Un milione di euro di buco nei conti dell’Assemblea regionale siciliana. Lo hanno riscontrato in queste ore i deputati questori che, analizzando la situazione, si sono trovati a dover fronteggiare una situazione assolutamente critica ed inattesa.
Oltre ai servizi essenziali garantiti con il budget standard iscritto in bilancio, l’Assemblea siciliana non può spendere neppure un euro per il funzionamento dei gruppi parlamentari in caso di necessita’, come ha potuto constatare il Pd che da giorni ha il sistema wireless in tilt.
Gli uffici si ritrovano a gestire un buco provocato da alcuni gruppi che hanno assunto personale esterno proprio con i fondi destinati alle spese di funzionamento e non utilizzando i fondi per i portaborse (3.180 euro a deputato, previa presentazione di documentazione).
A pesare sono soprattutto i 12 collaboratori arruolati dal gruppo dei 5stelle, che costano oltre 400 mila euro (gli altri 17 sono pagati con i fondi per i portaborse). In totale, i fondi da recuperare superano il milione di euro e quasi la metà del “buco” viene proprio dai pentastellati.
“Il problema è stato creato dai contratti stipulati dai 5stelle – conferma il deputato questore Paolo Ruggirello – stiamo cercando una soluzione, abbiamo problemi di bilancio da risolvere”.
Il nodo è legato al cambiamento in corsa delle norme che regolano la spesa dei gruppi. Se prima del 31 dicembre la legge consentiva le assunzioni degli esterni attingendo al contributo unificato, dal primo gennaio, con la norma sulla spending review che ha recepito buona parte del decreto Monti, questo non è più possibile. Il contributo, inoltre, è stato ridotto da 2.400 a 600 euro per ogni parlamentare, ma la parte tagliata adesso è a carico dell’Assemblea cui spetta la copertura di quelle spese di funzionamento che fino all’anno scorso erano coperte direttamente dai gruppi col budget calcolato sui 2.400 euro ad onorevole.
Il Consiglio di presidenza affronterà la questione mercoledì prossimo, al vaglio c’è anche il taglio dei contratti fatti ricorrendo al contributo unificato, dunque anche quelli dei 12 collaboratori dei grillini, che intanto però aspettano di ricevere i compensi, stabiliti dai contratti sottoscritti col gruppo parlamentare.