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Gli ultimi tre cartellini rossi sono stati appena estratti: altri tri tentativi di assaltare Expo, altri tre blocchi fatti scattare dalla prefettura in questi giorni. Riguardano altrettanti appalti che una stessa ditta in odore di mafia si era aggiudicata puntando, però, a diverse opere legate a Expo. Perché, ancora una volta, il tentativo di infiltrarsi è avvenuto lì, nei cantieri delle infrastrutture che accompagnano la corsa verso il 2015. Con queste, sono salite a 43 le cosiddette interdittive antimafia firmate in due anni per allontanare 28 imprese dall’Esposizione. E altri casi sono sotto esame. Operazioni che, finora, hanno sottratto dalle mani della criminalità organizzata contratti per un valore superiore a 55 milioni di euro.

Cantone commissaria la Maltauro - La 'cupola degli appalti' per Expo

È questa la cifra salvata dagli appetiti della mafie. Tra i contratti solo due superano i 10 milioni. Il resto dei lavori finiti nel mirino va da 18mila euro a 4,7 milioni. Perché gli assalti ci sono stati. Anche se le mura erette a difesa del fortino-Expo, per la prefettura, si sono dimostrate resistenti. Il perimetro da vigilare non comprende solo il milione di metri quadrati di RhoPero, ma si allarga a tutte le infrastrutture, strade, autostrade e metropolitane, connesse all’evento. Il numero delle interdittive è cresciuto nel tempo, mano a mano che aumentavano i cantieri, venivano aggiudicati gli appalti, arrivavano operai e mezzi.

E negli ultimi mesi c’è stata un’impennata: oltre il 40 per cento (19) dei 43 allontanamenti è stato fatto negli ultimi undici mesi. Anche i controlli sul campo sono saliti: dal 2009 a oggi, in tutti i cantieri ci sono state 81 ispezioni; di queste, 35 dallo scorso gennaio, quasi il doppio dei blitz fatti nel 2013 (18). Nel 2009, per dire, erano stati due, tre nel 2010. La regia è in mano,
 appunto alla prefettura, e per Expo sta lavorando sia una sezione specializzata del Comitato per l’alta sorveglianza delle grandi opere, sia un Gruppo interforze. Dallo scorso marzo, poi, sono stati chiamati rinforzi per le ispezioni (dai Vigili del fuoco alla polizia locale di Milano).