mercoledì 19 febbraio 2014

La dimostrazione concreta che la democrazia diretta non esiste. E potremmo parlare per ore dell'argomento. Solo una persona superficiale e poco riflessiva può pensare che questa democrazia diretta è il futuro.

Beppe Grillo da Matteo Renzi spacca il MoVimento 5 Stelle

di   - 19/02/2014 - Dopo la brevissima «consultazione» in streaming e il successivo show davanti ai giornalisti, i sostenitori del MoVimento 5 Stelle discutono sul web e accusano il comico genovese di non aver assecondato la volontà della base e di aver monopolizzato l'incontro facendo «di testa sua»



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«Gli hai dato quello che si meritava», «Lo hai semplicemente asfaltato», «Grazie per lo spettacolo». È un fiume in piena di commenti quello che scorre ora in tutti i luoghi del web dove si palesa Beppe Grillo, dal blog a Twitter passando per la sua pagina Facebook, dopo l’incontro tra il portavoce del MoVimento 5 Stelle e il premier Matteo Renzi, andato in onda oggi pomeriggio in streaming e che ha scaldato gli animi e le tastiere di mezzo web.
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IL DUELLO TRA RENZI E GRILLO - Un incontro che, fosse stato per Grillo, forse non sarebbe mai avvenuto, visto che il MoVimento 5 stelle aveva apertamente dichiarato di non avere intenzione di partecipare alle consultazioni di Renzi. Tuttavia, visti i risultati del sondaggio online condotto ieri sul blog, che hanno visto la vittoria dei «sì» alle consultazioni, all’ex comico genovese non è rimasto altro che mettersi in macchina (con tanto di selfie pubblicata su Twitter) per rispettare la volontà della base delle Cinque Stelle. L’incontro, trasmesso in diretta web, è stato definito «breve ma intenso» e più che una consultazione è sembrato un duello: Grillo ha detto a Renzi di non avere nessuna intenzione di dare fiducia al nuovo governo perché «Qualsiasi cosa dici non sei credibile, rappresenti le banche e i poteri forti». Il botta e risposta è proseguito per qualche minuto, con Renzi che ha suggerito a Grillo di «uscire da questo blog» e culminato con Grillo uscito dalla sala per rispondere alle domande dei giornalisti e improvvisare un comizio, mentre su beppegrillo.it partiva la scia di applausi digitali da parte dei sostenitori del MoVimento e i toni contro Renzi si sono fatti subito forti:
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I DELUSI DA GRILLO CHE «HA FATTO DI TESTA SUA» - Ma non tutti, specialmente nelle pieghe del blog, sembrano essere soddisfatti di quello che hanno visto: in molti rimproverano a Grillo di «esserci andato solo per far contenti quelli che avevano votato sì al sondaggio» ma di non aver né realmente ascoltato quello che Renzi aveva da dire, né aver fatto parlare i due capigruppo del MoVimento, Maurizio Santangelo e Federico D’Incà, presenti all’incontro insieme a Luigi Di Maio. Insomma, in molti sono delusi da come sono andate le cose e qualcuno suggerisce ai parlamentari addirittura di chiedere l’espulsione di Beppe Grillo dal MoVimento, reo di non aver compiuto il volere della base:
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E tra i commentatori non sono pochi quelli che sostengono argomentazioni simili e che ora accusano Grillo di aver «fatto di testa sua» o, nella migliore delle ipotesi, di «aver sprecato un’occasione» a causa dell’eccessiva veemenza del Portavoce del MoVimento.
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LA DISCUSSIONE TRA I SOSTENITORI DEL MOVIMENTO 5 STELLE - E la discussione si fa accesa anche sulla pagina Facebook di Beppe Grillo e su Twitter, dove si commentano gli esiti di un pomeriggio decisamente caldo:
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Ma i più sembrano non aver apprezzato lo spettacolo, anche se gratuito e senza biglietto d’ingresso:
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DI MAIO: «NON AVEVAMO NIENTE DA DIRGLI» - Dopo la fine dello show di Beppe Grillo con i giornalisti Luigi Di Maio, che era presente all’incontro in qualità di vicepresidente della Camera ha giustificato con un post su Facebook lo sfogo del Semplice Portavoce e ha minimizzato il fatto di non aver profferito parola per tutta la durata dell’incontro con un «Non avevamo niente da dire a Renzi»:
Oggi il Movimento 5 Stelle è andato alle consultazioni di Renzi. Non avevamo niente da dirgli e questo già lo sapevamo: le consultazioni si fanno per formare un Governo (noi non abbiamo nessuna intenzione di appoggiare l’avatar di De Bendetti). Soprattutto dopo che lui ha citato il provvedimento “Delrio” sulle province che alla fine non abolisce le province. Non c’era nient’altro da dire: sono persone senza credibilità che aspetteremo alla prova dei voti in Aula. Chi si aspettava altro credo che non abbia capito lo spirito di questo Movimento. Noi alle loro balle non crediamo. E a voi noi non ne raccontiamo.  Chi invece mi parla di “forma” forse non ha percepito la rabbia del Paese verso questa gente che ci ha ridotti in mutande (inclusi i renziani).
Ma anche qui i sostenitori del MoVimento 5 Stelle si spaccano:
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Un pomeriggio che, probabilmente, è destinato a rimanere nella storia dei «mal di pancia» del MoVimento 5 Stelle…

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