«Perchè il governo Merkel è incapace di risolvere l’eurocrisi»
di Andrea Mollica - 20/02/2014 - Per Der Spiegel la grande coalizione è troppo divisa per reggere una situazione di enorme stress che potrebbe essere provocata da nuovi aiuti della Grecia o dal deficit spending di Renzi
L’eurocrisi si riposa, ma potrebbe riesplodere a breve facendo crollare la costruzione di sabbia che hanno finora sorretto l’architettura dell’unione monetaria. La Germania è il paese leader dell’Unione europea, ma come mostra il recente caso Edathy, il bis della Grande Coalizione della Merkel non è in grado di reagire in modo determinato in caso di nuova crisi.
GERMANIA DIVISA - In questi giorni il governo tedesco è scosso dal caso Edathy. La magistratura ha indagato un parlamentare della Spd per pedopornografia, ed è emerso come il membro del Bundestag sia stato avvertito in anticipo sulle indagini grazie all’interessamento del ministro dell’Interno e dei servizi segreti. Il caso ha portato alle dimissioni del ministro Friedrich, ora passato all’Agricoltura, e messo sulla graticola il capogruppo socialdemocratico Oppermann. Secondo Wolfgang Münchau questa vicenda ha evidenziato la profonda divisione del governo tedesco, e la sua incapacità di reagire con determinazione e prontezza a situazioni di profondo stress. Per l’editorialista del Financial Times e Der Spiegel la Grande Coalizione è un progetto politico che palesa una spaccatura risolta solo con la divisione dei compiti tra i partner. La Cdu ha dato il via libera alla riduzione dell’età di pensionamento e al salario minimo voluti dalla socialdemocrazia ottenendo il controllo sulla politica europea; la politica di difesa e di ordine pubblico è lasciata al partito della Merkel, mentre la Spd ha ottenuto una politica estera di maggior prossimità alla Russia, come evidenziato in questi giorni di crisi ucraina.
COSTRUZIONE DI SABBIA - La prospettiva di un ritorno in grande stile dell’eurocrisi metterà in ombra le divisioni paralizzanti mostrate ora sul caso Edathy. «Che cosa succederà quando bisognerà dire sì ad un nuovo pacchetto di aiuti per la Grecia? E cosa accadrà a Berlino quando le forze no euro probabilmente vinceranno le prossime elezioni europee? Serve una grande coalizione molto decisa in questo momento. C’è una concreta minaccia di forte disagio per il prossimo futuro, che si verificherà se la crescita nell’eurozona sarà più bassa delle aspettative, che potrebbe mostrare come la salvezza dell’euro sia stata costruita sulla sabbia». Per Münchau una delle lezioni dell’eurocrisi è come la situazione e la relativa percezione si rafforzino in entrambe le direzione. Dalla scoperta del sovraindebitamento della Grecia si è generato un contagio che stava travolgendo l’intera unione monetaria; con l’annuncio della Bce tutto si è calmato, riportando serenità ed ottimismo senza spendere neppure un euro. « Con i colpi delle magie delle fate non si risolve però una crisi finanziaria in modo sostenibile. Finiscono di solito con un taglio del debito».
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MOTIVI DI CRISI - Per il commentatore di Der Spiegel ci sono molti motivi che potrebbero determinare un rapido ritorno dell’eurocrisi. La Grecia e il suo precario stato di finanza pubblica è uno, l’altro potrebbe essere il fallimento di Matteo Renzi, che sta puntando su un deficit più alto che metterebbe probabilmente in grande difficoltà tutto il resto dell’eurozona. Una probabile minaccia sarebbe la caduta nella deflazione, oppure una risposta sempre più tardiva all’alta disoccupazione che ha colpito l’Europa del Sud. Secondo Münchau anche i paesi emergenti hanno il potere di rompere il fragile equilibrio su cui l’Europa ha ritrovato la calma apparente di questi ultimi mesi, benedetti dal ritorno dei capitali nell’unione monetaria. « Rimane però estremamente improbabile che la buona atmosfera degli ultimi sei mesi possa essere mantenuta all’interno dell’eurozona alla luce di una realtà così fragile».
SE GIRA L’ATMOSFERA - Se le condizioni e l’atmosfera cambiassero, il commentatore di Der Spiegel rimarca come ci dovrebbe essere un governo capace di rispondere in modo immediato ed autorevole, che al moment pare però non esser presente a Berlino. « Immaginatevi se bisognasse chiudere una banca. Il competente ministro chiamerà un collega della Spd, solo perchè questo istituto di credito orbita nella sfera socialdemocratica? Chiamereste per caso gli organismi di vigilanza oppure avvertireste la stessa banca? Se davvero il governo Merkel replicasse il comportamento di Hans Friedrich sul caso Ethany, allora l’Europa avrebbe un grosso problema». Per Wolfgang Münchau la vicenda relativa alla pedopornografia di cui è accusato un deputato della Spd mostra in modo inequivocabile come la grande coalizione tedesca non sia adeguata al compito che potrebbe presto spettarle. Il ritorno dell’eurocrisi in grande stile ne farebbe esplodere le contraddizioni, privando così l’Europa dell’unica guida avuta durante la crisi.
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