Pippo Civati valuta il no a Renzi e l’addio al PD
VENERDÌ, 21 FEBBRAIO 2014SCRITTO DA
Andrea MollicaCONDIVIDI SU
Pippo Civati e la componente del Partito Democratico che fa riferimento al suo percorso politico potrebbero rompere con il governo Renzi, e di conseguenza uscire dallo stesso PD. Il deputato di Monza, arrivato terzo alle primarie dell’8 dicembre per la segreteria nazionale del partito, ad un soffio dal secondo Gianni Cuperlo, è sempre più perplesso sulla riedizione di un nuovo governo con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Per Civati la trasformazione delle larghe intese con un governo di servizio come quello di Letta in alleanza politica con le forze moderate e conservatrici di Alfano, Formigoni o Casini è una contraddizione troppo forte con il mandato elettorale per essere accettata. Ecco come ha espresso il suo punto di vista, condiviso anche dai deputati e dai senatori vicini a lui in un’intervista a Repubblica TV.
Sul suo blog, molto visitato da ormai numerosi anni, Pippo Civati ha lanciato una “convention ulivista” per consultare gli elettori ed i militanti del Partito Democratico, ignorati dalla leadership nazionale in un un passaggio così rilevane per il destino dell’organizzazione. Su “La Stampa” di venerdì 21 febbraio Andrea Malaguti spiega che l’appuntamento di domenica prossima 23 febbraio, che si svolgerà alla Scuderia, storico locale di Bologna, sarà il primo incontro per un possibile nuovo soggetto politico. Un “Nuovo Centrosinistra” come quello ipotizzato in un post in cui Civati immaginava un partito coerente al mandato elettorale ricevuto dal PD alle elezioni del 2013, e non una nuova formazione politica come aveva precisato in un post successivo scritto in risposta ad un tweet di Gad Lerner. Questa eventuale nuova formazione potrebbe attrarre parte di Sel e i dissidenti o i fuoriusciti del MoVimento 5 Stelle, per formare un nuovo soggetto politico capace di arrivare al 10%, come riporta Malaguti nel suo articolo.
79 COMMENTI
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sinistra e poi chi,come e dove..
Allora avrete bisogno di un nuovo uomo della provvidenza, che lui si che riformerà il partito e vincerà le elezioni ( si diceva anche di rutelli quando venne candidato premier).
E’ la tradizione del centrosinistra quella di fare a pezzi i suoi leader, fossi in Civati comincerei a correre.
quindi te la devi prendere con i tuoi connazionali non con il giovanotto,
siamo in Italia bellezza
hanno un forte consenso camorra compresa
Alfano al momento stando ai sondaggi ha
il 6/7% questa è la realtà
sempre rivelato, la sinistra classica ideologica è sempre stata perdente, quindi
siccome siamo in democrazia fino a prova contraria, volenti o nolenti bisogna trovare
un equilibrio tra i vari pensieri, al
momento Renzi è l’unico che può farlo
il futuro vuole un progressismo moderno
dove le persone sono protagoniste del
loro futuro,migliorandosi culturalmenrte
e professionalmente con uno stato che
aiuta, dico aiuta non assiste
“I dubbi sono la certezza della nostra onestà”.
E’ sempre difficile ed anche di grande sofferenza dire addio al proprio partito.Ma caro Civati ci sono momenti politici nei quali la ragione deve prevalere sui sentimenti e gli affetti.
Renzie: un uomo che fa paura…