L'Espresso
POLEMICHE
M5S, processo ai senatori dissidenti
Si prepara la procedura di espulsione
Dopo il post sul blog di Beppe Grillo, l'annuncio della riunione del gruppo parlamentare che deciderà se portare al referendum online la cacciata dei 4 senatori critici. La ex Gambaro: "Speravo avessero smesso con questi metodi"
di Luca Sappino
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Il primo caso fu quello del senatore Marino Mastrangeli, colpevole di aver fatto troppe apparizioni tv, soprattutto nei salotti pomeridiani di Barbara D’Urso. Poi è toccato alla senatrice Adele Gambaro , perché troppo spesso dissentiva da Beppe Grillo. Altri sono usciti di loro spontanea volontà, quasi sempre accusati di farlo per «tenersi la diaria». Per ora sono tre alla Camera, e quattro al Senato.
Ora però sembra arrivato il momento dei «quattro dissidenti» a cui il blog di Grillo ha dedicato un post, il giorno dello streaming con Matteo Renzi, perché i senatori si erano detti insoddisfatti: Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana. Proprio Orellana poi è stato già sfiduciato dal suo meetup locale perché non più «rappresentativo».
Il capogruppo al Senato Vincenzo Santangelo ha annunciato che la prossima settimana inizierà per loro una procedura di espulsione. I gruppi parlamentari riuniti dovranno votare. La loro decisione, poi, dovrà essere confermata dalla rete.
E se il deputato Tancredi Turco, incauto, ha evocato «il metodo Boffo», usato da Grillo, per «mettere alla gogna e alla berlina quattro nostri senatori», e ne ha preso le distanze («non mi piace e me ne dissocio»), la sua collega Giulia Grillo si è detta sicura che questi dissidenti sono «del II tipo». Cioé di quelli che «andranno via da soli anche perché tra poco abbiamo la seconda restituzione. Tutto regolare». Per molti il dissenso sarebbe solo una questione di soldi.
«Dicevano così anche a me» dice all’Espresso la senatrice Adele Gambaro: «Io ci sono già passata e speravo che queste cose non ci fossero più». «Mi pare di capire che continuano a farle, a limitare il dibattito», continua l’ex 5 stelle, che però poi aggiunge: «non credo che si arriverà all’espulsione». Il tentativo è semmai quello di «rendere la vita impossibile» e di spingere quindi verso l’uscita volontaria. «Ma i colleghi fanno bene a continuare a dire quello che pensano» li esorta Gambaro: «soprattutto perché il loro è un diritto tutelato dalla Costituzione, e sarebbe il caso lo tutelasse anche il movimento».
Il momento per la procedura è poi sospetto, secondo la senatrice, «perché in passato sono state dette cose più gravi», ed è certo più difficile uscire adesso, con la nascita del governo Renzi, perché «il passaggio è delicato» e i dissidenti «sarebbero sommersi da critiche e accuse». Questo anche se «hanno più volte detto che non voteranno la fiducia a Renzi», nota Gambaro che assicura: «per come li conosco è sicuramente così. Non la voteranno loro, come non la voto io».
Sui contatti con Giuseppe Civati, che ha detto che al momento non voterà la fiducia a Renzi , invece, Gambaro nega: «io non ne so nulla». «Non c’è nessun gruppo che sta per nascere» dice poi rispetto allo scenario evocato da un altro malpancista del Pd, il senatoreCorradino Mineo («Uscire dal Pd è solo un'ipotesi», ha detto Mineo su Radio24, «ma potrebbe esserci la possibilità al Senato di creare il Nuovo Centrosinistra con noi civatiani, Sel e alcuni esponenti dei 5 Stelle»): le loro, dice Gambaro, «sono dinamiche interne al Pd nelle quali non entro», anche se sulla fiducia «abbiamo dubbi simili».
Ora però sembra arrivato il momento dei «quattro dissidenti» a cui il blog di Grillo ha dedicato un post, il giorno dello streaming con Matteo Renzi, perché i senatori si erano detti insoddisfatti: Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana. Proprio Orellana poi è stato già sfiduciato dal suo meetup locale perché non più «rappresentativo».
Il capogruppo al Senato Vincenzo Santangelo ha annunciato che la prossima settimana inizierà per loro una procedura di espulsione. I gruppi parlamentari riuniti dovranno votare. La loro decisione, poi, dovrà essere confermata dalla rete.
E se il deputato Tancredi Turco, incauto, ha evocato «il metodo Boffo», usato da Grillo, per «mettere alla gogna e alla berlina quattro nostri senatori», e ne ha preso le distanze («non mi piace e me ne dissocio»), la sua collega Giulia Grillo si è detta sicura che questi dissidenti sono «del II tipo». Cioé di quelli che «andranno via da soli anche perché tra poco abbiamo la seconda restituzione. Tutto regolare». Per molti il dissenso sarebbe solo una questione di soldi.
«Dicevano così anche a me» dice all’Espresso la senatrice Adele Gambaro: «Io ci sono già passata e speravo che queste cose non ci fossero più». «Mi pare di capire che continuano a farle, a limitare il dibattito», continua l’ex 5 stelle, che però poi aggiunge: «non credo che si arriverà all’espulsione». Il tentativo è semmai quello di «rendere la vita impossibile» e di spingere quindi verso l’uscita volontaria. «Ma i colleghi fanno bene a continuare a dire quello che pensano» li esorta Gambaro: «soprattutto perché il loro è un diritto tutelato dalla Costituzione, e sarebbe il caso lo tutelasse anche il movimento».
Il momento per la procedura è poi sospetto, secondo la senatrice, «perché in passato sono state dette cose più gravi», ed è certo più difficile uscire adesso, con la nascita del governo Renzi, perché «il passaggio è delicato» e i dissidenti «sarebbero sommersi da critiche e accuse». Questo anche se «hanno più volte detto che non voteranno la fiducia a Renzi», nota Gambaro che assicura: «per come li conosco è sicuramente così. Non la voteranno loro, come non la voto io».
Sui contatti con Giuseppe Civati, che ha detto che al momento non voterà la fiducia a Renzi , invece, Gambaro nega: «io non ne so nulla». «Non c’è nessun gruppo che sta per nascere» dice poi rispetto allo scenario evocato da un altro malpancista del Pd, il senatoreCorradino Mineo («Uscire dal Pd è solo un'ipotesi», ha detto Mineo su Radio24, «ma potrebbe esserci la possibilità al Senato di creare il Nuovo Centrosinistra con noi civatiani, Sel e alcuni esponenti dei 5 Stelle»): le loro, dice Gambaro, «sono dinamiche interne al Pd nelle quali non entro», anche se sulla fiducia «abbiamo dubbi simili».
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4 commenti
Valter Rimini
16 ore fa
Rispetto agli imbrogli che il Pd fa nelle primarie di mezza Italia non c'è paragone.
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Patrizia Molina
21 ore fa
AAA
cercasi leoni Mauritania per dare loro in pasto i dissidenti
M5s.L'annuncio è apparso sul blog di grillo.Ordina che il colosseo sia
attrezzato per lo spettacolo.30 euro a biglietto.L'imperatore beppe avrà
una tunica di seta rossa:Tutti potranno vedere il suo pollice verso.Venghino signori
cercasi leoni Mauritania per dare loro in pasto i dissidenti
M5s.L'annuncio è apparso sul blog di grillo.Ordina che il colosseo sia
attrezzato per lo spettacolo.30 euro a biglietto.L'imperatore beppe avrà
una tunica di seta rossa:Tutti potranno vedere il suo pollice verso.Venghino signori
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Luca Skywalker
22 ore fa
anche loro in Siberia.... ma roba da matti
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Francesco Paolo Governali
22 ore fa
Per l'enesima volta ho sbagliato !! avevo riposta la fiducia a grillo dimenticando che era un giullare, e dimentico anche che non si può cambiare il proprio carattere,ma avevo necessità come tanti ,molti ,che qualcuno o qualcosa cambiasse questo covo di ladri e furbastri che è l'Italia. Ho riposto maldestramente la mia fiducia ad un giullare che pensa di risolvere da solo i mali che ci attanagliano rifiutando tutte le alleanze che gli propongono non sapendo che è dall'interno che si cambiano le cose. Lui ha volutamente resuscitato berlusconi per avere sempre la giustificazione di attaccare tutto e tutti senza avere un programma serio ,tranne quello di sterminare tutti. Bravo grillo!!!ancora una volta fai provare delusione a chi ti ha votato.
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