N TRIBUNALE
Formigoni, confermata richiesta rinvio a giudizio
Accuse confermate nell'udienza preliminare.
I pm Laura Pedio e Antonio Pastore sono tornati alla carica contro Roberto Formigoni, il faccendiere Pierangelo Daccò, l'ex assessore regionale Antonio Simone e altre nove persone, imputate per il caso Maugeri. Il 17 febbraio i magistrati milanesi hanno ribadito la loro richiesta di rinvio a giudizio nel corso dell'udienza preliminare celebrata davanti al gup Paolo Guidi.
ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE.Roberto Formigoni è imputato per associazione per delinquere e corruzione in concorso con Daccò, Simone e altre persone in quanto, secondo l'accusa, avrebbe garantito alla Maugeri «a fronte delle illecite remunerazioni, una 'protezione globale'» e si sarebbe dato da fare «affinché fossero adottate da parte della Giunta» provvedimenti ad hoc, anche violando il dovere di «esclusivo perseguimento dell'interesse pubblico».
In cambio, stando sempre al capo d'imputazione, avrebbe avuto da Daccò quelle che anche il 17 febbraio i pm in udienza hanno chiamato «utilità» e cioè viaggi e vacanze ai Caraibi, tra cui l'affitto della villa Resort ad Anguilla, «l'uso esclusivo» di uno yacht per tutto l'anno a partire dal giugno del 2007 fino all'ottobre 2011 (in realtà le imbarcazioni messe a sua disposizione sono state tre), il pagamento di spese di viaggi aerei per un totale di 18 mila euro e, tra l'altro, un maxi sconto per l'acquisto di una villa ad Arzachena, in Sardegna.
TRE FLUSSI FINANZIARI. Il pm Laura Pedio, nella sua ricostruzione, ha parlato di tre «flussi finanziari». Il primo riguarda i milioni di euro che nel corso degli anni sarebbero usciti illecitamente dalle casse dell'ente con sede a Pavia e dall'ospedale San Raffaele, per finire sui conti correnti, in particolare esteri, di Daccò e Simone, i quali (questo è il secondo flusso finanziario descritto) avrebbero 'ricompensato' Formigoni sotto forma di «utilità» e benefits.
Il terzo flusso finanziario è stato incasellato dal pm sotto la voce finanziamenti extra Drg (funzioni non tariffabili) erogati dalla Regione Lombardia nei confronti della Fondazione Maugeri e del San Raffaele. In sostanza i pm hanno descritto un meccanismo che ritengono «pacifico» e provato dalle loro indagini.
FORMIGONI RESPINGE LE ACCUSE. Riguardo a Formigoni, che ha sempre respinto le accuse, il pm ha ricordato che era stato convocato in procura nell'estate 2012 ma che, nonostante l'invito a comparire, aveva preferito non presentarsi. Dopo l'intervento della procura la parola è passata ai legali delle parte civili, Agenzia delle Entrate, Regione Lombardia e Fondazione Maugeri: anche loro hanno chiesto al giudice il rinvio a giudizio di tutti gli imputati.
«Dov'è la novità?», ha commentato Formigoni in aula, «è da qualche anno che i pm di Milano chiedono il mio rinvio a giudizio ma non sono mai riusciti a dimostrare la mia colpevolezza».
Il senatore di Nuovo centrodestra è sicuro di poter uscire pulito dalla vicenda: «Nulla di illegittimo e irregolare ho mai commesso durante il governo di Regione Lombardia, come d'altra parte è dimostrato dagli interrogatori che sono stati compiuti nel corso dell'udienza preliminare. Nel corso dei 18 anni di presidenza di Regione Lombardia, per 11 volte sono stato rinviato a giudizio ma i pm per altrettante volte sono usciti sconfitti, perché il tribunale ha sempre riconosciuto la mia innocenza».
ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE.Roberto Formigoni è imputato per associazione per delinquere e corruzione in concorso con Daccò, Simone e altre persone in quanto, secondo l'accusa, avrebbe garantito alla Maugeri «a fronte delle illecite remunerazioni, una 'protezione globale'» e si sarebbe dato da fare «affinché fossero adottate da parte della Giunta» provvedimenti ad hoc, anche violando il dovere di «esclusivo perseguimento dell'interesse pubblico».
In cambio, stando sempre al capo d'imputazione, avrebbe avuto da Daccò quelle che anche il 17 febbraio i pm in udienza hanno chiamato «utilità» e cioè viaggi e vacanze ai Caraibi, tra cui l'affitto della villa Resort ad Anguilla, «l'uso esclusivo» di uno yacht per tutto l'anno a partire dal giugno del 2007 fino all'ottobre 2011 (in realtà le imbarcazioni messe a sua disposizione sono state tre), il pagamento di spese di viaggi aerei per un totale di 18 mila euro e, tra l'altro, un maxi sconto per l'acquisto di una villa ad Arzachena, in Sardegna.
TRE FLUSSI FINANZIARI. Il pm Laura Pedio, nella sua ricostruzione, ha parlato di tre «flussi finanziari». Il primo riguarda i milioni di euro che nel corso degli anni sarebbero usciti illecitamente dalle casse dell'ente con sede a Pavia e dall'ospedale San Raffaele, per finire sui conti correnti, in particolare esteri, di Daccò e Simone, i quali (questo è il secondo flusso finanziario descritto) avrebbero 'ricompensato' Formigoni sotto forma di «utilità» e benefits.
Il terzo flusso finanziario è stato incasellato dal pm sotto la voce finanziamenti extra Drg (funzioni non tariffabili) erogati dalla Regione Lombardia nei confronti della Fondazione Maugeri e del San Raffaele. In sostanza i pm hanno descritto un meccanismo che ritengono «pacifico» e provato dalle loro indagini.
FORMIGONI RESPINGE LE ACCUSE. Riguardo a Formigoni, che ha sempre respinto le accuse, il pm ha ricordato che era stato convocato in procura nell'estate 2012 ma che, nonostante l'invito a comparire, aveva preferito non presentarsi. Dopo l'intervento della procura la parola è passata ai legali delle parte civili, Agenzia delle Entrate, Regione Lombardia e Fondazione Maugeri: anche loro hanno chiesto al giudice il rinvio a giudizio di tutti gli imputati.
«Dov'è la novità?», ha commentato Formigoni in aula, «è da qualche anno che i pm di Milano chiedono il mio rinvio a giudizio ma non sono mai riusciti a dimostrare la mia colpevolezza».
Il senatore di Nuovo centrodestra è sicuro di poter uscire pulito dalla vicenda: «Nulla di illegittimo e irregolare ho mai commesso durante il governo di Regione Lombardia, come d'altra parte è dimostrato dagli interrogatori che sono stati compiuti nel corso dell'udienza preliminare. Nel corso dei 18 anni di presidenza di Regione Lombardia, per 11 volte sono stato rinviato a giudizio ma i pm per altrettante volte sono usciti sconfitti, perché il tribunale ha sempre riconosciuto la mia innocenza».
Lunedì, 17 Febbraio 2014
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