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CATANIA - Raffaele Lombardo è stato condannato a 6 anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e a un anno di libertà vigilata. L'accusa aveva chiesto 10 anni di reclusione. L'ex governatore era accusato di concorso esterno alla mafia e voto di scambio. Ha guidato la giunta siciliana dal 2008 al 2012, prima con il centrodestra poi con una discussa alleanza con il Pd.
Con le lacrime agli occhi e il viso in fiamme. Così Raffaele Lombardo visibilmente teso ed emozionato aveva lasciato alle 12,30 l'aula al piano terra del palazzo di giustizia di Catania dopo aver reso spontanee dichiarazione al giudice Marina Rizza.

"E' l'epilogo naturale di questo processo, me lo aspettavo. Stamane, poi, l'avevo detto anche a mia moglie. Ma non finisce qui seguiremo tutte le strade legali per dimostrare la mia innocenza", ha dichiarato Lombardo.

Rinviato a giudizio il fratello dell'ex governatore della Sicilia, Angelo Lombardo, ex deputato nazionale del Movimento per l'autonomia, per concorso esterno all'associazione e voto di scambio. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 4 giugno.

"Ho voluto dire al giudice quello che sentivo di dire nonostante il parere contrario dei miei avvocati  -  ha detto Lombardo uscendo dall'aula  -  e ora aspetto il verdetto che naturalmente rispetterò qualsiasi esso sia". Poi l'emozione gli ha impedito di continuare. "Al giudice  -  ha spiegato l'avvocato Ziccone  -  il presidente, con l'orgoglio che ha sempre contraddistinto la sua attività, ha detto di tutte le volte in cui gli sarebbe bastato muovere
 un dito per aiutare chi non avrebbe dovuto e non lo ha mai fatto e le volte in cui invece ha mandato in fumo interessi colossali e lo ha fatto". Accompagnato dalla moglie, che gli è sempre stata accanto, Lombardo si è quindi allontanato con i suoi legali in attesa della sentenza.