L’epurata Salsi: “Grillo? E’ molto di più di una dittatura soft. Ieri ha delegittimato i suoi parlamentari”
Torna a parlare con IntelligoNews Federica Salsi, consigliere comunale a Bologna espulsa dal MoVimento di Beppe Grillo per la sua partecipazione a Ballarònon concordata e sgradita al capo.
Il tema sono le consultazioni di Renzi con Grillo e quel botta e risposta tra loro terminato con un “arriverderci e grazie” che era più un addio. Per la Salsi “Grillo ha sconfessato completamente l’operato dei suoi parlamentari” e della base, ma non solo, si chiede anche a che titolo sia andato lui al colloquio.
Poi dice che la leadership di Grillo-Casaleggio “è molto di più che una dittatura soft” e parla di “manipolazione galattica” svelando alcune strategie…
Avrà visto l’incontro-scontro tra il premier in pectore e il leader del Movimento 5 Stelle. Essendo stata tra i primi a criticare Beppe Grillo, ieri, che cosa ha provato?
«E’ la riprova di quanto, tempo addietro, avevo già denunciato. Ieri Grillo ha sconfessato completamente l’operato dei suoi parlamentari. E’ successa una cosa semplice: lui a un certo punto ha capito che l’Assemblea congiunta a livello parlamentare non avrebbe prodotto un risultato schiacciante sulla consultazione con Renzi. Sapendo che non ci sarebbe stata una maggioranza netta, Grillo ha lanciato il sondaggio sul blog, delegittimando il lavoro dei parlamentari. Dopo di che, ottenuto il mandato per andare a parlare con Renzi, ha fatto valigie e bagagli ed è andato lui. Ma la rete non aveva detto chi dovesse andare, né di cosa parlare».
Quindi, non sarebbe dovuto andare Grillo direttamente?
«Grillo ha trovato il sistema per farsi legittimare e andare a parlare con Renzi. E’ sbagliato che sia andato lui, semplicemente perché non si chiede alla rete di decidere cosa fare lasciando poi uno spazio per gestirsi a modo suo. La domanda a monte è stata l’errore».
La base grillina è arrabbiata?
«Nutro molte perplessità sulla base. Se si intende gli iscritti al portale sono una minima parte e quindi per me sono ininfluenti; se, invece, si intendono per base gli elettori secondo me non sono molto d’accordo. Comunque sono divisi».
C’è chi sta segnalando una spaccatura di rilievo tra i parlamentari pentastellati. E’ così?
«No, non mi stupirebbe. Mi stupisce che incomincino a non gradire questo atteggiamento proprio ora, ad un anno dalle elezioni, e non un po’ di tempo fa quando c’erano già tutte le avvisaglie del caso. Ma capisco e mi rendo conto che ci sono sensibilità diverse. Comunque adesso c’è una spaccatura interna, ha fatto partecipare la rete in tutta fretta l’altro giorno per evitare di farla emergere».
Il fatto di non aver voluto discutere neanche il programma con Renzi, non è in linea con la filosofia del MoVimento?
«L’atteggiamento non è per nulla in linea con i propositi dei 5Stelle. Dicevano che occorreva portare avanti le buone idee, non fare alleanze di bandiera e quindi con i partiti, ma votare i provvedimenti utili ai cittadini. Grillo non lo sta facendo».
Quindi Beppe avrebbe dovuto quantomeno ascoltare il programma del premier incaricato?
«Certo, su singoli punti avrebbe dovuto sentirlo».
Grillo per sua affermazione ha parlato di “dittatura soft” paragonandola all’altra che viene descritta come democratica. Cosa ne pensa?
«E’ molto di più che una dittatura soft. Le persone purtroppo non se ne rendono conto. Sono convinte di votare sul portale, ma votano cose che gli è stato suggerito di pensare, e quando a questo suggerimento non consegue il risultato sperato, come è successo per il sondaggio sulle consultazioni, allora che succede? Grillo è andato e ha fatto quello che gli pareva. Le persone non si rendono conto di essere pilotate. Sono convinte di decidere in maniera democratica, ma in realtà è una democrazia diretta da due persone che si fanno pure legittimare dalla rete. E’ una manipolazione galattica».
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