanze italiane sono sotto controllo e continueremo a ridurre le tasse. E comunque non ho assolutamente intenzione di superare il tetto del 3%. E' una vecchia regola, ma anche se gli altri dovessero superarlo, per l'Italia è una questione di credibilità e di reputazione. Ci auguriamo che nella seconda metà dell'anno i dati di crescita siano migliori. E faremo cose rivoluzionarie".

"Anche io sarò rottamato". Sul futuro il capo del governo dice di non fare eccezione rispetto a ciò che pensa in genere sulla durata dell'impegno politico. "I politici devono essere come lo yogurt, a un certo punto devono scadere, non lo puoi fare per sempre. Vale anche per me, per me è già iniziato il conto alla rovescia per essere rottamato".

Il dramma lavoro. "Negli ultimi due mesi noi abbiamo fatto in Italia 108 mila posti di lavoro in più, sono 108 mila persone che hanno trovato lavoro e non lo avevano". Così Renzi risponde ad una domanda sulla emergenza occupazione. "E' un primo passo non ancora sufficiente, però la cosa fondamentale è riuscire a cambiare il sistema paese. Anche perché - aggiunge - il lavoro non lo crea il presidente del Consiglio o il governo. Il lavoro lo creano le imprese quando sono messe nella condizione di farlo. Quindi quello che può fare un politico è cercare di rimuovere gli ostacoli: un fisco troppo oneroso, una giustizia civile che scoraggia gli investimenti perchè troppo lunga, un sistema di competitività del Paese che vuol dire pubblica amministrazione inefficiente". 

La pace e gli F35. "La più grande arma per costruire la pace non è l'F35 o l'Eurofighter, è la scuola". Lo dice il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un'intervista alla rivista 'Camminiamo insieme', dell'Agesci. "Io per esempio sono convinto - ha aggiunto - che la spesa per la difesa italiana debba essere indirizzata in alcuni canali chiari, che si collegano alla ricerca scientifica, non alla costruzione di strumenti inutili o fuori dalla realtà".