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ROMA - Il capogruppo del M5s, Maurizio Santangelo, ha annunciato un'assemblea del gruppo a cinque stelle nella prossima settimana per decidere se avviare la
procedura di espulsione dal gruppo dei quattro senatori dissidenti, Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana. I quattro parlamentari erano stati messi all'indice ieri dal blog di Beppe Grillo per le opinioni contrarie al comportamento dell'ex comico durante il faccia a faccia con Renzi nel corso delle consultazioni per il nuovo governo.

Il codice di comportamento degli eletti M5S prevede, nello specifico, che "i parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l'espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L'espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch'essa a maggioranza". Una richiesta, dice Santangelo, che è già arrivata da diverse persone.

Un'altra delle voci critiche interne al Movimento, il deputato Tancredi Turco, si è schierato a favore dei dissidenti. "Il metodo Boffo usato per mettere alla gogna e alla berlina 4 nostri senatori non mi piace e me ne dissocio". ha scritto su Twitter il parlamentare a cinque stelle.

Finora, da quando i 5 Stelle sono approdati in Parlamento, sono state due le procedure di espulsione avviate: la prima per il senatore Marino Mastrangeli, 'reo' di aver preso parte a dei talk show televisivi, la seconda per la senatrice Adele Gambaro, accusata di aver espresso dure critiche nei confronti di Beppe Grillo.

La sfiducia di Orellana.
 Luis Alberto Orellana, uno dei senatori dissidenti del M5s, "è stato ufficialmente sfiduciato dal territorio". Lo scrivono i gruppi M5s della provincia di Pavia sul blog di Beppe Grillo. In un post, rilanciato dal leader a cinque stelle su Twitter, si legge che la colpa di Orellana è stata fare "esternazioni non condivise dalla base, frutto del suo pensiero personale ed espresse ai mass media" in qualità di senatore.

"La martellante campagna coordinata dai 4 senatori 5 stelle sugli organi di informazione nazionali crea una grave lesione a tutto il movimento 5 stelle ed ha raggiunto limiti che non siamo più disposti a tollerare". I gruppi della provincia pavese hanno avanzato al parlamentare due richieste: avviare confronti più frequenti con gli attivisti locali e rendere costruttive le eventuali critiche personali attraverso una condivisione e dibattito all'interno del gruppo parlamentare M5s. Due pretese che "purtroppo sono state disattese" scrivono i gruppi.

L'insoddisfazione è emersa nel corso di un'assemblea nella quale si è sottolineato "l'assenza del senatore dal territorio e lo scarso confronto con gli attivisti locali, nonchè l'inopportunità delle sue continue critiche mediante stampa e tv nazionali, lesive dell'immagine dei portavoce e degli attivisti impegnati sul campo, suoi stessi elettori". Ma il malcontento nei confronti del senatore, da sempre uno dei più critici nei confronti della linea dettata da Grillo, è emerso da tempo. L'assemblea a cui fanno riferimento i gruppi pentastellati risale al 7 febbraio scorso, ma il comunicato è stato rilanciato oggi sul blog di Grillo.

Voto online per la legge elettorale. Il quinto quesito online riservato agli iscritti del Movimento per la definizione della legge elettorale a cinque stelle ha visto prevalere i sì alle soglie di sbarramento. Una vittoria schiacciante per 24.855 voti contro soli 5.500 contrari. La legge targata M5s comincia a prendere forma. Ha vinto la forma proporzionale, non pura ma con il divisore rettificato o metodo belga (che riduce leggermente ma non azzera la presenza dei partiti più piccoli in Parlamento) e per una divisione in collegi intermedi, toccherà oggi scegliere se la legge dovrà avere le soglie di sbarramento oppure no.