Disoccupazione, record storico
Boom tra i giovani: oltre il 40%
I dati Istat: ad agosto senza lavoro
3 milioni e 127 mila persone (12,2%)
Tra i 15 e i 24 anni si registra una impennata del 5,5% rispetto al 2012
3 milioni e 127 mila persone (12,2%)
Tra i 15 e i 24 anni si registra una impennata del 5,5% rispetto al 2012
Disoccupazione alta, al 12,2%, di nuovo al top dal 1977; a livelli da record storico per quella giovanile (15-24 anni) che per la prima volta sfonda anche la soglia del 40%, balzando al 40,1% ad agosto (dal 39,7% di luglio): sono 667 mila gli under-25 in cerca di lavoro, pari all’11,1% dei ragazzi nella stessa fascia d’età.
Gli ultimi dati (provvisori) dell’Istat relativi al mese di agosto indicano un quadro «allarmante», proprio nel giorno in cui il Clic Day si chiude con 5.500 domande di assunzioni agevolate per gli under 30: anche il numero dei disoccupati continua infatti a crescere e arriva così sui valori massimi, superando i 3,1 milioni (3 milioni 127 mila). Si mantiene ai minimi, invece, il tasso di occupazione, fermo ormai da cinque mesi al 55,8%, il livello più basso, in questo caso, da 36 anni. Parallelamente il numero degli occupati resta sostanzialmente fermo rispetto a luglio mentre cala dell’1,5% su base annua: questo vuol dire una contrazione di 347 mila unità.
Parla di dati «pessimi» il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che però da un lato sottolinea la sostanziale tenuta sul fronte dei dati sull’occupazione e dall’altro considera che in una fase di possibile ripresa economica è «naturale» che il tasso di disoccupazione aumenti, in particolare tra i giovani, perché ci sono più persone, come i cosiddetti scoraggiati, che tornano sul mercato del lavoro.
Per sindacati e imprese l’andamento della disoccupazione è lo specchio dello stato del Paese, di fronte al quale l’appello alla responsabilità non può che farsi più forte. E ad avere un governo «stabile e forte» che «governi» e dia risposte alle priorità, altrimenti, avverte il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, la situazione non potrà che peggiorare ed i dati sulla disoccupazione «cresceranno ancora di più». I dati sono «allarmanti», sottolinea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, e altrettanto «allarmante è che la speranza di trovare lavoro per i giovani in Italia è più bassa che negli altri Paesi, anche più che in Spagna nonostante lì il tasso di disoccupazione sia più alto». Mentre per il segretario Ugl, Giovanni Centrella, «l’Italia sta dimostrando di non saper tutelare i propri interessi e il futuro dei giovani».
A livello europeo, infatti, il tasso generale di disoccupazione italiana (12,2%) è leggermente sopra la media della zona euro (al 12%), ma tra i giovani a fare peggio dell’Italia (40,1%), sempre ad agosto, è solo la Spagna con il 56%, che tuttavia sarebbe molto probabilmente superata dalla Grecia, per la quale manca il dato di agosto ma a giugno era al 61,5%. Nell’eurozona la disoccupazione giovanile ad agosto è al 23,7%; la più bassa in Germania (7,7%).
Ad esprimere preoccupazione è anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, rilevando che con oltre 3,1 milioni di disoccupati «abbiamo segnato un record storico dal dopoguerra per il nostro Paese». La situazione è «drammatica». Di qui il nuovo richiamo alla responsabilità e l’avvertimento che l’instabilità politica impattera’ pesantemente sull’economia reale (il Centro studi di Confindustria, infatti, sulla base di questo nuovo scenario di forte incertezza sulle sorti del governo, rivede al ribasso le stime del Pil a -1,8% nel 2013 e -0,3% nel 2014, contro il -1,6% e il +0,7% previsti neanche un mese fa). In meno di tre anni hanno chiuso l’attività più di 60mila imprese del commercio e del turismo guidate da under-35 (61.276 cessazioni, il 15% del totale), ricorda Confesercenti.
Dal fronte politico, parla di dati Istat «drammatici» invocando la necessità di risposte ai temi economico-sociali più urgenti, invece che aprire una crisi di governo, il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd). A confermare le pesanti ricadute della crisi sull’occupazione è anche l’ultimo rapporto del Cnel sul mercato del lavoro: tra il 2008 e il 2012 i disoccupati ufficiali sono aumentati di oltre un milione di unità ma «l’area della difficoltà» registra un aumento di circa 2 milioni di persone: un fenomeno dalle «conseguenze sociali allarmanti».
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