venerdì 3 gennaio 2014

Secondo mistero della fede grillina: "Il padrone di una setta è il padrone di ognuno, anche se uno vale uno".

La faida a Cinquestelle: Grillo nega il simbolo alla Sardegna?

Il leader del movimento pronto a non legittimare nessuna delle correnti: potrebbe saltare l'appuntamento con le elezioni del 16 febbraio. Intanto, i teorici della free zone perdono pezzi: Scifo e Randazzo con Cappellacci. Il Psd'Az cerca casa e torna a guardare al centrodestra.

Autore: Sara Panarelli il 02/01/2014 22:16 



La faida a Cinquestelle: Grillo nega il simbolo alla Sardegna? 

Beppe Grillo è pronto a negare il simbolo ufficiale del Movimento Cinquestelle  alla Sardegna: troppe spaccature, troppe correnti, troppi contrasti. E così, nella faida in salsa sarda che va avanti da mesi, il sicario potrebbe essere proprio l'ex comico genovese, impedendo ai Cinquestelle di presentarsi alle elezioni regionali del 16 febbraio, e che muoiano Sansone con tutti i filistei. Dovevano essere la rivelazione spaccatutto delle regionali 2014 i Grillini, facendo incetta di voti e malumori soprattutto dopo che le inchieste della magistratura hanno rivelato al mondo le spese folli dei politici. Invece i Cinquestelle agonizzano e arrancano, e faticano a trovarlo l'asso pigliatutto da proporre come candidato governatore: troppe teste che pensano in modo troppo diverso. Insomma, il cerchio non si chiude: proprio ieri, da un blog interno del forum del partito, partiva l'appello diretto oltre Tirreno destinazione Beppe Grillo chiamato a dire l'ultima parola. Poco fa, le indiscrezioni sulle intenzioni del capo.
Il caos a cinque stelle va a tutto vantaggio del ricandidato governatore di centrodestra Ugo Cappellacci, che tira dritto per la sua strada e naviga in acque decisamente più tranquille dei suoi avversari, a cominciare dal tormentato Pd ancora in cerca di un candidato bis. E che, dopo aver incassato l'incondizionato appoggio dei due leader dei movimenti pro zona franca Francesco Scifo e Maria Rosaria Randazzo, potrebbe ritrovarsi in cascina persino i voti del Psd'Az: fuori dai giochi del centrosinistra, essendo venuto meno l'asse con la Barracciu polverizzata dal Pd, per non rischiare di restare fuori dal partito i sardisti potrebbero tornare a dialogare proprio con Cappellacci, con il quale hanno governato nell'ultima legislatura per abbandonarlo però nella volata finale con tanto di uscita dalla giunta. I sardisti di Giacomo Sanna decideranno cosa fare sabato nella direzione del partito a Tramatza, per poi ovviamente attendere il verdetto di coloro ai quali si proporranno. I movimentisti della zona franca sono a loro volta spaccati: quelli che non stanno con Scifo e Randazzo presenteranno loro liste e un proprio candidato. 

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