Stefania Giannini: chi è il ministro dell’istruzione del governo Renzi
di Maddalena Balacco - 21/02/2014 - Viene da Scelta Civica
Stefania Giannini è il ministro dell’istruzione del governo Renzi. Prenderà il posto di Maria Chiara Carrozza, ed è una linguista e glottologa oltre che professore ordinario di linguistica all’università per stranieri di Perugia. E’ segretario e coordinatore politico di Scelta Civica: per i montiani è stata eletta in Toscana.
STEFANIA GIANNINI MINISTRO DELL’ISTRUZIONE – Stefania Giannini in parlamento è membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali), membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Presidente della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea, Membro del Comitato per le questioni degli italiani all’estero. Se approderà al Miur – ha dichiarato – punterebbe su 3 livelli di intervento: potenziare il diritto allo studio per incentivare il merito e combattere gli abbandoni, ridare valore ai titoli di studio ed infine lavorare per una maggiore integrazione tra comunità di docenti e comunità di studenti. Di lei scrive Wikipedia che:
Nel 2005 diventa rappresentante per l’Italia nel Comitato di Selezione del programma Erasmus Mundus presso la Commissione Europea fino al 2009. Nello stesso anno entra a far parte del Tavolo Interministeriale per la cooperazione allo sviluppo presso la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2006 è membro del Comitato di presidenza della conferenza dei rettori delle università italiane. Nel 2009 è membro del Comitato di orientamento strategico per le relazioni scientifiche e culturali fra Italia e Francia. Nel 2010 diventa presidente della Società Italia di Glottologia
Stefania Giannini ministro dell’Istruzione del governo Renzi: la fotogallery
STEFANIA GIANNINI E IL GOVERNO RENZI – Con questo intervento qualche giorno fa aveva annunciato il sostegno di Scelta Civica al governo Renzi:
“Abbiamo detto che per noi è condizione di partecipazione convinta, in prima linea, a questo governo e’ che si proceda con un metodo che avevamo proposto e che ci è stato confermato sarà attuato: una condivisione immediata di priorità tematiche e quindi di un patto di coalizione, un contratto di coalizione”, ha spiegato al termine delle consultazioni con il premier incaricato alla Camera.
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