Quale partito scegliereste alle urne? Quale coalizione vincerebbe con l’Italicum? Che valutazione dà della “staffetta” fra Letta e Renzi? E che giudizio dare del segretario Pd? Berlusconi e Grillo che conseguenze avranno dalla nascita del nuovo governo? A tutte queste domande rispondono gli intervistati dall’Ipsos, l’istituto guidato da Nando Pagnoncelli. Nelle infografiche interattive che presentiamo in partnership con Ipsos, vi invitiamo a cliccare sulle varie opzioni disponibili offerte dalle infografiche interattive (come i diversi segmenti elettorali, tipologie di risposte o le domande proposte) per analizzare nel dettaglio che cosa pensano gli italiani dei quesiti a loro proposti.
Sondaggi elettorali svolti in precedenza
Il voto
Ancora in lieve crescita il PD, ciò che porta le coalizioni ad essere molto vicine: la distanza che le separa è ormai di solo mezzo punto. Ma la simulazione delle coalizioni, in particolare dopo l’ultimo rovente scambio Berlusconi/Alfano sugli (utili ed inutili) idioti, è ipotetica, poiché appunto presuppone l’alleanza di NCD col centrodestra, ipotesi che oggi sembra più lontana. Per il resto non emergono apprezzabili differenze rispetto alle settimane precedenti.
La staffetta
Il punto di partenza nella valutazione degli avvenimenti collegati alla cosiddetta staffetta, è in una domanda rivolta agli italiani per conto delCorriere della Sera: l’attesa rispetto all’arrivo di Renzi è piuttosto elevata, tanto che la maggioranza assoluta dei cittadini (52%) ritiene che il nuovo Presidente incaricato produrrà un governo solido e capace di intraprendere le riforme necessarie al paese. Questa percezione è però profondamente radicata, oltre che negli elettori PD, anche tra quelli di Forza Italia, che da un lato vedono rinsaldato l’asse con Berlusconi e dall’altro hanno un buon apprezzamento di Renzi. Al contrario molto più critici sono gli elettori dei partiti alleati: il 59% di chi vota per formazioni di centro o NCD pensa infatti che l’obiettivo riformatore non sarà raggiunto. In questo ambito percettivo sembra posizionarsi l’arrivo di Renzi: un’attesa importante, gravata da tutti i rischi di una scommessa temeraria. Le critiche si appuntano sulle modalità di sfiducia verso Letta: anche se si percepiva che si trattasse di un governo bloccato (52%, ma non per gli elettori centristi), solo il 31% valuta positivamente la scelta di costringere Letta alle dimissioni, mentre 26% la giudica inutile, perché Renzi si troverà di fronte le stesse difficoltà, 23% sbagliata perché non si condivide l’azzardo di Renzi e si pensa che il sindaco fiorentino governerà peggio, sino ad un 15% che la ritiene assurda, visto che il PD ha sfiduciato un proprio esponente. Di nuovo si presentano le stesse differenze registrate in precedenza: più positivi gli elettori di PD e Forza Italia (per quanto l’apprezzamento non raggiunga mai la maggioranza), notevolmente più critici gli elettori centristi e NCD (oltre il 40% la giudica una scelta assurda). In questo clima prevalgono sentimenti di indignazione (37% pensa che si tratti di una manovra di palazzo) o di rassegnazione ed impotenza (30%) e di indifferenza (18%). Solo il 12% si aspetta una vera fase nuova.
Il punto di partenza nella valutazione degli avvenimenti collegati alla cosiddetta staffetta, è in una domanda rivolta agli italiani per conto delCorriere della Sera: l’attesa rispetto all’arrivo di Renzi è piuttosto elevata, tanto che la maggioranza assoluta dei cittadini (52%) ritiene che il nuovo Presidente incaricato produrrà un governo solido e capace di intraprendere le riforme necessarie al paese. Questa percezione è però profondamente radicata, oltre che negli elettori PD, anche tra quelli di Forza Italia, che da un lato vedono rinsaldato l’asse con Berlusconi e dall’altro hanno un buon apprezzamento di Renzi. Al contrario molto più critici sono gli elettori dei partiti alleati: il 59% di chi vota per formazioni di centro o NCD pensa infatti che l’obiettivo riformatore non sarà raggiunto. In questo ambito percettivo sembra posizionarsi l’arrivo di Renzi: un’attesa importante, gravata da tutti i rischi di una scommessa temeraria. Le critiche si appuntano sulle modalità di sfiducia verso Letta: anche se si percepiva che si trattasse di un governo bloccato (52%, ma non per gli elettori centristi), solo il 31% valuta positivamente la scelta di costringere Letta alle dimissioni, mentre 26% la giudica inutile, perché Renzi si troverà di fronte le stesse difficoltà, 23% sbagliata perché non si condivide l’azzardo di Renzi e si pensa che il sindaco fiorentino governerà peggio, sino ad un 15% che la ritiene assurda, visto che il PD ha sfiduciato un proprio esponente. Di nuovo si presentano le stesse differenze registrate in precedenza: più positivi gli elettori di PD e Forza Italia (per quanto l’apprezzamento non raggiunga mai la maggioranza), notevolmente più critici gli elettori centristi e NCD (oltre il 40% la giudica una scelta assurda). In questo clima prevalgono sentimenti di indignazione (37% pensa che si tratti di una manovra di palazzo) o di rassegnazione ed impotenza (30%) e di indifferenza (18%). Solo il 12% si aspetta una vera fase nuova.
Renzi e la sua maggioranza
Quasi il 40% degli intervistati ritiene che Renzi sia un politico con una marcia in più, a conferma che le sue modalità e i suoi tempi, sicuramente distintivi rispetto alla politica classica, incontrano un evidente favore. Ma la maggioranza esprime opinioni critiche, ritenendolo simile agli altri, sopravvalutato, autoritario.
Le attese rispetto alla maggioranza che dovrebbe sostenere il futuro governo presieduto dal sindaco di Firenze sono molto diversificate: circa un quarto vedrebbe bene una maggioranza con Forza Italia (due terzi circa tra gli elettori di questo partito), altrettanti preferirebbero la prosecuzione della maggioranza attuale (quasi tre quarti degli elettori centristi, ma solo il 40% degli elettori PD), la stessa percentuale opterebbe per una maggioranza che comprendesse il MoVimento 5stelle (più di due terzi tra gli elettori di questa formazione). Solo pochi gradirebbero l’ingresso di Sel. Insomma, ognuno opterebbe per una maggioranza con il proprio partito di riferimento. Gli unici che mostrano difficoltà ad orientarsi su una maggioranza precisa sono gli elettori del PD.
Berlusconi e Grillo di fronte al nuovo governo
Che l’arrivo di Renzi sia per Berlusconi un’occasione per rafforzare la propria leadership è condiviso dalla maggioranza assoluta, non solo tra gli elettori di Forza Italia ma anche tra centristi e pentastellati. Grillo, dal canto suo, ha perso un’ulteriore opportunità per avere un ruolo effettivo: lo pensa più dei due terzi degli intervistati ed è d’accordo anche più di un terzo degli elettori del MoVimento.
Che l’arrivo di Renzi sia per Berlusconi un’occasione per rafforzare la propria leadership è condiviso dalla maggioranza assoluta, non solo tra gli elettori di Forza Italia ma anche tra centristi e pentastellati. Grillo, dal canto suo, ha perso un’ulteriore opportunità per avere un ruolo effettivo: lo pensa più dei due terzi degli intervistati ed è d’accordo anche più di un terzo degli elettori del MoVimento.
Sondaggio realizzato da Ipsos PA per Corriere della Sera presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 982 interviste (su 10.923 contatti), mediante sistema CATI, il 14 febbraio 2014. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione, al sito www.sondaggipoliticoelettorali.it
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